Fidanza (FdI), lettera Italia Germania punto di svolta sull'auto

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EuropaAltre newsFidanza (FdI), lettera Italia Germania punto di svolta sull'autoVai a Comitato delle RegioniFotoVideoBRUXELLES, 08 ottobre 2025, 15:20Redazione ANSA"La lettera congiunta di Italia e Germania alla Commissione segna un punto di svolta. Due grandi Paesi manifatturieri chiedono con forza di cambiare rotta, di riscrivere le regole, di superare i dogmi del 2035 e del tutto elettrico, rimettendo al centro neutralità tecnologica e libertà d'innovazione". Lo dichiara Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d'Italia/ECR al Parlamento europeo, intervenendo oggi in Plenaria nel dibattito richiesto dal Gruppo ECR relativo a Il futuro del settore automobilistico europeo: revoca del divieto di vendita per le automobili a combustione nell'UE.    "Oggi l'industria automobilistica, il cuore pulsante della nostra economia, rischia di morire soffocata da scelte ideologiche e da una visione tecnocratica che non tengono conto della realtà.    Il bando ai motori a combustione dal 2035 è l'emblema di questo tragico errore. E la ricetta magica della presidente von der Leyen per fare concorrenza ai cinesi sarebbe produrre in Europa mini-auto elettriche a basso costo. Un'idea ridicola, che suona come la resa definitiva di un continente che ha costruito la sua grandezza sull'innovazione e sull'industria di qualità. Serve una politica che difenda la sovranità tecnologica, produttiva e strategica dell'Europa, invece di consegnarci mani e piedi ai concorrenti asiatici. Voglio fare un appello agli amici del PPE: su questi temi c'è una maggioranza in quest'aula, lasciamo che si esprima con un voto, senza subire il perenne ricatto della sinistra, nemica dell'industria, del lavoro e dell'ambiente. E c'è una maggioranza anche in Consiglio, se - come ci auguriamo - il cancelliere Merz sarà capace di tenere a freno i suoi alleati di governo. Noi Conservatori lo diciamo da tempo: la sostenibilità non nasce dai divieti, ma dalla libertà di innovare e dal coraggio di competere. Revocare il bando del 2035 non è un passo indietro — è un atto di lucidità politica, per salvare un settore strategico, milioni di lavoratori e l'indipendenza industriale del nostro continente".   Riproduzione riservata © Copyright ANSADa non perdereprevPageLabelnextPageLabelCondividi') }]]>