Chi ha già provato le BlackShark V2 Pro si sentirà subito a casa. La forma generale delle V3 Pro è praticamente identica: archetto metallico sottile, padiglioni ovali e il classico stile "da cockpit" che ormai è il marchio di fabbrica di questa serie. I grammi in più ci sono – si passa da circa 320 a 367 grammi – ma non si percepiscono affatto, segno che la distribuzione del peso è stata studiata con attenzione.I nuovi padiglioni in memory foam Flowknit a doppio strato offrono una sensazione di morbidezza superiore, migliorano l'isolamento passivo e lasciano respirare di più rispetto al modello precedente. Anche dopo sessioni lunghe non si avverte calore eccessivo, e l'archetto rimane comodo senza stringere troppo.In questa versione PlayStation White Edition, le finiture bianche con cuciture blu sull'archetto e i simboli R e L blu all'interno dei padiglioni aggiungono un tocco distintivo senza rinunciare alla sobrietà tipica della linea. Il ricevitore USB è compatibile anche con PS5, dettaglio che farà piacere a chi gioca su più piattaforme.Interessante anche una novità strutturale: le placche esterne dei padiglioni sono magnetiche e si possono rimuovere per applicare i Frontalini Magnetici personalizzati, che arriveranno prossimamente in vendita. Sul piano funzionale, invece, Razer mantiene il classico potenziometro del volume sul padiglione sinistro, grande, preciso e con un ottimo feedback tattile, e aggiunge sul destro una nuova rotella configurabile, che può essere usata per regolare il bilanciamento gioco/chat, il monitoraggio del microfono o il potenziamento dei passi in gioco.Nel complesso, il design resta uno dei più comodi e pratici nella fascia premium, ma ora con una costruzione più solida e un tocco di personalizzazione in più, senza sacrificare ergonomia o leggerezza. Il vero salto di qualità delle BlackShark V3 Pro è tutto nell'audio. Razer ha sostituito i driver in titanio delle V2 Pro con nuovi driver TriForce in bio-cellulosa da 50 mm, più leggeri e precisi. Già out-of-the-box si percepisce una resa più pulita e definita, con un bilanciamento che convince anche senza intervenire sull'equalizzazione. Ma basta aprire Synapse per capire quanto queste cuffie siano malleabili dal punto di vista sonoro: l'equalizzatore permette di modellare il suono in modo profondo, e i profili personalizzati reagiscono immediatamente ai cambiamenti. Chi ama i bassi potrà spingersi parecchio: la risposta è energica ma controllata, perfetta per i giochi d'azione e gli sparatutto. L'ho provata con Battlefield 6 e la sensazione di presenza è straordinaria: esplosioni e colpi di arma da fuoco hanno corpo, ma le frequenze medie restano chiare, così da non perdere la posizione dei nemici. Anche con Borderlands 4 l'impatto è convincente, grazie a un soundstage ampio e tridimensionale che restituisce una buona percezione di spazio. E su PS5 ci abbiamo giocato a Ghost of Yotei, un altro titolo che fa un uso dell'audio davvero speciale. Il nuovo THX Spatial Audio integrato direttamente in Synapse è un altro passo avanti importante. Non serve più scaricare app separate o acquistare licenze: l'attivazione è immediata e l'effetto surround è più preciso rispetto al passato, con un senso di profondità e direzionalità migliorato. Nei film e nelle serie TV il risultato è coinvolgente, mentre nella musica è bene non usarla (come d'altronde tutti gli audio spaziali). Unico vero difetto: in modalità cablata tramite jack 3,5 mm, che passa attraverso la porta del microfono, l'audio perde gran parte della qualità e risulta decisamente sottotono. Peggio ancora, le cuffie devono comunque essere accese e quindi usare batteria, rendendo questa modalità più un'aggiunta d'emergenza che una reale alternativa.In tutto il resto, però, il livello è da top di gamma: le V3 Pro suonano meglio, più forti e più naturali delle V2 Pro, e finalmente offrono un'esperienza audio completa anche per chi non vuole limitarsi al gaming competitivo. La novità più evidente rispetto alle V2 Pro è l'arrivo della cancellazione attiva del rumore (ANC), una funzione che cambia sensibilmente l'esperienza d'ascolto quotidiana. Razer non ha puntato a competere con i giganti del settore audio come Sony o Bose, ma il risultato è comunque molto valido per essere un paio di cuffie da gaming. L'ANC elimina i ronzii ambientali, riduce in modo netto il fruscio dei ventilatori o dell'aria condizionata e riesce persino a smorzare le voci delle persone vicine, cosa che le vecchie V2 Pro non potevano fare.Anche con la cancellazione disattivata l'isolamento passivo è già buono, merito dei nuovi padiglioni più avvolgenti e dei materiali in memory foam migliorati. Attivando l'ANC si nota un ulteriore salto in avanti: il suono diventa più immersivo e ci si ritrova completamente "dentro" il gioco o la musica.Non ci sono variazioni di tono o effetti di compressione, e soprattutto non si percepisce alcun fastidioso rumore bianco di fondo, cosa che spesso affligge le soluzioni di fascia media. In sostanza, l'ANC delle BlackShark V3 Pro non è un gadget: è una funzione concreta che migliora l'esperienza, soprattutto per chi gioca o lavora in ambienti condivisi. Razer ha trovato un buon equilibrio tra isolamento e qualità sonora, portando una feature tipica delle cuffie lifestyle dentro un prodotto da esport senza compromessi. Razer ha rinnovato anche il comparto microfonico, uno degli aspetti più curati della linea BlackShark. Il nuovo HyperClear Full-Band da 12 mm sostituisce la capsula a banda super larga delle V2 Pro e il salto di qualità si percepisce subito.La voce è più piena e naturale, con un'ottima resa sulle frequenze medio-basse e una chiarezza che non richiede quasi nessuna regolazione. Anche senza toccare i parametri in Synapse, la registrazione risulta pulita, ricca di dettaglio e priva di artefatti.Per chi vuole personalizzare il suono, le opzioni restano moltissime: nel software è possibile intervenire su gain, cancellazione del rumore, compressione e perfino impostare un filtro vocale per enfatizzare la presenza. Ma già di default il suono è ottimo, e con i filtri rischiate quasi di peggiorare il tutto. Il risultato, in ogni caso, è professionale, tanto da poter usare le cuffie anche per streaming o call di lavoro senza dover passare a un microfono esterno.Rimane rimovibile come nel modello precedente e mantiene la struttura flessibile con filtro antivento (bello grosso), ma la nuova capsula cattura una gamma più ampia di frequenze e riduce meglio i rumori di fondo. È, senza troppi giri di parole, uno dei migliori microfoni mai montati su un headset gaming wireless. Razer ha ampliato in modo significativo le possibilità di connessione rispetto alle V2 Pro, e questa volta l'ha fatto nel modo giusto. Le BlackShark V3 Pro supportano infatti quattro modalità: wireless a 2,4 GHz tramite dongle, Bluetooth, USB e jack audio da 3,5 mm.Il collegamento principale resta quello Razer HyperSpeed Wireless, che garantisce latenza bassissima e stabilità perfetta anche in sessioni lunghe. Il nuovo ricevitore è stato ottimizzato per ridurre ulteriormente i tempi di risposta, e la differenza rispetto alle V2 Pro si nota: le V3 Pro sono ancora più pronte nei giochi competitivi, dove ogni millisecondo conta. Il Bluetooth, come prevedibile, non è pensato per giocare, ma torna utile per ascoltare musica in mobilità o per ricevere telefonate mentre si usa il PC. È anche possibile passare rapidamente da una sorgente all'altra, un'aggiunta comoda per chi alterna lavoro e svago.Discorso diverso per il jack da 3,5 mm: la connessione cablata passa attraverso la porta del microfono e, anche se funzionale, non offre la qualità audio delle modalità wireless o USB. L'audio risulta piatto e poco definito, e per di più le cuffie devono comunque essere accese, quindi consumano batteria. È una soluzione d'emergenza, più che una vera alternativa d'uso.Nel complesso, la connettività delle V3 Pro è tra le più complete del settore, con l'unica eccezione di un collegamento via cavo non all'altezza del resto. Ma sul fronte wireless, Razer resta una garanzia. Nonostante l'introduzione dell'ANC e delle nuove funzioni, le BlackShark V3 Pro riescono a mantenere un'ottima autonomia complessiva.Razer dichiara fino a 70 ore di utilizzo con cancellazione del rumore disattivata, un valore in linea con quanto si ottiene nella pratica. Con ANC attivo le ore scendono, ma la gestione dell'energia è intelligente: grazie a una modalità di standby automatica, le cuffie si spengono da sole dopo un periodo di inattività, preservando batteria anche tra una sessione e l'altra.Nel mio utilizzo — alternando giornate di lavoro, musica e lunghe sessioni di gioco — la durata reale è stata più che soddisfacente. Anche usando l'ANC in modo continuativo, si superano tranquillamente i tre giorni pieni di uso intenso. Il nuovo connettore USB-C con ricarica rapida consente inoltre di ottenere diverse ore di ascolto con pochi minuti di carica, e si può continuare a usare le cuffie anche mentre sono collegate.Il dato più interessante è che, nonostante il peso leggermente superiore e l'aggiunta dell'ANC, l'autonomia resta praticamente identica a quella delle V2 Pro. Un piccolo traguardo tecnico che dimostra la bontà dell'efficienza energetica raggiunta da Razer su questa generazione. Il prezzo di listino delle Razer BlackShark V3 Pro ammonta a 269,99€. Sono cuffie gaming di fascia alta, ma c'è chi riesce a fare peggio (tipo le Astro A50 X) e senza offrire l'ANC. Oltre al modello bianco protagonista di questa recensione c'è anche la variante nera con cuciture blu. E se volete spendere meno e avere qualcosa di simile, è il momento giusto per aggredire le V2 Pro, che si trovano anche sotto i 160€. Il sample per questa recensione è stato fornito da Razer, che non ha avuto un'anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario. Potete leggere maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi su SmartWorld a questo link.L'articolo Razer BlackShark V3 Pro recensione: audio migliorato, ANC e microfono top di gamma sembra essere il primo su Smartworld.