Italia-Israele, sindaco Udine: “Non sarò allo stadio”

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Non si placano le polemiche in vista di Italia-Israele, partita valida per le qualificazioni ai Mondiali in programma a Udine martedì prossimo, 14 ottobre. Oggi, 8 ottobre, la presa di posizione del sindaco della città, Alberto Felice De Toni: “Io non ci sarò perché voglio lanciare un messaggio che se c’è un disagio e non c’è un clima di festa per un evento sportivo come questo, mi assumo la responsabilità di non andare alla partita e di esserci quando ci sarà un clima migliore. Avremo però la presenza del Ministro dello Sport, del Presidente della Federcalcio, il Presidente della Regione Friuli e tutte le autorità predisposte all’evento”. Così De Toni, intervenuto ai microfoni di Radio Crc in vista della partita Italia-Israele allo stadio Friuli. “Misure di sicurezza imponenti”“Le misure di sicurezza in vista della partita tra Italia e Israele saranno notevoli, importanti e idonee a partite di questo tipo. Le misure sono organizzate in modo che la manifestazione si svolga nel centro storico di Udine e non all’esterno dello stadio che si trova in periferia”, ha aggiunto. “Mossad? Dovete chiedere al Ministero degli Esteri, io non so niente. Quello che posso dirvi è che per il match sono attesi 10 mila manifestanti e 5 mila persone per assistere alla partita allo stadio. Noi speriamo che non ci siano disordini e scontri prima della partita”, ha concluso.Da Figc sostegno economico per bambini di GazaIn occasione della gara Italia-Israele del prossimo 14 ottobre, la Federazione Italiana Giuoco Calcio ha deciso di sostenere l’attività di Uefa Foundation for Children, che supporta alcune Ong attive a Gaza per alleviare le sofferenze dei bambini coinvolti nella guerra.Facendo seguito agli interventi concreti per sviluppare diverse progettualità umanitarie in Ucraina e rilanciando un forte invito alla pace in Palestina e in tutte le altre zone del mondo dove persistono dei conflitti – si legge in una nota – la Figc contribuirà economicamente a sostenere i progetti Uefa per le azioni umanitarie di Médecins di Monde, che opera nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania allestendo strutture sanitarie d’emergenza e migliorandone il coordinamento, oltre a distribuire kit alimentari per bambini, e di Handicap International-Humanity & Inclusion che, oltre a fornire kit di pronto soccorso, è molto attiva nel campo del sostegno psicosociale e negli aiuti di emergenza e riabilitazione per feriti gravi e persone con disabilità.“Siamo umanamente addolorati per quanto sta avvenendo nella Striscia di Gaza – afferma il presidente della Figc Gabriele Gravina – e vogliamo testimoniare la nostra sensibilità e la nostra vicinanza ai bambini palestinesi attraverso un atto concreto. La Figc è attiva con programmi umanitari anche in altre zone di guerra, perché non ci si può rassegnare alla sofferenza delle persone innocenti”.Questo articolo Italia-Israele, sindaco Udine: “Non sarò allo stadio” proviene da LaPresse