Esaote entra nel campo della neurochirurgia con il sistema di risonanza magnetica intraoperatoria I-Genius

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Esaote entra nel campo della neurochirurgia. A Vienna, al Congresso annuale EANS – l’associazione europea delle società di neurochirurgia – l’azienda, con sede a Genova e attiva in circa cento Paesi, ha presentato il sistema I-Genius con l’obiettivo di rispondere alle esigenze cliniche tipiche delle operazioni sui tumori cerebrali. L’innovativa soluzione per la risonanza magnetica intraoperatoria, risultato della ricerca e della collaborazione di Esaote con i neurochirurghi, fornisce controlli in tempo reale durante la chirurgia del glioma, il tumore cerebrale maligno primario più comune, che rappresenta circa l’81% dei tumori intracranici maligni.Il ceo Fontana: “Pietra miliare nella storia di Esaote”“Questa è una pietra miliare nella storia di Esaote. Stiamo introducendo un nuovo concetto nella comunità neurochirurgica e stiamo entrando nella risonanza magnetica intraoperatoria. Ma non si tratta solo della risonanza magnetica in sé. È proprio una modalità di lavoro che siamo convinti porterà un enorme vantaggio al mondo della neurochirurgia in generale e quindi, in definitiva, al paziente”, spiega il ceo di Esaote Franco Fontana. Come funziona il sistema I-GeniusLe tecniche di imaging vengono utilizzate per identificare il tumore residuo, ma una volta aperte le meningi, e soprattutto durante la rimozione del tessuto, il cervello si sposta. Questo spostamento causa una perdita di coerenza spaziale tra la traccia preoperatoria e quanto succede nel corso dell’intervento, aumentando la probabilità che parti del tumore vengano lasciate indietro. Il sistema I-Genius include uno speciale tavolo operatorio e accessori compatibili con l’uso della risonanza magnetica per assicurare che il paziente rimanga sullo stesso tavolo per l’intera procedura e non debba essere spostato durante l’operazione. Ciò consente di acquisire immagini di risonanza magnetica durante l’intervento in tempi rapidi, aiutando i chirurghi a confermare la completa rimozione del tumore, prima di chiudere il cranio, riducendo quindi il rischio di un secondo intervento.Il neurochirurgo Herrera: “Lo strumento migliore per rilevare il residuo tumorale”“La risonanza magnetica intraoperatoria è necessaria nella moderna neurochirurgia perché a oggi i neurochirurghi operano i tumori cerebrali completamente alla cieca, senza vedere il tumore. E quando si tratta di glioma è molto difficile distinguere tra tumore e cervello sano”, spiega il neurochirurgo argentino Roberto Herrera presso la Clinica Adventista Belgrano di Buenos Aires. “È lo strumento migliore per rilevare nel corso dell’intervento il residuo tumorale. E con questa soluzione si può rimuovere il tumore, interrompere l’intervento, e controllare con la risonanza magnetica intraoperatoria senza spostare il paziente dal lettino operatorio”, sottolinea. Questo articolo Esaote entra nel campo della neurochirurgia con il sistema di risonanza magnetica intraoperatoria I-Genius proviene da LaPresse