Le famiglie di due studenti universitari, morti lo scorso anno in un incidente stradale mentre erano a bordo di un Tesla Cybertruck, hanno fatto causa all’azienda di Elon Musk. L’accusa, come riporta il New York Times, è pesantissima: un “difetto di progettazione catastrofico” nelle portiere del veicolo avrebbe intrappolato i loro figli all’interno dell’abitacolo in fiamme, trasformando quello che, a loro dire, era un “incidente sopravvivibile in un incendio fatale”.Le azioni legali sono state depositate giovedì 2 ottobre presso il tribunale della contea di Alameda, in California, dai genitori di Krysta Tsukahara, 19 anni, e Jack Nelson, 20 anni. Entrambi erano passeggeri sul sedile posteriore del Cybertruck che, il 27 novembre 2024, si è schiantato ad alta velocità contro un albero a Piedmont, in California. Nell’incidente morì anche il conducente, il 19enne Soren Dixon. “Questa causa riguarda la verità e la responsabilità”, ha dichiarato l’avvocato della famiglia Tsukahara, Roger Dreyer. “Il design di questo veicolo ha tradito Krysta. Non c’era un meccanismo di sblocco manuale funzionante e accessibile per permetterle di fuggire. La sua morte era prevenibile”. Anche i genitori di Jack Nelson sono dello stesso avviso: “I quattro giovani nel Cybertruck erano amici intimi e individui eccezionali. Sono stati tutti vittime del design insicuro di Tesla. La loro morte ha devastato tutti coloro che li conoscevano”. Secondo le denunce, le ferite riportate dai ragazzi nell’impatto iniziale erano lievi. La loro morte è stata causata dalle ustioni e dall’inalazione di fumo. L’autopsia sul corpo di Jack Nelson ha infatti stabilito come causa del decesso “l’asfissia dovuta all’inalazione di prodotti della combustione”.La tesi delle famiglie è che i ragazzi siano rimasti intrappolati nell’auto che ha preso fuoco dopo lo schianto: le portiere del Cybertruck, come quelle di tutte le auto Tesla, si aprono infatti con un pulsante elettronico, e si sarebbero bloccate dopo che l’incidente ha interrotto l’alimentazione della batteria a 12 volt. Poiché il veicolo è privo di maniglie esterne, i soccorritori non hanno potuto aprirle dall’esterno. Esiste, sì, una leva di sblocco manuale interna, ma la denuncia la descrive come “nascosta sotto il rivestimento della tasca portadocumenti in fondo alla portiera“, rendendola impossibile da trovare e utilizzare “nel fumo, nel calore e nel caos di un incendio post-incidente”. Questa versione, tuttavia, si scontra con le conclusioni dell’indagine ufficiale della California Highway Patrol, che aveva attribuito la causa principale dello schianto a una “combinazione di guida sotto l’effetto di droghe e velocità eccessiva”. Ora sarà un tribunale a dover stabilire se, al di là delle responsabilità del conducente, sia stato davvero un difetto di progettazione a trasformare quell’auto in una trappola mortaleL'articolo “Maniglie difficili da trovare e portiere difettose, la Tesla si è trasformata in una trappola mortale. I nostri ragazzi potevano salvarsi”: le famiglie di 2 studenti fanno causa all’azienda proviene da Il Fatto Quotidiano.