Stellantis rilancia sugli USA: pronti investimenti per 10 miliardi di dollari

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Mar, 7 Ott 2025Stellantis punta a consolidare la propria impronta industriale sul territorio americano, in vista del nuovo piano strategico su cui Filosa sta lavorando.DiRedazioneCondividi l'articolo(Foto: ufficio stampa Stellantis)Stellantis potrebbe raddoppiare gli investimenti negli Stati Uniti, passando da 5 a 10 miliardi di dollari già nei prossimi mesi. L’indiscrezione sul colosso dell’automotive (di cui Exor è il primo azionista) arriva da Bloomberg e, al momento, non ha ancora trovato conferma ufficiale da parte del gruppo automobilistico guidato da Antonio Filosa. Lo scorso gennaio, la Casa Bianca aveva accolto con entusiasmo – attraverso un post su X – la decisione di Stellantis di rafforzare la propria presenza produttiva negli Stati Uniti: «Sotto la guida del presidente Trump, Stellantis sta creando 1.500 nuovi posti di lavoro in Illinois, riaprendo lo stabilimento di Belvidere e investendo a Detroit, in Ohio e in Indiana. La rinascita manifatturiera americana è cominciata. Benvenuti in una nuova età dell’oro». Dopo quell’annuncio, il gruppo ha accelerato il proprio piano industriale americano, puntando anche sul rilancio di modelli iconici rimasti fuori produzione durante la gestione di Carlos Tavares. Secondo Filosa, questa scelta aveva comportato «circa 300.000 immatricolazioni in meno negli Stati Uniti». Per invertire la rotta, Stellantis ha deciso di scommettere su nuovi modelli e su un rafforzamento produttivo. Tra i progetti più rilevanti figurano il Ram 1500 con motore HEMI V8, la Dodge Charger a benzina (che affiancherà la versione elettrica) e il Jeep Cherokee ibrido. L’obiettivo è riconquistare quote di mercato negli USA e rispondere alle politiche industriali dell’amministrazione americana. Tra le iniziative concrete spiccano: la riapertura nel 2027 dello stabilimento di Belvidere, a nord-ovest di Chicago, dove sarà prodotto un nuovo pick-up di medie dimensioni; lo sviluppo della prossima generazione della Dodge Durango nel complesso produttivo di Detroit; nuovi investimenti negli impianti di Toledo (per la produzione di Jeep Wrangler e Gladiator) e di Kokomo, in Indiana. Si tratta, di fatto, di un cambio di direzione rispetto alla strategia del precedente amministratore delegato Tavares, che aveva privilegiato lo spostamento delle produzioni in Messico. Ora, invece, Stellantis punta a consolidare la propria impronta industriale sul territorio americano, in vista del nuovo piano strategico su cui Filosa sta lavorando. Sul fronte finanziario, resta da capire come verranno distribuiti gli investimenti nei prossimi mesi: le indiscrezioni suggeriscono che Stellantis potrebbe concentrare risorse negli Stati Uniti, rinviando parzialmente nuovi impegni in Europa. Nel Vecchio Continente, infatti, il gruppo ha registrato una perdita di quote di mercato, nonostante i recenti lanci di nuovi modelli. La temporanea sospensione di alcune linee produttive europee – come quella di Pomigliano, in Italia – «per allineare la produzione alla domanda», come ha precisato l’azienda, mostra la delicatezza del momento. Nei prossimi mesi Stellantis dovrà affrontare una duplice sfida: da un lato la gestione dei 14 marchi del gruppo controllato da Exor, dall’altro la sovraccapacità produttiva in Europa, che rappresenta un nodo cruciale per il futuro del colosso automobilistico. Developed by 3x1010