Il giornalista Mario Sechi ha recentemente affermato, senza mezzi termini, di augurarsi che le navi della Flotilla vengano affondate. Una dichiarazione davvero molto riflessiva, che sembra essere frutto di un pensiero profondo e raffinato, un’analisi critica che lascia senza parole… Noi, tuttavia, l’abbiamo già sottolineato ad abundantiam. E sebbene, come è evidente, alcuni membri dell’equipaggio della Flotilla possano essere più interessati alla visibilità che a un reale impegno per il popolo di Gaza, vittima di un genocidio perpetrato dal criminale di guerra Netanyahu, resta comunque il fatto che l’operazione è per una giusta causa, ampiamente condivisibile.Tanto più che i governi europei, eccetto la Spagna di Sanchez, non stanno facendo letteralmente nulla contro Netanyahu, limitandosi a prendere posizioni verbali senza alcuna azione concreta. Si potrà anche sostenere che l’operazione Flotilla non porti a nulla di tangibile e che sia solo una dimostrazione simbolica. Può darsi, ma a ben vedere, essa ha il merito di mostrare al mondo intero, in modo ancora più netto e cristallino, la violenza efferata di Netanyahu e del suo modus operandi.Ricordiamo, per inciso, che l’attacco alla Flotilla è avvenuto in acque internazionali, violando quindi palesemente quel diritto internazionale che, a giudizio del nostro illuminato Tajani, sembra valere fino a un certo punto, naturalmente con il suo tipico sarcasmo. Ma tornando per un momento alla dichiarazione del giornalista Secchi, bisognerebbe seriamente rileggere le sue parole alla luce della filosofia di Baruch Spinoza.Spinoza e l’odio: il pericolo della passione che annientaIn particolare, le riflessioni di Spinoza contenute nell’“Etica“ (terza e quarta sezione) offrono una luce critica su un fenomeno tanto pericoloso quanto diffuso nella nostra società: l’odio. Come spiegato da Spinoza in modo inconfutabile, l’odio è la passione triste per eccellenza, quella che depaupera l’essere umano. L’odio, infatti, non solo affligge chi lo prova, ma danneggia la capacità di essere umano in sé, sottraendo vitalità e gioia. In altre parole, l’odio annienta la libertà dell’individuo, mentre l’Homo Liber, come lo definisce Spinoza, reagisce sempre all’odio con l’amore, mantenendo la sua condizione di letizia e di amore intellettuale per il divino.Questo paradosso della situazione odierna, in cui l’odio sembra permeare ogni angolo della società, è il risultato di un’ideologia ormai evaporata, sostituita dalla ‘odiologia’: il trionfo incontrollato dell’odio a ogni latitudine. Eppure, come insegnava Spinoza, l’odio è una passione triste e auto-distruttiva, che affligge chi la prova più di chi ne è oggetto. Non a caso, la società in cui viviamo, intrisa di odio, è decisamente triste, al pari dell’odierno ordine tecno-capitalistico, che riduce l’individuo a una merce e annienta qualsiasi forma di autenticità umana.Sechi-Flotilla | Il trionfo dell’odio: una lettura critica della realtà contemporaneaQuindi, che cosa ci insegna questa situazione? Che nella società attuale, dove l’odio sembra essere il motore che muove la politica e le relazioni internazionali, ci si sta progressivamente allontanando dalla razionalità e dalla umanità. La violenza che si manifesta in Gaza, l’attacco alla Flotilla, e la politica internazionale che ci guida sono l’espressione di un mondo che, come direbbe Spinoza, è dominato da passioni tristi. È dunque necessario riscoprire la razionalità, l’amore e la compassione che contrappongono l’indifferenza e l’odio al bene comune, per cercare di risanare una società sempre più in preda alla tecnologia e al mercato.The post Sechi: “Spero che la Flotilla venga affondata!” | Eccoci nella società dell’odio appeared first on Radio Radio.