Erano gli anni ‘70, quelli delle radio libere, emittenti private con un certo non so che di ribelle, nate dopo la liberalizzazione dell’etere, che agivano non soltanto a scopi commerciali e di puro intrattenimento, ma utilizzavano lo strumento radiofonico anche per fini sociali. Ha un po’ quel sapore pionieristico, genuino e generoso Steradiodj, la web radio voluta, fondata, diretta e condotta da Stefano Pietta, quarantunenne giornalista pubblicista di Manerbio (Brescia) che da 12 anni trasmette da casa sua 24 ore su 24 musica, interviste, opinioni e dibattiti sui temi più vari, a partire dalla disabilità. “Condivido la mia vita con una tetraparesi spastica che mi limita nei movimenti degli arti e mi fa vivere da sempre in carrozzina”, esordisce Stefano, e come ripete spesso per lui questa radio è un hobby ma con un obiettivo nobile, avendola aperta per “sensibilizzare verso quella straordinaria parte del mondo che prende il nome di “disabilità”.Entriamo nel vivo con qualche dettaglio tecnico e curiosità, perché quando si pensa a una radio ci si immagina uno studio professionale, pieno di apparecchiature che in una comune abitazione in teoria non riuscirebbero ad entrare. Soltanto in teoria, però: la storia diSteradiodj sovverte questo luogo comune. “La mia avventura è iniziata ufficialmente il 23 ottobre 2013 per passione, è tutt’ora una passione e resterà sempre tale”, racconta Stefano ripercorrendo i suoi esordi, e quando gli chiediamo come è riuscito ad allestire uno studio radiofonico “casalingo” ci spiega che “la strumentazione adatta l’ho trovata dopo una lunga ricerca anche grazie all’aiuto di un amico. Per quanto riguarda la programmazione, decido io a mio piacere quando andare in diretta da solo, realizzare interviste oppure mandare semplicemente la programmazione a rotazione automatica perché magari ho impegni di lavoro o altro. Ho “trasformato” la mia camera da letto in una sorta di studio radiofonico con microfono e due computer. La radio ha regolari licenze SIAE, SCF ed ITSRIGHT”.Cosa ti ha spinto a diventare il promotore e conduttore di una radio tutta tua?I motivi che mi hanno spinto a fondare, condurre e gestire Steradiodj sono principalmente trattare le condizioni di disabilità, i temi sociali e la speranza di poter avere nuovi contatti e fare nuove amicizie. La gestione è tutta solo mia, a parte qualche rubrica a tema ed in giorni fissi che conduco con amici o amiche.Sei riuscito a fare nuove conoscenze come speravi?“Ho aumentato notevolmente i contatti, ma sono comunque sempre alla ricerca di nuovi e specialmente di persone che vengano a trovarmi fisicamente”. Stefano tiene molto all’interattività con ascoltatori e ascoltatrici, non soltanto vissuta a livello virtuale, lo stesso vale per le persone che intervengono in diretta. Sono numerose, infatti, le fotografie sui suoi canali social che lo ritraggono con coloro che gli fanno visita sia per amicizia sia per essere intervistati da lui nello studio. Come ogni dj che si rispetti, ha conosciuto numerosi volti noti della musica e dello spettacolo: “Tutti gli incontri che ho fatto, nessuno escluso, mi hanno lasciato emozioni stupende. Per citarne alcuni in ambito musicale: Luciano Ligabue (di cui sono anche fan), Zucchero, Jovanotti, Francesco De Gregori, Giorgia, Gianna Nannini, Malika Ayane e molti altri. In ambito disabilità, sicuramente Alex Zanardi. In ambito spettacolo, invece, Giorgio Panariello”. Trasmette, nei limiti del possibile, tutti i generi musicali, mentre da ascoltatore predilige la musica leggera italiana e quando può assistere ai concerti. A tal proposito dice che “accessibilità e visibilità potrebbero essere molto migliorate perché molto spesso veniamo collocati lontani dal palco, impedendoci così di fruire al 100% dell’evento”.Questa considerazione ci porta dritti a parlare di un’altra passione di Stefano, lo sport. Convinto interista, è stato per alcuni anni aiuto allenatore di diverse squadre del settore giovanile. Ha sempre vissuto il calcio non soltanto da tifoso, ma dentro il campo e ora, in qualità di giornalista, avrebbe il diritto di poterlo “frequentare” non dal settore riservato alle persone con disabilità, ma accanto ai colleghi dalle tribune stampa, se non fosse che queste sono nella maggior parte dei casi inaccessibili. Nel 2023 ha condotto un’inchiesta tra le società di serie A per valutare la fruibilità ai giornalisti con disabilità. Quali sono stati i risultati? È cambiato qualcosa dopo questo sondaggio?“Le società di serie A che hanno stadi con tribuna stampa accessibile sono cinque su venti. Sinceramente non ho poi più approfondito se ci sono stati cambiamenti, ma dubito essendo così strutturati gli stadi……”.Se gli eventi musicali e sportivi non brillano per l’inclusione, lo stesso non si può dire dell’ambiente radiofonico nel quale afferma di non avere mai incontrato discriminazioni o pregiudizi. Stefano Pietta ha fatto della comunicazione una forma di espressione e di dialogo franco con il pubblico. Nata con uno scopo sociale, Steradiodj nel corso del tempo è diventata un’emittente generalista che promuove dibattiti, incontri e rubriche sugli argomenti più disparati. Disabilità, dunque, ma anche attualità, cronaca, sport e gossip: “Scelgo l’ospite da intervistare, quindi il tema trattato dipende ovviamente da chi scelgo. Tendo ad escludere il più possibile dalla mia radio la politica in generale”.In questi 12 anni Steradiodj è uscita dai confini provinciali, ormai la seguono persone da tutta Italia, merito anche della notorietà del suo fondatore, volontario onorario del Comitato di Brescia della Croce Rossa Italiana e testimonial della sezione bresciana dei City Angels. Chi pensa che Stefano si limiti a “ingannare la noia” davanti a un microfono si sbaglia di grosso. Se l’interesse per la musica l’ha portato a creare una radio tutta sua e quello per il calcio gli ha fatto indossare i panni dell’allenatore, questo ragazzo è riuscito anche a mettere a frutto il diploma di gestione aziendale e il corso di webmaster e amministratore di reti locali: “Da tanti anni lavoro come impiegato informatico per una fonderia tramite il telelavoro”.I punti di vista da cui Stefano guarda la disabilità sono molteplici; non soltanto la vive sulla sua persona, ma ha modo di confrontarsi con l’atteggiamento nei confronti di questa condizione nel mondo del lavoro, nello sport, nell’ambiente musicale e dello spettacolo. Quando gli domandiamo come valuta lo sguardo dell’opinione pubblica afferma che “si è fatto moltissimo di positivo per quanto riguarda l’atteggiamento nei nostri confronti, poi ovviamente è chiaro che si potrebbe fare sempre di più”. C’è sempre una nota positiva e di apertura verso gli altri nelle sue risposte, caratteristiche che ritroviamo nello slogan che si legge sulla pagina web della sua radio: “Quando mi ascolti, fatti sentire!”. Un invito all’amicizia che è poi una delle ragioni che l’hanno portato ad inventarsi con successo dj: “Quindi chi volesse contattarmi e/o farsi intervistare da me, eccomi, vi aspetto!”, conclude Stefano Pietta congedandosi, non prima di averci ricordato che possiamo seguirlo dal sito https://www.steradiodj. oppure scaricando la app gratuita per smartphone steradiodj. Se la radio ha resistito al trascorrere dei decenni, cambiando eppure restando sempre se stessa, lo dobbiamo a persone come Stefano che hanno saputo con intelligenza adattarla ai gusti delle persone, amplificandone le possibilità con l’utilizzo di Internet. 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