Freedom Flotilla, “sentiamo l’elicottero”, poi il buio. Così i commando delle Idf hanno assaltato la missione per Gaza

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“Abbiamo preparato le borse. Anche se siamo distanti da Gaza, stiamo facendo una manovra per tornare indietro. Stiamo cercando di allargarci e di andare verso l’Egitto. Stanotte potremmo essere intercettati”. L’ultimo messaggio audio di Vincenzo Fullone, risale alla tarda serata di ieri. Poco dopo la Conscience, la “nave medica” che fa da ammiraglia nella missione congiunta di Freedom Flotilla Coalition e Thousand Madleens to Gaza, è stata abbordata dai commando israeliani, ultima delle 9 imbarcazioni della spedizione.Tutto è iniziato attorno alle 3.45, a 120 miglia dalla Striscia dove era diretta, nelle acque internazionali antistanti a Port Said, in Egitto. “Sono stati velocissimi – racconta al Fatto Michele Borgia, portavoce di Freedom Flotilla Italia -. Hanno prima intercettato le 8 barche a vela di Thousand Madleens. Essendo più piccole navigavano davanti alla Conscience, che è una nave da 68 metri, per non prenderne l’onda. Sono arrivati su almeno otto imbarcazioni militari a luci spente, i motori al minimo o forse elettrici, e le hanno assaltate”. Le prima tre sono state Gaza Sunbird, Alaa Al-Najjar e Anas Al-Sharif. Poi è stata la volta di Abd Elkarim Eid, Leïla Khaled, Milad, Soul of My Soul e Um Saad. In appena un’ora erano tutte nelle mani dell’esercito israeliano.Poi è stata la volta dell’ammiraglia. “L’ultima cosa che mi hanno detto al telefono i ragazzi sulla nave detto è stata ‘Sta arrivando l’elicottero‘ – prosegue Borgia -. Prima abbordarla, hanno schermato il segnale e sono riusciti ad hackerare il canale con cui stavano facendo la diretta su internet. A quel punto si sono calati sul ponte e la prima cosa che hanno fatto è stata tagliare i fili delle telecamere. Hanno paura delle immagini. Non temono i governi, che sono loro complici. Ma hanno paura della resistenza pacifica che le persone sono in grado di opporre alla loro violenza”.Le 9 imbarcazioni avevano deciso di rallentare la navigazione ed evitare di arrivare a ridosso della meta il 7 ottobre, anniversario delle stragi compiute da Hamas nel 2023, “per evitare strumentalizzazioni”, avevano spiegato. “Invece li hanno abbordati a 120 miglia da Gaza, in piene acque internazionali nonostante il Diritto internazionale lo vieti espressamete. Tutte le nostre ultime missioni, tranne una, erano state bloccate a 40 o 50 miglia. Non erano mai arrivati così lontano. Si sentono padroni del Mediterraneo, e nei fatti lo sono”.Ora? “Ora la prassi è che le navi e le persone a bordo vengano portate nel porto di Ashdod, in Israele. Li accuseranno di ‘immigrazione clandestina’, il che è un paradosso visto che è l’Idf che li sta costringendo a sbarcare lì”.L'articolo Freedom Flotilla, “sentiamo l’elicottero”, poi il buio. Così i commando delle Idf hanno assaltato la missione per Gaza proviene da Il Fatto Quotidiano.