Gattuso su Italia-Israele: “Ci saranno 10mila persone fuori e 5mila dentro, ma noi dobbiamo andare al Mondiale”

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“Fuori non si respira una bellissima aria. Martedì andremo a Udine e ci saranno 10mila fuori e 5mila dentro, capisco la preoccupazione. Sicuramente dispiace vedere cosa succede, gente innocente e bambini che muoiono”. Gennaro Gattuso questa volta non se ne lava completamente le mani e affronta il discorso Italia-Israele nella prima conferenza stampa di questa pausa per le nazionali, all’indomani del raduno.L’Italia affronterà sabato l’Estonia nella prima di due partite di qualificazione ai prossimi Mondiali 2026, ma l’attenzione è tutta già sul match contro la formazione israeliana di martedì, che si giocherà a Udine in un clima di proteste già annunciate per quanto sta accadendo a Gaza.Le forze dell’ordine stanno predisponendo un piano su due fronti mai visto in Friuli: da un lato la gestione delle piazze cittadine, dove arriveranno tutti i manifestanti. Dall’altro la sicurezza strettamente legata alla partita. Sono previsti rinforzi da tutto il Triveneto, con barriere per mantenere le proteste lontane dallo stadio e un controllo scrupoloso delle vie d’accesso.Motivo per cui – nonostante manchi una settimana al match – le domande per il commissario tecnico italiano sulla sfida contro Israele erano inevitabili. A differenza delle altre conferenze stampa, dove le risposte di circostanza sembravano quasi prassi, questa volta Gattuso ha affrontato il tema delle proteste per la sfida contro la nazionale israeliana. L’onda ProPal è infatti già arrivata nei giorni scorsi a Coverciano e promette di invadere anche Udine. “Martedì andremo a Udine, sapremo che ci sarà pochissima gente e capisco la preoccupazione. Ma sappiamo anche di dover giocare, altrimenti perderemmo 3-0 a tavolino”, ha spiegato Gattuso.Allerta ordine pubblico, timore di proteste pro-Palestina altissimo, clima politico incandescente e Udine già blindata. Il match contro Israele – valido per le qualificazioni ai Mondiali del 2026 – sta sempre più assumendo i contorni di un caso di sicurezza nazionale. Di tutto si parla in questi giorni, tranne dell’aspetto calcistico, che interessa davvero a pochissimi visto quello che sta accadendo a Gaza e alle proteste in tutta Italia dopo il caso Flotilla.“Sicuramente dispiace vedere cosa succede, gente innocente e bambini che muoiono. Fa male al cuore. Per tutto questo non possiamo certo dire che l’ambiente sia sereno: ci saranno 10mila persone fuori e 5mila dentro. Ma noi dobbiamo andare al Mondiale e ce la metteremo tutta”.Fin qui sono infatti soltanto 4mila i biglietti venduti a fronte di una capienza cinque volte maggiore: è evidente come il significato di questa partita vada ormai oltre il valore sportivo e molti appassionati abbiano quindi deciso di boicottarla, in protesta proprio contro le azioni del governo di Israele. Senza sottovalutare anche il timore di disordini e proteste e il fatto che Udine non sia proprio la meta più comoda da raggiungere da diverse zone d’Italia.L'articolo Gattuso su Italia-Israele: “Ci saranno 10mila persone fuori e 5mila dentro, ma noi dobbiamo andare al Mondiale” proviene da Il Fatto Quotidiano.