MONTEROTONDO – Una “Porta aperta” al sostegno, all’inclusione e al reinserimento

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Sarà inaugurata giovedì 9 ottobre a Monterotondo la stazione di posta – centro servizi “La Porta aperta”, centro d’accoglienza, orientamento e fornitura di beni e servizi essenziali a persone senza fissa dimora, in condizione di bisogno, fragilità e di emarginazione sociale anche estrema.La struttura, ubicata nell’edificio di via Ricciotti Garibaldi messo a disposizione dalla Diocesi di Sabina Poggio Mirteto, il cui restauro e adeguamento funzionale è stato finanziato nell’ambito della missione 5 “Inclusione e coesione” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sarà punto di riferimento per i Comuni del distretto sociosanitario RM 5.1, Monterotondo, Mentana e Fonte Nuova, co-gestita con gli enti del terzo settore “Salus Infirmorum ETS” della fondazione San Giorgio e “Sabina solidale ETS” della stessa Diocesi Sabina Poggio – Mirteto.La “Porta aperta” offre una presa in carico completa delle persone nella rete dei servizi sociali e sanitari del territorio, attraverso interventi finalizzati al recupero delle capacità personali, del controllo delle scelte, delle decisioni e delle azioni individuali, favorendo l’abbandono dello stato di marginalità e il graduale reinserimento nella vita sociale.Oltre a garantire pasti, alloggi temporanei, accesso a beni e servizi per l’igiene e il decoro personale, la “Porta aperta” consente infatti l’accesso a screening sociosanitari primari, servizi di mediazione culturale, consulenza legale e orientamento. Su segnalazione del servizio distrettuale “Pronto Intervento Sociale”, la struttura garantirà anche l’accoglienza notturna temporanea con una disponibilità di dieci posti letto.«Con l’apertura della stazione di posta – afferma l’assessora ai Servizi sociali Alessandra Clementini – aggiungiamo un altro, importantissimo elemento alla rete dei servizi sociali distrettuali. La “Porta aperta” è una opportunità per persone e nuclei familiari che vivono situazioni di emarginazione anche estrema o che rischiano di precipitare in una spirale distruttiva. È un luogo di rinascita e resilienza dove chi ha bisogno può trovare intanto accoglienza, sostegno e cura ma che non si limita a dare la pur necessaria ed indispensabile assistenza immediata. La stazione di posta inserisce infatti le persone in un progetto integrato, orientato a promuovere le loro risorse e le loro potenzialità e, attraverso un lavoro di rete con gli altri servizi sociali, sanitari, educativi e del terzo settore, lavora per il rinserimento nella vita sociale delle persone assistite. Con la stazione di posta Monterotondo, in particolare, aggiunge un altro prezioso tassello al modello sociale costruito con pazienza, tenacia e attenzione insieme alla cooperazione sociale, con gli enti del Terzo settore e con tutta la comunità nel corso dei decenni, un modello solidale ed inclusivo che accoglie le fragilità, le recupera e le inserisce a pieno titolo nel contesto sociale». «L’apertura della Stazione di Posta – dichiara il sindaco Riccardo Varone – amplia l’offerta socioassistenziale del distretto e arricchisce la vasta rete di strutture e di servizi alla persona che Monterotondo è tradizionalmente stato capace di creare e, in maniera puntuale, ottimizzare e potenziare. C’è indubbiamente soddisfazione nel vedere concretizzata una delle importanti realizzazioni infrastrutturali e attivazione di nuovi servizi resi possibili dalla capacità progettuali, tecniche e amministrative con le quali il Comune di Monterotondo ha saputo cogliere le opportunità offerte dal PNRR e di tutto questo ringrazio gli Uffici, tecnici e di Piano, la Asl Rm 5, don Antonino Treppiedi, presidente della Fondazione San Giorgio e monsignor Ernesto Mandara, vescovo della nostra diocesi, per la squisita e benevola disponibilità dimostrata nei confronti del progetto tanto da consentirne la migliore localizzazione. E naturalmente ringrazio i colleghi sindaci di Mentana e Fonte Nuova e le loro amministrazioni comunali per aver sempre condiviso i principi ispiratori, le linee ideali e progettuali della Stazione di posta».«Il mio desiderio di prestare attenzione ai più bisognosi nasce ben prima del PNRR – afferma monsignor Ernesto Mandara, vescovo della Diocesi Sabina – e deriva dalla visita pastorale che ho compiuto otto anni fa in questi comuni, quando mi resi conto della grave emergenza in cui vivevano le persone senza fissa dimora. Con la donazione dell’immobile da parte di Anna Marcozzi, l’arrivo dei fondi PNRR e il supporto del Distretto RM 5.1 siamo riusciti a completare un progetto che ora doniamo alle comunità di Monterotondo, Mentana e Fonte Nuova, certi dei frutti preziosi che produrrà».«L’iniziativa “La Porta Aperta” non vuole essere una risposta emergenziale o pietistica – dichiara il presidente della Fondazione San Giorgio don Antonino Treppiedi – ma un progetto di prossimità che incida realmente nella vita delle persone. Non creiamo dipendenza dal sostegno ricevuto, ma accompagniamo verso una ripartenza concreta, dignitosa e possibile superando l’assistenzialismo e favorendo il riconoscimento e il riscatto sociale».L'articolo MONTEROTONDO – Una “Porta aperta” al sostegno, all’inclusione e al reinserimento proviene da Tiburno Tv.