Jonella Ligresti ha citato in giudizio Alberto Nagel e Mediobanca, chiedendo un risarcimento complessivo di oltre 20 milioni di euro. La figlia dell’ex patron di Fondiaria-Sai, Salvatore Ligresti, ha avviato un’azione civile contro l’ex amministratore delegato di Piazzetta Cuccia – da poco uscito dalla banca dopo 15 anni al vertice – e contro l’istituto stesso, chiedendo non solo il ristoro delle perdite patrimoniali, ma anche un risarcimento per il danno morale subito. Secondo quanto riportato da fonti legali, si tratta della prima iniziativa giudiziaria di questo tipo da parte della famiglia Ligresti nei confronti di Nagel e Mediobanca. La somma richiesta non è ancora del tutto definita: oltre ai circa 20 milioni di euro già indicati, nel conteggio potrebbero rientrare anche beni e vantaggi patrimoniali da valutare singolarmente.Al centro della causa il “papello” del 2012Il cuore della disputa è un documento datato 17 maggio 2012, noto come “papello”, che avrebbe fissato le condizioni per la fusione tra Fonsai e Unipol. Intitolato Accordi tra Famiglia e Nagel Pagliaro Cimbri Ghizzoni, il documento circolò per mesi sui media non solo economici ma anche giudiziari, diventando uno dei simboli della stagione più turbolenta della finanza italiana. Nei fogli – scritti a mano da Jonella Ligresti e siglati da Nagel – la famiglia Ligresti indicava le proprie richieste economiche per l’uscita di scena da Fondiaria-Sai, valutata complessivamente in circa 60 milioni di euro. Tra le clausole più rilevanti figuravano 45 milioni netti complessivi, 700 mila euro all’anno per cinque anni a testa per quattro membri della famiglia (Jonella, Giulia e Paolo Ligresti inclusi), consulenze e buonuscite, oltre all’uso gratuito di uffici e foresterie a Milano e dell’iconico Tanka Village in Sardegna.L’accordo segreto e il nuovo contenziosoQuel documento, conservato in una cassaforte dall’avvocata Cristina Rossello – all’epoca segretaria del patto di sindacato di Mediobanca – fu acquisito nel corso delle indagini della Procura di Milano. Dal punto di vista penale, il caso non ebbe sviluppi. Ma oggi il “papello” è tornato al centro della scena giudiziaria, questa volta in sede civile, e potrebbe tradursi in un conto salato per l’ex amministratore delegato di Mediobanca e per l’istituto stesso. Jonella Ligresti è l’unica della famiglia ad aver deciso di ricorrere alle vie legali. La sua iniziativa arriva a pochi mesi dall’uscita di scena di Nagel.L'articolo Mediobanca, Jonella Ligresti fa causa ad Alberto Nagel e chiede oltre 20 milioni di euro proviene da Open.