Unabomber, il flop della perizia attesa due anni: «Nessun Dna coincide». Gli 11 indagati e lo sconforto di Zornitta: «Lui è morto, io rovinato»

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La perizia sul caso Unabomber consegna una fumata nera. Dalle analisi genetiche condotte su dieci reperti non è emersa alcuna corrispondenza con i profili degli undici indagati né con altre persone note alle banche dati. Lo riportano i giornali del Gruppo Nem, tra cui ilfriuli.ti, citando i risultati dell’esame affidato dal Gip Luigi Dainotti a Giampietro Lago, ex comandante del Ris di Parma, e a Elena Pilli, antropologa molecolare forense. Una «perizia corposissima», che sarà resa nota integralmente nei prossimi giorni, ma che già ora fotografa un nulla di fatto investigativo.Il vertice tra esperti e inquirentiI risultati sono emersi al termine di una videoconferenza tecnica che ha coinvolto tutti i periti di parte: oltre a Lago e Pilli, c’erano la professoressa Marina Baldi (nominata dall’avvocato Serena Gasparini per conto di Francesca Girardi, una delle vittime), il professor Paolo Fattorini per la Procura di Trieste e il Pm Federico Frezza, più i consulenti degli 11 indagati – Lorenzo Pascoli e Paolo Gasparini. Le tracce genetiche trovate sui reperti appartengono a soggetti diversi rispetto agli indagati, secondo quanto trapelato dall’incontro tecnico.La rabbia del legale di ZornittaDurissimo il commento dell’avvocato Maurizio Paniz, difensore di Elvio Zornitta – l’ingegnere di Corva di Azzano Decimo già inquisito dal 2004 e poi scagionato nel 2009: «È un anno e mezzo che conosco la situazione di Zornitta, il mio assistito non ne può più dopo aver aspettato due anni per una perizia che si sapeva non avrebbe portato da nessuna parte. Distruggere la vita delle persone non è accettabile ed è inconcepibile attendere due anni per una perizia».Lo stesso Zornitta era stato ancora una volta pessimista, a poche ore dalle prime anticipazioni sulla superperizia. Unabomber dal 2006 non avrebbe più colpito. Anni di inattività che hanno convinto Zornitta dell’ipotesi per lui più ovvia. Alla Stampa, l’ingegnere aveva ribadito: «L’ho già detto e lo ripeto. Potrebbe essere morto. Non ho altre spiegazioni. Se fosse stato il pazzo che gli esperti descrivono, non si sarebbe fermato improvvisamente. Sembrava avere un preciso piano in mente, salvo sparire per sempre».Un’inchiesta riaperta senza speranzeL’indagine era stata riaperta a novembre 2022 dalla Procura di Trieste, in realtà con scarse possibilità di arrivare a condanne: le accuse sono ormai cadute in prescrizione, nonostante l’elevato numero di attentati che hanno terrorizzato Veneto e Friuli Venezia Giulia tra il 1994 e il 1996 e poi tra il 2002 e il 2006. I prelievi di DNA hanno riguardato 21 persone, ma al momento restano indagati in 11, tra cui lo stesso Zornitta.L'articolo Unabomber, il flop della perizia attesa due anni: «Nessun Dna coincide». Gli 11 indagati e lo sconforto di Zornitta: «Lui è morto, io rovinato» proviene da Open.