Su pressing dei Garanti della Privacy di mezza Europa (Italia compresa) e visto il “nein” tedesco, si ammorbidisce il regolamento Ue cosiddetto “Chat control”, che si proponeva di spiare le conversazioni online dei cittadini per scovare contenuti “dannosi” per i minori e stanare i pedofili. Anche per evitare quello che è successo da agosto a oggi nel Regno Unito. Dopo l’entrata in vigore di una legge simile (l’Online Safety Act 2.0), Instagram, X, Google e Reddit hanno infatti limitato la visibilità ai maggiorenni o rimosso post, video, testi e ricerche che criticavano il governo di Keir Starmer o i crimini di guerra israeliani, oppure si focalizzavano sui finanziamenti alla polizia dell’ex presidente americano Joe Biden. Contenuti che nulla c’entrano con la pedopornografia.I rappresentanti dei 27 Stati membri presso il Consiglio Ue hanno presentato poco fa un nuovo testo della proposta di regolamento europeo di cui si discute dal 2022, ma che ora, dopo l’accelerazione imposta dalla presidenza di turno danese, deve essere votato il 14 ottobre proprio dall’istituzione comunitaria. Il principio cardine è ora che le chat su Whatsapp, Telegram e Signal potrebbero essere controllate dall’intelligenza artificiale e poi eventualmente passate alle forze dell’ordine solo in presenza di un “rischio specifico, documentato e verificabile”.Le piattaforme web non sarebbero costrette a scansionare tutte le chat, ma dovrebbero farlo solo in caso di richiesta da parte delle autorità nazionali e ad avere l’ultima parola sull’autorizzazione sarebbe sempre un giudice, e non più anche le autorità amministrative nazionali (sulla carta indipendenti, ma spesso legate ai governi). Non solo, nel nuovo testo si chiarisce che gli eventuali strumenti di analisi delle chat non possono compromettere il sistema di crittografia dei messaggi (che sulla carta consente la piena segretezza) con delle porte d’accesso “permanenti”. I metodi d’analisi dovrebbero quindi operare secondo il principio di “minima invasività” e non alterare la struttura di sicurezza delle piattaforme.E ancora, il Centro europeo contro l’abuso sessuale su minori non potrebbe più fornire direttamente tecnologie di rilevazione di contenuti dannosi per i minori ai provider, ma si limiterebbe a un ruolo di verifica, filtraggio e coordinamento tecnico. Il Centro così riceverebbe solo le segnalazioni, eliminando i falsi positivi e inviando i casi fondati a Europol e alle autorità nazionali, garantendo maggiore trasparenza e supervisione. La nuova proposta delinea quindi tempi di conservazione più brevi per i dati trattati e rafforza il diritto degli utenti e dei provider a impugnare le decisioni dei giudici. Vengono inoltre previste verifiche obbligatorie e controlli di sicurezza sulle tecnologie impiegate.Con il “no” della Germania, che insieme all’Italia era tra i sette Paesi ancora indecisi (ma il governo Meloni era più propenso al “sì”), è saltata la maggioranza necessaria per l’approvazione (almeno il 55% dei Paesi membri che rappresentano oltre il 65% della popolazione europea). Ma a pesare sono state anche le accuse da parte delle associazioni a tutela della privacy e dei Garanti nazionali di voler istituire un nuovo sistema di “sorveglianza di massa” mascherato da lotta agli abusi contro i minori. Così come la minaccia di colossi come Signal e Meta di lasciare l’Europa se Chat control venisse approvato.“La nuova proposta di regolamento – commenta Nino Polimeni, avvocato tra i massimi esperti in Italia di privacy – pur restando una misura intrusiva per sua natura, appare molto più bilanciata rispetto alla versione precedente. La misura può essere considerata giuridicamente passabile, perché rispetta i principi di necessità e proporzionalità fissati dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Resta un’operazione invasiva, ma confinata. Il sistema proposto non intercetta individui, ma flussi. Non ascolta conversazioni, analizza segnali. E lo fa con un filtro tecnico e umano che separa ciò che è lecito da ciò che non lo è”.L'articolo Chat control, si ammorbidisce il regolamento Ue su Whatsapp, Telegram e Signal: scongiurato il pericolo di una “sorveglianza di massa” proviene da Il Fatto Quotidiano.