Mar, 7 Ott 2025«C’è una responsabilità politica che non mi compete e c’è una responsabilità sportiva», ha spiegato il numero uno della Federcalcio.DiRedazioneCondividi l'articoloGabriele Gravina (Foto: Paolo Bruno/Getty Images)Intervistato da Hoara Borselli all’interno del podcast della giornalista “Sette Vite”, il presidente della FIGC Gabriele Gravina è intervenuto sulla questione della partita Italia-Israele in programma il 14 ottobre a Udine e valida per le qualificazioni ai Mondiali del 2026. «Su questo sono stato molto chiaro: c’è una netta distinzione tra il mio ruolo di cittadino, di uomo del mondo che è fortemente indignato per tutto quello che noi stiamo vedendo. Poi c’è una responsabilità politica che non mi compete e c’è una responsabilità sportiva», ha esordito il numero uno della Federcalcio sul tema. «Io ritengo che lo sport abbia una grande funzione: quella di unire, di aggregare, di rendere tutto possibilmente condiviso. Noi riteniamo che la partita con Israele si debba giocare e la giocheremo. Faremo di tutto per portare a casa il miglior risultato possibile», ha aggiunto ancora Gravina a proposito della disputa del match. Poi il numero uno della FIGC è intervenuto sullo stato di salute della Nazionale: «Ho chiamato Rino Gattuso e gli ho detto: “Rino ho dormito male, ho avuto un incubo, dimmi qualcosa di positivo così recuperiamo subito la giornata”. L’incubo era legato alle partite, i giocatori che si facevano male. Ho detto: “Ti prego, dimmi qualcosa”. Lui è molto ottimista. Mi ha tranquillizzato e poi ho vissuto una buona giornata», ha concluso. Developed by 3x1010