Povertà educativa in Italia: un minore su otto vive in condizioni di povertà assoluta

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AGI - In Italia, un minore su otto — pari al 13,8% — vive in condizioni di povertà assoluta. Un dato allarmante, stabile dal 2022, che mostra segnali di peggioramento soprattutto tra i bambini tra i 7 e i 13 anni nel Centro Italia. A evidenziarlo sono le fonti ISTAT, Save the Children e Caritas, nel corso della recente audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle periferie. Durante l’audizione, Marco Rossi-Doria, presidente dell’impresa sociale Con i Bambini, ha illustrato il lavoro svolto dal 2016 per contrastare la povertà educativa minorile. L’organizzazione, con sede a Roma ma attiva su tutto il territorio nazionale, ha coinvolto oltre 650.000 minori e le loro famiglie in condizioni di disagio, collaborando con più di 10.000 enti tra pubblici, privati, scuole e realtà del terzo settore.“Non è solo una questione di diritti fondamentali all’istruzione e all’accesso al lavoro”, ha sottolineato Rossi-Doria.  “La povertà educativa incide anche sulla competitività economica del Paese, che perde forza lavoro qualificata. L’indice di vecchiaia ha superato quota 200, il più alto in Europa”.Il Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, nato da una collaborazione tra Governo e Fondazioni di origine bancaria, è stato rifinanziato fino al 2027. Conta oltre 800 milioni di euro, di cui 497 milioni già erogati. I fondi vengono distribuiti tramite bandi, con un meccanismo che consente agli operatori di accedere subito a un quarto delle risorse, accelerando gli interventi nelle periferie.Questa la distribuzione dei progetti attivi:  Sud e Isole: 282 progetti; Centro Italia: 203 progetti; Nord-ovest: 213 progetti; Nord-est: 110 progetti.Il Fondo è considerato un’eccellenza anche a livello internazionale, grazie alla sua origine parlamentare e al meccanismo sperimentale di credito d’imposta. L’Europa ne apprezza l’efficienza: solo il 3,4% del capitale viene speso per l’organizzazione interna, ben al di sotto del limite dell’8% raccomandato.Le criticità maggiori si registrano nelle aree interne, colpite da spopolamento e isolamento. Per queste zone, Con i Bambini ha lanciato un bando specifico da 20 milioni di euro. L’organizzazione è già intervenuta in contesti emergenziali come terremoti e alluvioni.Tra i progetti attivi: contrasto a bullismo e cyberbullismo; Messa alla prova dei minori fuori dal carcere; Interventi sulle baby gang; sostegno agli orfani di femminicidioIl bando “A braccia aperte” ha già preso in carico oltre 250 minori senza madre, fornendo assistenza giuridica, economica e psicologica. Altri 10 milioni di euro sono stati stanziati per proseguire il sostegno fino al 2030.Il presidente della Commissione, Alessandro Battilocchio (FI), ha elogiato il lavoro di Con i Bambini: "Avete un ruolo centrale. L’ammontare di fondi e soggetti coinvolti è enorme. Siete una realtà che può incidere profondamente".Rossi-Doria ha proposto l’istituzione di un Osservatorio delle periferie, per monitorare la povertà educativa e i suoi impatti sociali ed economici. È stata inoltre avanzata l’idea di una collaborazione tra la Commissione Periferie e il Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo, presieduto dal sottosegretario Mantovani e coordinato dal vice ministro Bellucci.