La seconda tappa della presentazione del Rapporto annuale: Catania

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«Il Sud non è solo una sfida: è la chiave del nostro futuro». Con queste parole il Presidente dell’INPS Gabriele Fava ha concluso oggi a Catania, presso l’Università degli Studi, la seconda tappa di presentazione del Rapporto annuale INPS.Il mercato del lavoro siciliano registra un segnale chiaro: più occupazione e più imprese. Dal 2019, gli assicurati INPS sono aumentati dell’8%, più della media nazionale (5,9%).Aumentano gli assicurati tra gli under 35 del 10%, sebbene l’intensità del lavoro per questa fascia di età sia inferiore alla media delle altre regioni, e i lavoratori extra UE, che rappresentano il 6% del totale. Segnali positivi anche per il tessuto produttivo della Regione Sicilia per cui si registra un’espansione del numero delle imprese nel settore privato non agricolo, cresciuto negli ultimi 10 anni del 7%. Nel settore dei servizi commerciali opera la metà delle imprese attive.Sul fronte previdenziale la Sicilia conta circa 1,14 milioni di pensionati, di cui il 51% donne. Al 31 dicembre 2024 l’importo medio delle pensioni, sia dei maschi che delle femmine, era inferiore alla media nazionale e pari rispettivamente a €1.828/1.421 euro (media nazionale di € 2.143/1.595), con un gender gap del 28%. Se consideriamo le nuove pensioni, il 42% riguarda i trattamenti previdenziali; rispetto al 2023 crescono i trattamenti assistenziali (11,2% vs 6,5% nazionale), soprattutto nella componente invalidità civile, segno di un sistema che non abbandona i più fragili.Sono alcuni dati del XXIV Rapporto annuale INPS, uno dei più autorevoli strumenti di analisi e interpretazione del sistema economico e sociale del Paese, presentato oggi a Catania. L’incontro, moderato da Antonio Guidara, è stato organizzato in collaborazione con la Direzione regionale INPS Sicilia e l’Ateneo catanese.Dopo i saluti istituzionali del Magnifico Rettore, Enrico Foti, e del Direttore Regionale INPS, Sergio Saltalamacchia, sono intervenuti Gianfranco Santoro Direttore Centrale Studi e ricerche dell’INPS e la Dirigente Monica Paiella, che hanno illustrato i contenuti principali del Rapporto. Il documento, come ogni anno, permette una chiara comprensione delle trasformazioni del mercato del lavoro, delle dinamiche previdenziali e delle politiche sociali, offrendo una fotografia aggiornata e approfondita della realtà italiana.A seguire, si è tenuto l’intervento di Roberto Cellini, Direttore del dipartimento di Economia e Impresa dell’Ateneo, che ha proposto un commento critico e analitico sui dati e le prospettive delineate dal Rapporto, con particolare attenzione al contesto territoriale e alle implicazioni per il Mezzogiorno.Le conclusioni sono state affidate al Presidente dell’INPS.La presentazione del Rapporto è stata anche l’occasione per annunciare la nascita del Master in “Consulenza del Lavoro”, promosso dall’Università di Catania in collaborazione con l’INPS e con la Consulta regionale degli Ordini dei Consulenti del Lavoro della Sicilia; coordinato da Luigi Bonaventura, il nuovo percorso formativo intende fornire competenze avanzate nell’ambito della gestione dei rapporti di lavoro, delle politiche previdenziali e dell’amministrazione del personale, rispondendo alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.«I dati della Sicilia raccontano un Mezzogiorno che non si arrende» ha dichiarato Fava «Crescono gli occupati, cresce l’impresa, cresce la fiducia. È un segnale che ci incoraggia: il lavoro c’è, soprattutto quello femminile, e la previdenza tiene. Ma serve continuare a investire sui giovani e sulle donne, perché lì si gioca il futuro del Paese. Il Rapporto annuale INPS non è un faldone di numeri. È la nostra bussola, nazionale e territoriale. Ci dice chi siamo oggi e dove possiamo arrivare domani. Solo se leggiamo bene la realtà possiamo cambiare la vita delle persone. Questo è il compito dell’INPS: trasformare i dati in decisioni, le analisi in servizi, i numeri in fiducia».