ANGI presenta il Manifesto per un’Agricoltura Innovativa e Sostenibile al Convegno “Innovazione e Agritech”

Wait 5 sec.

Un progetto strategico per il futuro resiliente del Made in ItalyRoma, 9 ottobre 2025 – L’Associazione Nazionale Giovani Innovatori (ANGI) ha presentato ufficialmente il Manifesto per un’Agricoltura Innovativa e Sostenibile: Verso un Futuro Resiliente per il Made in Italy durante il convegno “Innovazione e Agritech: istituzioni e imprese a confronto”, svoltosi con grande successo presso lo spazio Europe Experience “David Sassoli” a Roma lo scorso 30 settembre. Con il patrocinio degli Uffici del Parlamento Europeo in Italia e la presenza al didattito di organizzazioni come FAO, Coldiretti e Confagricoltura, l’evento ha rappresentato un momento chiave per promuovere un modello agricolo moderno, competitivo e radicato nelle tradizioni italiane, capace di valorizzare il Made in Italy.  Il Manifesto, fulcro del dibattito, si propone come una roadmap per affrontare le sfide globali dell’agricoltura, dalla sicurezza alimentare alla lotta contro il cambiamento climatico, dalla preservazione della biodiversità alle esigenze di una popolazione globale in crescita. In linea con la visione della FAO per sistemi alimentari sostenibili e con gli obiettivi della Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027, il documento si struttura su cinque pilastri fondamentali: Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), biocontrollo, mais a bassa statura, digital farming e regolamentazione certa. Questi elementi rappresentano la chiave per un’agricoltura innovativa, sostenibile e resiliente, capace di rafforzare il ruolo degli agricoltori come custodi dell’ambiente e protagonisti del cambiamento.Le Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), come il genome editing, offrono opportunità senza precedenti per migliorare la resilienza delle colture agli stress climatici, alle malattie e ai parassiti, riducendo al contempo l’uso di agrofarmaci e acqua. Le TEA, a differenza degli OGM tradizionali, operano con interventi mirati sul genoma, preservando l’identità genetica delle varietà locali e valorizzando la biodiversità. Si propone pertanto: l’approvazione di un quadro normativo europeo chiaro e basato sulla scienza per le TEA, come previsto dalla proposta della Commissione Europea del 5 luglio 2023, per accelerarne l’adozione in sicurezza; investimenti in ricerca pubblica e privata per sviluppare varietà locali resistenti, sostenendo il protagonismo degli agricoltori italiani nella sperimentazione in campo; una comunicazione trasparente per informare i consumatori sui benefici delle TEA, promuovendo fiducia e consapevolezza.Il biocontrollo, attraverso l’uso di agenti biologici come insetti utili, microrganismi e sostanze di origine naturale, rappresenta uno strumento importante per la transizione ecologica. Questo approccio, combinato con soluzioni innovative di origine chimica, contribuisce a proteggere la salute del suolo e degli ecosistemi e risponde agli obiettivi del Green Deal europeo. Pertanto si propongono: incentivi economici e formazione per gli agricoltori per adottare soluzioni di biocontrollo, all’interno di in un contesto di difesa integrata delle colture; collaborazione tra istituzioni, centri di ricerca e imprese per sviluppare nuovi prodotti di biocontrollo, accessibili e scalabili per le piccole e medie imprese agricole; campagne di sensibilizzazione per promuovere l’accettazione del biocontrollo, valorizzando il ruolo degli agricoltori come custodi dell’ambiente.Il mais a bassa statura, sviluppato grazie a innovazioni genetiche, consente di aumentare le rese produttive riducendo l’uso di acqua, fertilizzanti e agrofarmaci. Questa coltura, più resistente agli stress ambientali come venti forti e siccità, è ideale per un’agricoltura efficiente e sostenibile, in linea con le esigenze di produttività e tutela ambientale. Pertanto si propone: programmi di supporto per l’introduzione del mais a bassa statura nelle aziende agricole italiane, con particolare attenzione alle regioni cerealicole; sperimentazioni in campo coordinate con enti di ricerca per adattare queste varietà alle condizioni pedoclimatiche italiane; integrazione del mais a bassa statura nelle filiere agroalimentari, promuovendo la tracciabilità e la qualità del prodotto per rafforzare il Made in Italy.Il digital farming, attraverso l’uso di sensori, droni, intelligenza artificiale e big data, consente di ottimizzare le risorse, migliorare la gestione delle colture e ridurre l’impatto ambientale. Queste tecnologie permettono agli agricoltori di prendere decisioni informate, aumentando l’efficienza e la competitività. Qui si propone: l’espansione di infrastrutture digitali nelle aree rurali, garantendo connettività a banda larga per tutte le aziende agricole; programmi di formazione per gli agricoltori, in particolare i giovani, sull’uso delle tecnologie digitali, con il supporto di ANGI e delle organizzazioni agricole; incentivi fiscali e finanziamenti per l’acquisto di strumenti di digital farming, rendendo queste tecnologie accessibili anche alle piccole imprese.Una regolamentazione chiara, stabile e basata su evidenze scientifiche è essenziale per fornire agli agricoltori gli strumenti necessari a produrre in modo competitivo e sostenibile. Le incertezzenormative ostacolano l’innovazione e l’accesso a nuove tecnologie, penalizzando il settore agricolo. Come quinto e ultimo punto si propone: l’armonizzazione delle normative europee e nazionali per garantire chiarezza su TEA, biocontrollo e tecnologie digitali, evitando oneri amministrativi inutili; un dialogo continuo tra istituzioni, organizzazioni agricole e mondo scientifico per definire regole che tutelino gli agricoltori e promuovano l’innovazione; fondi dedicati nell’ambito della PAC 2023-2027 per sostenere gli agricoltori nella transizione verso modelli produttivi innovativi e sostenibili, premiando i servizi ecosistemici.ANGI, con i suoi stakeholder, si impegnerà a promuovere un’agricoltura che coniughi innovazione, sostenibilità e tradizione. Questo Manifesto è un invito a tutti gli attori della filiera agroalimentare – agricoltori, ricercatori, istituzioni e cittadini – a collaborare per un futuro in cui il Made in Italy sia sinonimo di eccellenza, resilienza e responsabilità ambientale. Insieme, sarà possibile costruire un’agricoltura che nutre il pianeta, protegge l’ambiente e valorizza il lavoro degli agricoltori.