Un foglietto a quadretti, scritte a penna blu, e una frase che pesa come un’accusa: “Venditti GIP archivia x 20/30 euro”. È questo il passaggio chiave del “pizzino” mostrato in esclusiva dal Tg1, e ora al centro di un nuovo fascicolo per corruzione in atti giudiziari aperto dalla Procura di Brescia. L’appunto, sequestrato lo scorso maggio nell’abitazione della famiglia Sempio a Garlasco, è stato redatto — secondo le indagini — nel febbraio 2017 da Giuseppe Sempio, padre di Andrea, l’amico di Marco Poggi, attualmente indagato per omicidio in concorso nel nuovo filone d’inchiesta sull’assassinio di Chiara Poggi (avvenuto nell’agosto 2007).Il manoscritto e le frasi sotto esameNell’appunto sequestrato si leggono varie annotazioni. Oltre al riferimento diretto a Mario Venditti, all’epoca procuratore aggiunto di Pavia, compaiono la domanda “Cosa succede?” e un appunto: “Se i Giarda presentano un’istanza di revisione a Brescia fatta bene”, un probabile riferimento agli avvocati che avevano difeso Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara Poggi, condannato in via definitiva per l’omicidio nel 2015. Segue un riquadro intitolato “Pensiero del papà”, in cui si intravedono parole frammentarie: “il soggetto”, “legge italiana”, “Sempio Andrea”, “non è stato seguito dall’investigatore“. In un altro punto del foglio compare la frase: “Una delle foto sembra proprio mio figlio Andrea”. Al momento non è chiaro se tutte queste note siano oggetto d’analisi da parte degli investigatori, ma per gli inquirenti di Pavia e Brescia il foglietto rappresenta un tassello potenzialmente decisivo per comprendere dinamiche e rapporti rimasti finora nell’ombra.Le ipotesi degli inquirentiSecondo quanto trapela dagli ambienti giudiziari, la procura starebbe incrociando i contenuti dell’appunto con movimenti bancari risalenti a otto anni fa dei genitori di Sempio e con alcuni contatti considerati “opachi” tra la famiglia e due carabinieri. Gli investigatori stanno inoltre riesaminando intercettazioni che, secondo le nuove verifiche, non sarebbero state trascritte integralmente durante le precedenti indagini. Le Procure ritengono che, nel 2017, Andrea Sempio fosse stato informato in anticipo delle domande che gli sarebbero state poste in un interrogatorio, e che alcuni dettagli dell’esposto presentato dalla madre di Stasi — da cui nacque la prima inchiesta a carico di Sempio — fossero già noti al giovane prima della convocazione. Quell’indagine, allora coordinata proprio da Venditti, venne rapidamente archiviata.Il ruolo di Mario VendittiL’ex procuratore aggiunto di Pavia è l’unico indagato nel fascicolo bresciano per corruzione in atti giudiziari. La scritta “Venditti GIP archivia x 20/30 euro” viene ritenuta dagli inquirenti un possibile riferimento a una somma di denaro versata o promessa in cambio di un’archiviazione. Venditti, che da mesi si è trasferito a un’altra sede, nega ogni accusa e non ha finora rilasciato dichiarazioni pubbliche sulla vicenda. Gli investigatori lavorano per chiarire se il contenuto dell’appunto possa essere interpretato come un messaggio reale, un promemoria, o un commento privo di fondamento scritto in un contesto privato. Il documento, pur non essendo secretato, non è stato ancora integralmente contestualizzato.ESCLUSIVO – Caso #Garlasco: al Tg1 il famoso pizzino sequestrato in casa di Andrea #Sempio, che ha portato alle indagini sull’ex Procuratore #Venditti. #Tg1 Giacinto Pinto pic.twitter.com/C6k3D6Vwsx— Tg1 (@Tg1Rai) October 8, 2025L'articolo Delitto di Garlasco, il Tg1 rivela il contenuto del “pizzino” scritto dal padre di Sempio: “Sembra proprio mio figlio Andrea” proviene da Il Fatto Quotidiano.