Tumore ai polmoni: la nuova combinazione chemioterapia osimertinib prolunga la sopravvivenza dei malati

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I medici che hanno in cura i pazienti colpiti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) con mutazione del gene EGFR hanno un nuova arma per contrastare la malattia. Che arriva grazie alla recente approvazione della rimborsabilità da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) di una combinazione terapeutica innovativa: osimertinib più chemioterapia. Una terapia mirata che, secondo i dati degli studi clinici, ha dimostrato di prolungare significativamente la sopravvivenza, migliorando anche la qualità della vita dei pazienti.I dati dello studio FLAURA2, pubblicati sul New England Journal of Medicine nel novembre del 2023, erano chiari: la combinazione ha ridotto del 38% il rischio di progressione della malattia o di morte, rispetto al solo osimertinib, con un vantaggio di quasi 9 mesi in più nella sopravvivenza libera da progressione. Ma il dato forse più impressionante è che la sopravvivenza globale mediana ha raggiunto i 47,5 mesi – quasi quattro anni – nel braccio trattato con la combinazione, contro i 37,6 mesi del gruppo in monoterapia.“Con questa nuova combinazione, possiamo finalmente parlare di sopravvivenza a lungo termine per molti pazienti affetti da NSCLC avanzato con mutazione EGFR”, ha sottolineato Silvia Novello, direttrice di Oncologia medica all’Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano e presidente di WALCE. “A tre anni era vivo il 63% dei pazienti trattati con la combinazione, e a quattro anni il 49%, rispetto al 51% e 41% con la sola monoterapia. Si tratta di numeri che fino a pochi anni fa sembravano inimmaginabili”. Due opzioni personalizzate in prima linea. L’approvazione di Aifa consente ora ai pazienti con NSCLC metastatico o localmente avanzato e mutazione EGFR di accedere a due diverse opzioni terapeutiche di prima linea basate su osimertinib: in monoterapia o in combinazione con la chemioterapia. Una possibilità che consente ai clinici di adattare la strategia terapeutica alle caratteristiche specifiche di ciascun paziente.“La combinazione con la chemioterapia rappresenta un nuovo punto di riferimento, con il miglioramento più esteso mai registrato in termini di sopravvivenza globale in questo setting”, ha dichiarato Filippo de Marinis, direttore dell’Oncologia toracica all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano. “Questa strategia consente di superare alcuni dei meccanismi di resistenza messi in atto dal tumore, offrendo una nuova chance di trattamento anche ai pazienti italiani”. Ma le novità non si fermano qui. Aifa ha approvato anche osimertinib in monoterapia per i pazienti con tumore del polmone localmente avanzato, non resecabile, e mutazione EGFR, che non hanno mostrato progressione della malattia dopo la chemioradioterapia. È la prima volta che una terapia target viene resa disponibile in questa fase di malattia.I dati dello studio LAURA, anch’essi pubblicati sul New England Journal of Medicine, evidenziano come osimertinib in questo contesto riduca il rischio di progressione o morte dell’84%, portando la sopravvivenza libera da progressione a oltre tre anni. “Si tratta di risultati senza precedenti per una popolazione di pazienti che, fino ad oggi, non aveva a disposizione un trattamento di mantenimento dopo la chemioradioterapia”, ha commentato ancora De Marinis. “Con questa approvazione, osimertinib diventa la prima terapia mirata con intento curativo per i pazienti con NSCLC in stadio III non resecabile e mutazione EGFR”.La mutazione del gene EGFR, presente nel 15% circa dei pazienti caucasici con NSCLC – in particolare nei non fumatori – si conferma un biomarcatore chiave per orientare le scelte terapeutiche. Lo studio FLAURA2 ha ribadito l’importanza della profilazione molecolare precoce e della collaborazione multidisciplinare nel percorso diagnostico e terapeutico. “Ogni paziente con NSCLC in fase avanzata dovrebbe essere sottoposto a profilazione molecolare già in fase di diagnosi”, ha ribadito Novello. “È solo così che possiamo garantire un trattamento mirato ed efficace. Purtroppo, il tumore del polmone viene ancora diagnosticato nell’80% dei casi in fase avanzata. Per questo, disporre di nuove opzioni terapeutiche è cruciale per aumentare non solo la quantità, ma anche la qualità della sopravvivenza”.Nel 2024, in Italia, sono stati stimati circa 45mila nuovi casi di tumore del polmone, che resta tra i più letali. Ma l’introduzione di osimertinib in nuove indicazioni segna un cambio di passo concreto. “Siamo orgogliosi che la nostra ricerca abbia contribuito a portare una svolta significativa”, ha affermato Paola Morosini, responsabile Medical Affairs Oncology di AstraZeneca Italia. “Osimertinib rappresenta oggi una colonna portante del trattamento del NSCLC con mutazione EGFR, in ogni fase della malattia”. Con queste due nuove approvazioni, l’Italia si allinea ai più alti standard internazionali nella cura di una delle forme di tumore più complesse. E, finalmente, i pazienti e i loro oncologi possono contare su strumenti terapeutici potenti e personalizzati, in grado di cambiare concretamente il destino della malattia.Lo studio Flaura2 su NejmLo studio su LauraL'articolo Tumore ai polmoni: la nuova combinazione chemioterapia osimertinib prolunga la sopravvivenza dei malati proviene da Il Fatto Quotidiano.