Neonato rischia di morire dopo aver mangiato del miele: ecco cos’è il botulismo infantile e perché non va mai dato ai bimbi con meno di 1 anno di età

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Un barattolo di miele – simbolo di naturalità e dolcezza – può nascondere un rischio letale per i più piccoli? La domanda si pone dopo quanto accaduto di recente a Bari, dove un neonato di appena sei mesi è stato colpito da botulismo infantile, una forma rara ma gravissima di intossicazione causata da spore del Clostridium botulinum, un batterio che in ambienti poveri di ossigeno può produrre una delle tossine più potenti conosciute.Il piccolo era arrivato al pronto soccorso dell’Ospedale pediatrico Giovanni XXIII in condizioni critiche: pupille paralizzate, debolezza muscolare, difficoltà respiratoria. La prontezza dei medici ha consentito di formulare la diagnosi in poche ore, attivando una catena di soccorso eccezionale: il siero antibotulinico è stato trasferito dalla Lombardia alla Puglia in meno di un giorno, grazie all’intervento della Polizia di Stato. L’antidoto ha fatto effetto e oggi il bambino è salvo. Ma il caso riaccende l’allarme su un rischio spesso sottovalutato: le spore del botulino, quasi innocue per l’adulto, possono germinare nell’intestino immaturo dei lattanti, producendo la tossina che paralizza il sistema nervoso. Per capire meglio come si manifesta il botulismo infantile, come riconoscerlo per tempo e soprattutto come prevenirlo, abbiamo intervistato il professor Giuseppe Indolfi, primario di Pediatria Medica all’Ospedale Meyer di Firenze.L’esperto: “Il sospetto nasce da un cambiamento improvviso nel comportamento del bambino”Professor Indolfi, quali sono i primi segnali che devono far sospettare un possibile caso di botulismo infantile e spingere i genitori a recarsi subito al pronto soccorso?“Il botulismo infantile colpisce i bambini molto piccoli, sotto l’anno di età. È una malattia neuro-paralitica che può causare paralisi progressiva. Poiché i neonati non possono descrivere ciò che provano, dobbiamo basarci sull’osservazione. Il primo segnale può essere un pianto o un tono di voce alterato, oppure una difficoltà respiratoria che inizia con respiri superficiali fino a diventare grave. In altri casi si nota una perdita di tono muscolare: il bambino diventa ipotonico, non riesce a controllare il capo, smette di alimentarsi in modo normale. A volte si osserva una pancia gonfia o problemi di minzione. Tutto ciò che la tossina colpisce smette gradualmente di funzionare”.Il miele non va demonizzato, ma facciamo attenzioneIl miele è al centro delle raccomandazioni pediatriche sul rischio botulinico. Perché le spore del Clostridium botulinum sono così pericolose per i neonati? “Il miele è un alimento ottimo, ma nel bambino molto piccolo non ha alcun vantaggio nutrizionale e presenta un rischio significativo. Le spore del botulino possono essere presenti naturalmente e, se trovano le condizioni giuste – poca acidità, presenza d’acqua, proteine – si attivano producendo la tossina. Nell’adulto il microbiota intestinale maturo contrasta più efficacemente la crescita del batterio; nel neonato, invece, l’intestino è popolato da batteri diversi, e le spore germinano più facilmente. Inoltre, per le ridotte dimensioni dell’apparato digerente, una quantità minima di spore può avere un effetto molto più importante rispetto a quando ingerita da un adulto”.Il tempo è decisivoNel caso di Bari la diagnosi tempestiva e la somministrazione del siero hanno salvato la vita del piccolo. Quanto conta la rapidità di intervento in queste situazioni e quali protocolli seguono gli ospedali pediatrici italiani? “La rapidità è tutto. La tossina può colpire diversi organi: se interessa l’apparato respiratorio, il rischio è immediato. Noi non curiamo l’infezione in sé, ma neutralizziamo la tossina con un siero contenente anticorpi specifici. Prima lo somministriamo, prima fermiamo la progressione. In Italia siamo fortunati: l’Istituto Superiore di Sanità coordina un sistema efficiente che indica a chi rivolgersi e come ottenere rapidamente l’antitossina dal Centro antiveleni di Pavia. La collaborazione tra ospedali e istituzioni è fondamentale per modificare la storia naturale della malattia, che, se non trattata, può essere fatale.”Igiene e prudenza: le regole che valgono per tuttiOltre al divieto di miele sotto l’anno, esistono altre precauzioni utili per evitare contaminazioni alimentari nei lattanti? “Le norme igieniche valgono per tutti, adulti e bambini. Dobbiamo prestare attenzione a ciò che mangiamo e a come conserviamo gli alimenti. Oltre al miele, i maggiori rischi derivano da conserve, marmellate, confetture e prodotti casalinghi come le olive sotto acqua o olio. Se si preparano in casa, bisogna rispettare rigorosamente le regole di pastorizzazione e sterilizzazione, portando i preparati a ebollizione. Sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità sono disponibili linee guida semplici e chiare che aiutano a ridurre notevolmente i rischi”.L'articolo Neonato rischia di morire dopo aver mangiato del miele: ecco cos’è il botulismo infantile e perché non va mai dato ai bimbi con meno di 1 anno di età proviene da Il Fatto Quotidiano.