Il rapporto deficit/Pil potrebbe scendere sotto il 3% già nel 2025. E’ sulla sicurezza dei Conti pubblici che si concentra adesso, a un passo dalla Manovra di bilancio, l’attenzione del ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, non soltanto perché molto “pragmaticamente” significa “sicurezza nazionale” ma anche perché vuol dire “vantaggi” per tutti gli italiani. Dati migliori del previsto“Il Dpfp conferma gli obiettivi in termini di andamento della spesa e di riduzione di deficit e debito – osserva Giorgetti intervenendo all’assemblea di Assonime a Roma – questo sarebbe già in quanto tale un risultato se guardiamo al deterioramento del quadro internazionale. E’ inoltre un’attestazione della capacità dell’economia italiana di esprimere un adattamento straordinario quando è sotto pressione. Alcuni dati sono addirittura migliori di quelli previsti. Il rapporto deficit/Pil scenderà stabilmente sotto il 3% dal 2026, forse anche dal 2025, vedremo, ricominciando per la prima volta dopo la pandemia a registrare avanzi primari significativi”.In quattro anni riduzione di oltre 5,5%“Questo vuol dire che dall’8,6% del 2022, in quattro anni avremo ridotto il deficit di oltre cinque punti e mezzo – continua Giorgetti – si tratta di un miglioramento che per la sua intensità ha un solo precedente, quello del 1997, in vista dell’ingresso nella zona Euro. A differenza di allora però è stato raggiunto senza l’inserimento di nuove imposte generalizzate ma anzi con un alleggerimento strutturale della pressione fiscale sui redditi medio bassi”.Conti in ordine, vantaggi per tutti“Ad avvantaggiarsi dei conti pubblici in ordine non sono i ministri, ma gli italiani, le famiglie e le imprese – dice ancora il ministro dell’Economia – quelle di oggi ma soprattutto quelle di domani. Mi piacerebbe che i risultati conseguiti in materia di finanza pubblica fossero sentiti come propri da tutte le forze politiche e sociali”.“Stabilità finanziaria significa mettere al riparo il risparmio degli italiani da possibili attacchi speculativi – aggiunge Giorgetti – significa risparmiare risorse che potranno essere destinate a finalità di sviluppo, significa consentire alle imprese di finanziarsi senza pagare un differenziale rispetto ai concorrenti. I risultati conseguiti vanno soprattutto mantenuti. Ogni scelta, a partire dalla portata della Manovra, deve partire da questa consapevolezza”.Mettere il Paese in sicurezza“La mia priorità quale ministro dell’Economia è stata e continuerà ad essere quella di mettere il Paese in sicurezza sul piano finanziario ed economico – rifletta Giorgetti – sicurezza finanziaria ed economica che sono l’altra faccia della stessa medaglia: la sicurezza nazionale. Concetto ancora non pienamente parte della nostra cultura politica, ma chiaramente riscontrabile nell’attuale congiuntura internazionale. Con lo stesso pragmatismo e la stessa ambizione, continueremo a lavorare affinché l’Unione europea sappia rispondere con dinamismo e pragmatismo alle sfide di questo tempo”.Sfida dell’AI, incentivi per accompagnare le imprese“Le imprese italiane si trovano a fronteggiare la sfida dell’intelligenza artificiale, che per l’Europa e per l’Italia riguarda soprattutto la dimensione dell’adoption – dice ancora Giorgetti – eppure la manifattura non sia tradizionalmente un early adopter delle tecnologie, dobbiamo accompagnare le nostre imprese ad affrontare proattivamente questo processo, nel quadro della Strategia europea presentata ieri. Per farlo servono incentivi semplici, così come il lavoro della rete dei centri di ricerca pubblica e dei centri di competenza 4.0″.Questo articolo Giorgetti: “Il rapporto deficit/Pil sotto il 3% già nel 2025” proviene da LaPresse