La prossima volta la Serie A andrà a giocare su Marte: quali sono i pericoli di Milan-Como in Australia

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La prossima volta si gioca su Marte, così facciamo contento anche Elon Musk. Milan-Como, in cartellone nel febbraio 2026 a Perth, capitale dell’Australia occidentale, mare di surfisti e di squali, sport più popolare il football australiano, gemellata con Lucca e Vasto, resta un obbrobrio, da qualsiasi parte si voglia rigirare la questione. L’Uefa ha dato il via libera – insieme a Villarreal-Barcellona a Miami – “in via eccezionale”, grazie anche all’opera di mediazione/persuasione del presidente federale Gabriele Gravina, ma una volta creato un precedente, non sarà facile evitare, in un futuro più o meno prossimo, il bis. Si potrà pensare alla Groenlandia, danese o a stelle e strisce, chissà, dove il calcio tira e gli interessi per il ricco sottosuolo spiegano la voglia di annessione di Donald Trump. Oppure in un’altra destinazione dove, sempre il calcio e sempre la ricchezza, sono in ascesa: l’Indonesia per esempio. Ma vuoi mettere Marte e i viaggi spaziali, per la felicità dei miliardari sparsi nella terra e di Elon Musk?Questa “eccezione”, legata all’indisponibilità del Meazza causa Olimpiadi di Milano-Cortina, è legata, e non potrebbe essere diversamente, a questioni di business. Si poteva trovare sicuramente una soluzione più accomodante e meno faticosa, ma il giro d’affari di questa gara di campionato, che dovrebbe andare in scena l’8 febbraio 2026, è quantificato in 12 milioni. Una cifra importante e comprendiamo che, quando c’è di mezzo il dio denaro, non è facile rifiutare. Il Milan, tra l’altro, da tempo sta perlustrando il mercato australiano. I rossoneri hanno già giocato due amichevoli a Perth: il 31 maggio 2024 contro la Roma e il 31 luglio 2025 contro la squadra locale, il Glory. Parafrasando una vecchia canzone, glory glory alleluja: per i 61mila spettatori attesi allo stadio di Perth e per le casse dei due club italiani.Un po’ meno, e questo spiega il pollice verso, per i giocatori, costretti ad affrontare quaranta ore di volo andata e ritorno con l’aggravante del fuso orario e del passaggio climatico inverno/estate. Ancora meno, e qui non ci sono dubbi, per i tifosi, sempre più trattati come clienti o, per usare un termine più moderno, “consumatori”. A proposito, quando un’associazione consumatori del calcio?La pericolosità della cosiddetta “eccezione” è proprio nella tentazione di riprovarci. Di chiedere un’altra “eccezione” e poi un’altra ancora, se il giochino dovesse funzionare sul piano del money. Lo sport mondiale ormai è un’idrovora, il flusso non si ferma più, the show must go on, in nome del denaro a fiumi. Si sta imponendo il modello extralarge: coppe europee sempre più allargate, i confini dell’Uefa dal Portogallo al Kazakistan, l’aumento dei tornei con il mondiale per club che ha scatenato l’ironia di un totem come Jürgen Klopp (“ho cercato di spiegare ai dirigenti europei la follia di questa manifestazione, ma è come parlare con il microonde”) e, ora, match di Serie A esportati dall’altra parte del mondo. Vittime di questa situazione sono i tifosi e i calciatori, sempre più spremuti come limoni. I sindacati di categoria sono esclusi dai tavoli delle grandi decisioni, ma sono anche spesso divisi al loro interno tra chi pensa solo al portafoglio e chi, più opportunamente, pensa invece alla salute. La nave va, ma di questo passo toccherà a quelle spaziali. Tutti su Marte. Per i più romantici, ci sarà l’alternativa della Luna.L'articolo La prossima volta la Serie A andrà a giocare su Marte: quali sono i pericoli di Milan-Como in Australia proviene da Il Fatto Quotidiano.