Nella notte del 10 ottobre il governo israeliano ha approvato il piano per il rilascio di tutti gli ostaggi, vivi e morti. Lo riferisce l’ufficio del premier. Cinque ministri dei partiti di Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich hanno votato contro l’accordo. Ma l’intesa è passata ugualmente poiché il governo aveva la maggioranza dei voti, come riferiscono i media israeliani. Con l’approvazione dell’accordo è entrato subito in vigore il cessate il fuoco a Gaza. Così come prevede il documento siglato in Egitto giovedì mattina e ratificato a mezzanotte e mezzo (ora italiana) dall’esecutivo di Gerusalemme.Il cessate il fuoco a GazaSecondo il piano l’Idf si ritirerà fino alla Linea Gialla indicata nelle mappe dell’accordo entro le prossime 24 ore, al termine delle quali Hamas dovrà rilasciare tutti gli ostaggi vivi entro 72 ore. La tregua sarà monitorata da una task force congiunta con 200 soldati Usa e militari da Egitto, Qatar, Turchia e forse Emirati, come ha riferito un alto dirigente della Casa Bianca in una call. Inoltre lo Us Central Command stabilirà un «centro di coordinamento civile-militare» in Israele. Che aiuterà a facilitare il flusso di aiuti umanitari, l’assistenza logistica e la sicurezza a Gaza. L’Idf si ritirerà fino alla Linea Gialla indicata nelle mappe dell’accordo entro le prossime 24 ore. Gli ostaggi liberati lunedì o martedìQuindi «lunedì o martedì» saranno liberati gli ostaggi, come ha annunciato un raggiante Donald Trump aprendo la riunione di governo alla Casa Bianca. Intanto il presidente Usa sta per volare in Medio Oriente. In Israele e in Egitto, è l’ipotesi, dove rivendicherà il suo traguardo nella cerimonia ufficiale sull’intesa. Un traguardo che è stato proprio lui ad annunciare al mondo, con un post su Truth, preparato in anticipo per essere il primo a renderlo noto. Con la complicità del suo ministro degli Esteri, Marco Rubio, che poco prima gli aveva passato un pizzino annunciandogli come l’accordo fosse ormai vicinissimo.Il piano per la pace a GazaL’intesa, firmata venerdì a Sharm el Sheik dopo vari giorni di negoziati indiretti, mediati da Egitto, Qatar e Turchia con la supervisione Usa, è il colpo diplomatico più importante di The Donald, più forse degli accordi di Abramo del primo mandato che ora spera di allargare, presentandosi al mondo come peacemaker col sogno di vincere il Premio Nobel per la Pace 2025. «Abbiamo messo fine alla guerra, penso che porterà a una pace durevole», ha spiegato il tycoon ai suoi ministri, aggiungendo che proverà ad andare in Egitto per la cerimonia della firma ufficiale. Un viaggio atteso per domenica e che dovrebbe includere anche Israele, dove potrebbe essere il primo presidente americano a parlare alla Knesset.I 20 puntiSe l’accordo di partenza tiene e verrà implementato nella seconda e più difficile fase in tutti i suoi 20 punti. Dal disarmo di Hamas alla ricostruzione e alla governance di Gaza, dal ritiro completo dell’Idf dalla Striscia all’insediamento di una forza di pace internazionale (probabilmente sotto egida Onu). Tutti aspetti postbellici esaminati dai ministri degli Esteri di Paesi occidentali (Tajani per l’Italia) e arabi in un vertice a Parigi, da dove Emmanuel Macron ha messo in guardia contro l’accelerazione della colonizzazione della Cisgiordania, «una minaccia esistenziale per lo Stato di Palestina» e «contraria non solo al diritto internazionale ma anche al piano americano».Lo scambio dei prigionieriOra si attende lo scambio dei prigionieri. Da un lato i 48 ostaggi israeliani, di cui 20 vivi, e dall’altro 1.950 palestinesi detenuti, tra i quali 250 ergastolani. Israele però ha messo il veto su Marwan Barghouti e Ahmad Saadat. Saranno restituiti anche i corpi di 360 miliziani di Hamas, ma non quelli dei fratelli Yahya e Mohammed Sinwar. L’esercito israeliano manterrà comunque il controllo di circa il 53% del territorio di Gaza, ha precisato la portavoce del governo.L'articolo Palestina, Israele approva il piano per gli ostaggi. In vigore il cessate il fuoco a Gaza proviene da Open.