Corruzione in atti giudiziari e peculato. Sono queste le accuse nei confronti del pm Pietro Paolo Mazza, in servizio oggi a Milano e nel 2019 a Pavia dove era procuratore aggiunto Mario Venditti. Qui, secondo l’accusa, avrebbe contrattato sul prezzo di un’auto. Con una società che si occupava di intercettazioni e pedinamenti per conto della procura. E che avrebbe ricambiato con l’assegnazione di vari incarichi. Intanto un nuovo pizzino accusa Venditti. «Se archivia l’indaggine», (testuale), «dovrebbe mettere il nome del soggetto sulla archiviazione», scrive Giuseppe. Cioè quello del figlio Andrea Sempio, oggi sotto inchiesta per l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco. «Così non può essere indagato per lo stesso motivo il D-N-A».L’indagine sul pmIeri alla perquisizione nei confronti di Mazza si è presentata personalmente la pm di Brescia Claudia Moregola. Il pm è indagato nell’indagine Clean 2 sul sistema Pavia. Nelle carte si racconta di un’Audi A5 da 85 mila euro. Noleggiata dalla procura e poi riscattata per 20 mila euro da Venditti. È la stessa indagine che vede protagonisti il maggiore Maurizio Pappalardo e il maresciallo Antonio Scoppetta. Già condannato a 4 anni e mezzo con il rito abbreviato. Scoppetta si occupava di intercettazioni. Comprese quelle alla famiglia Sempio. La società che le gestiva era la Esiter dei fratelli Cristiano e Raffaele D’Arena. La stessa che poi ha venduto un’altra auto a Mazza.Garlasco e i pizzini a casa SempioLa pm Giulia Pezzino, coassegnataria con Venditti dell’indagine su Sempio, si è dimessa dalla magistratura un anno fa, a 45 anni. Intanto c’è uno sviluppo sull’appunto «Venditti Gip archivia x 20. 30. € euro», che ha innescato l’indagine per corruzione e che secondo i Sempio si riferiva alle marche da bollo. C’è un secondo foglio, spiega oggi Repubblica, che secondo gli investigatori spiega meglio il meccanismo della corruzione dietro l’indagine del 2017. La data del 4 febbraio 2016, evidentemente anticipata di un anno, e poi la frase: «Se archivia l’indaggine», (testuale), «dovrebbe mettere il nome del soggetto sulla archiviazione», scrive Giuseppe Sempio. Così il figlio Andrea «non può essere indagato per lo stesso motivo il D-N-A».Il giorno primaIl giorno prima della scrittura dell’appunto Venditti e Pezzino incaricano i carabinieri Silvio Sapone e Giuseppe Spoto (oggi indagati) di installare in casa dei Sempio le cimici di Esitel, la ditta delle intercettazioni di Pavia. L’operazione alla fine viene ritardata all’8 febbraio. Agli atti c’è un’intercettazione tra Sempio e l’amica Angela Taccia, non ancora sua avvocata. «Mia mamma era un po’ tesa perché fa: non capisco perché Lovati lo abbia mandato in pasto a tutti che diranno: vedi lo sguardo, e vedi come parla, vedi qua, vedi là. Ho detto mamma stai tranquilla cioè Lovati sa quello che fa», dice Sempio. «Ti ha fatto delle domande di merda, comunque…. eh!», risponde Taccia: «Consideravi Chiara una bella ragazza…».L’intercettazione tra Andrea Sempio e Angela TacciaSempio spiega perché ha fatto l’intervista in tv all’epoca: «Loro ci hanno aiutato con un paio di servizi, quindi comunque quando tu sei lì, diciamo, devi anche aiutare loro. Due o tre domande balorde te le devono fare perché comunque non è che la puntata può essere tutto a tuo favore». E Taccia, che di lì a poco andrà a far pratica legale nello studio dell’attuale collega, ribatte: «No, guarda che è bravissimo, eh!». Il 5 febbraio 2017, dall’apparecchio intestato alla segretaria Sofiya Bulatova, telefona proprio Massimo Lovati. «Volevo augurarti buona domenica e sentirti, se va tutto bene», lo saluta. E insiste: «Tutto bene?». Sempio: «Qualcosina si muove». Infatti un mese e mezzo dopo l’inchiesta sarà archiviata.Le automobili di PaviaLa Verità specifica i termini dell’accusa nei confronti di Mazza. Quella di peculato parte da un’informativa in cui si parla delle fatture emesse dalla Cr service srl, la società di noleggio d’auto di proprietà dei fratelli Raffaele e Cristiano D’Arena che gestivano con la Esitel anche il servizio di intercettazioni dentro la procura. La Guardia di Finanza individua tre autovetture di possibile interesse investigativo. L’Audi Q5 poi diventata di proprietà di Venditti, una Mercedes Executive passata da Mazza alla società fornitrice della Procura a prezzo maggiorato rispetto all’acquisto da parte del pm e una Bmw Premium comprata dal maresciallo dei carabinieri forestali Antonio Scoppetta (condannato in Clean 2 a 4 anni e 6 mesi di reclusione) e rivenduta, anche questa, con un valore gonfiato.L’Audi, la Mercedes e la BmwNel novembre di tre anni fa la società di leasing ha ceduto l’Audi a Venditti per circa 20.290 euro. La Mercedes finisce in locazione a Mazza. Che nel marzo 2019 la compra per 20.520 euro. Pochi mesi dopo, a luglio, viene ceduta al prezzo di 26.500 euro alla Cr Service», la stessa società, come detto, che forniva le auto a noleggio all’ufficio giudiziario. Con una plusvalenza di 6 mila euro. Infine, la Bmw 116 D Premium, completa di navigatore satellitare. Viene comprata dalla Cr Service per 24.800 euro. Nel 2022 la compra il carabiniere Scoppetta per 8 mila euro. Che poi la rivende alle Gm Garage srl per 12.000 euro che dopo 6 mesi la rivenderà a 11.500 euro. E, conclude la Gdf, «non si ha evidenza alcuna di uscite in favore della Cr Service. né di pagamenti che possano astrattamente ricondursi all’acquisto dell’autovettura da parte di Scoppetta».L'articolo Garlasco, l’indagine sui pm e il nuovo pizzino dei Sempio: «Se archiviano niente più Dna» proviene da Open.