Ferrari F40: dentro il cuore del mito da 3 milioni di euro

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Nel silenzio dell’officina, la Ferrari F40 non è solo una supercar: è un vero e proprio monumento all’ingegneria e al coraggio di un’epoca. Ultima Rossa approvata da Enzo Ferrari, nata in appena tredici mesi dal genio di Nicola Materazzi, la F40 unisce brutalità e leggerezza in un equilibrio che oggi sembra magia: motore V8 biturbo da 2.936 cm³, 478 cavalli e poco più di 1.100 chili di peso. Numeri che fanno impressione ancora oggi, ma sono le sue soluzioni tecniche a raccontare il tempo in cui le auto si costruivano più col cuore che col computer. Durante la manutenzione, ogni dettaglio rivela una logica da corsa. I radiatori sono disposti come su una GT da pista, i filtri dell’aria a portata di mano, i pannelli in carbonio e Kevlar leggeri come carta. Persino il sistema di sollevamento, raro nel 1987, permette di alzare la vettura a bassa velocità: un lusso per una macchina così estrema. Le candele, otto come i cilindri, raccontano la salute del motore con il loro color nocciola perfetto. Il cambio dell’olio, nove litri di 10W60 Racing, è un rito che va oltre la tecnica: richiede rispetto, concentrazione e una certa dose di timore reverenziale. In fondo è noto che sbagliare su una F40 non è come farlo su una vettura qualsiasi. Alla fine, l’ordine degli attrezzi chiude la scena. In un’officina ordinata, anche la leggenda torna a respirare.