Giorgia Meloni due volte da Vespa: «Io denunciata per genocidio, non conto più le minacce di morte». La premier sulle armi a Israele e la Flotilla «inutile»

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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, insieme ai ministri Antonio Tajani e Guido Crosetto e all’amministratore delegato di Leonardo Roberto Cingolani, è stata denunciata alla Corte Penale Internazionale per «concorso in genocidio». Lo ha rivelato la stessa premier, ospite a Porta a porta su Rai1 da Bruno Vespa. «Credo che non esista un altro caso al mondo e nella storia di una denuncia del genere». L’accusa delle armi italiane a IsraeleMeloni ha ribadito come l’Italia non abbia autorizzato nuovi invii di armi a Israele dopo il 7 ottobre. «Siamo fra le nazioni europee che hanno avuto la posizione più rigida», ha affermato, citando il confronto con altri Paesi: la Francia ha fatto questa scelta un anno dopo l’Italia, la Germania solo nell’agosto scorso, mentre la Gran Bretagna ha bloccato appena 30 forniture su 350. «Veniamo accusati di cose che non abbiamo fatto con toni surreali da chi ha responsabilità di classe dirigente in questa nazione», ha aggiunto la premier, lasciando trasparire una certa insofferenza verso le critiche ricevute.Il piano Trump e le divisioni in ParlamentoSul fronte diplomatico, Meloni ha espresso ottimismo riguardo alla proposta di pace presentata da Trump, definendola «molto articolata» e capace di aprire «più di uno spiraglio». Il piano prevede il rilascio degli ostaggi, il graduale ritiro israeliano da Gaza, il no a nuovi insediamenti in Cisgiordania, il disarmo di Hamas e il riconoscimento delle aspirazioni palestinesi a un proprio stato. «È un percorso molto fragile, bisogna lavorarci tutti quanti insieme», ha dichiarato durante Cinque minuti. La premier ha però criticato alcune forze di opposizione per non aver votato a sostegno del piano: «Mi sarebbe piaciuto che il Parlamento votasse all’unanimità, ma alcune forze hanno deciso di non farlo, il che è abbastanza bizzarro perché lo sostiene anche Hamas».Clima imbarbarito e minacce quotidianeMeloni non ha risparmiato critiche a chi alimenta tensioni e violenze, riferendosi sia alle manifestazioni pro-Palestina sia al clima generale del dibattito pubblico. «Le violenze erano organizzate e preordinate», ha affermato, citando striscioni che inneggiavano «al terrore del 7 ottobre». Sul caso della Flotilla ha liquidato l’iniziativa come inutile: il governo italiano ha consegnato 2.300 tonnellate di aiuti contro le 40 della flotta. «Non serve rischiare, non serve creare problemi alla propria nazione», ha tagliato corto. Infine, un riferimento personale: «Non conto più le minacce di morte, non faccio nemmeno in tempo a segnalarle. Penso che ci siano delle responsabilità, di chi dice che ho le mani sporche di sangue».L'articolo Giorgia Meloni due volte da Vespa: «Io denunciata per genocidio, non conto più le minacce di morte». La premier sulle armi a Israele e la Flotilla «inutile» proviene da Open.