Trump minaccia la Cina: “Valuto un massiccio aumento dei dazi”. Salta l’incontro con Xi Jinping, Borse in rosso

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“Avrei dovuto incontrare il presidente Xi tra due settimane, all’Apec in Corea del Sud, ma ora sembra non esserci più motivo di farlo“. Con questo messaggio su Truth il presidente Usa Donald Trump ha aperto un nuovo fronte della guerra commerciale con la Cina. Non solo, perché Trump ha anche minacciato nuovi provvedimenti: “Sto valutando un massiccio aumento dei dazi sui prodotti cinesi in arrivo negli Stati Uniti”. È la risposta della Casa Bianca alla stretta di Pechino sull’export delle terre rare e alla tassa sulle navi americane. Una mossa dirompente, che per il momento fa saltare l’atteso incontro fra Trump e il presidente cinese Xi Jinping, previsto per il 31 ottobre e il primo novembre a Gyeongju, in Corea del Sud. Il primo effetto si è visto in Borsa: i listini europei hanno chiuso tutti in ribasso, il prezzo del petrolio è colato a picco e anche Wall Street ha subito girato in rosso dopo il messaggio postato da Trump.Il tycoon accusa Pechino di mosse commerciali “ostili“. “Alcune cose molto strane stanno accadendo in Cina! Stanno diventando molto ostili”, si legge su Truth. Trump si riferisce alle restrizioni all’export di terre rare da parte della Cina. A cui ha fatto seguito oggi l’annuncio di tasse portuali speciali, a partire dal 14 ottobre, che colpiranno “navi di proprietà di aziende, organizzazioni o privati Usa“. La mossa è speculare a quella decisa da Washington ex Sezione 301 a carico delle industrie marittime, logistiche e cantieristiche cinesi. A scatenare l’ira di Washington però è stata sopratutto la mossa cinese sulle terre rare.“È stata una vera sorpresa, non solo per me, ma per tutti i leader del mondo libero”, scrive Trump, riferendosi ad una serie di “lettere inviate” da Pechino “a Paesi in tutto il mondo che minacciano controlli sulle esportazioni su ogni singolo elemento di produzione che abbia a che fare con le terre rare, e su qualsiasi altra cosa gli venga in mente”. “Nessuno ha mai visto niente del genere. Intaserebbe i mercati e renderebbe la vita difficile a praticamente tutti i Paesi del mondo, soprattutto alla Cina. Siamo stati contattati da altri Paesi estremamente arrabbiati per questa grande ostilità commerciale, nata dal nulla”, ha aggiunto il presidente americano. “Le lettere – prosegue – erano particolarmente inappropriate in quanto inviate nei giorni in cui, dopo tremila anni di caos e combattimenti, ci sarà la pace in Medio Oriente. Mi chiedo se questa tempistica sia stata una coincidenza“.“Come presidente degli Stati Uniti contrasterò finanziariamente la loro mossa”, avverte il tycoon. Era stato lo stesso Trump, dopo il colloquio telefonico con Xi del 19 settembre, ad annunciare – sempre via Truth – di aver “concordato” con il leader cinese che “ci incontreremo al vertice Apec in Corea del Sud, andrò in Cina all’inizio del prossimo anno e il presidente Xi verrà negli Stati Uniti al momento opportuno”. Era stato il secondo colloquio telefonico con il leader cinese dal ritorno del tycoon alla Casa Bianca, ma il terzo dall’inizio dell’anno. La Cina è sempre rimasta in silenzio sulla possibilità di incontri futuri. Trump era stato nella Repubblica Popolare all’epoca del suo primo mandato alla Casa Bianca e nel 2019 aveva visto Xi a Osaka a margine del G20.L'articolo Trump minaccia la Cina: “Valuto un massiccio aumento dei dazi”. Salta l’incontro con Xi Jinping, Borse in rosso proviene da Il Fatto Quotidiano.