di Angelo Gomelino Il vecchio “Cinema Nuovo Teatro” non morirà.L’inizio della seconda vita nasce con l’accoglimento della proposta di acquisto da parte del Comune di Palombara Sabina dell’immobile in Via Isonzo, n. 44 avanzata dai proprietari, gli eredi di Silvio Luttazi e Luigi Amici.La proposta è stata deliberata dalla Giunta Comunale con atto numero 67 dell’8 luglio 2024 ed approvata con voto favorevole dal Consiglio comunale il 31 luglio 2025.Il 25 agosto scorso il Consiglio comunale con variazione di bilancio ha infine aggiunto l’ultimo tassello per la definitiva acquisizione dello stabile che si dovrebbe concretizzare – così ha riferito il vice sindaco Guido Trugli – nel corrente mese di settembre con la firma del contratto di vendita da parte dell’attuale proprietà.La 35esima edizione del Festival delle Cerase nel Cinema Nuovo TeatroÈ un successo per il sindaco Alessandro Palombi e per il vice sindaco Guido Trugli che con passione, tenacia e determinazione si sono applicati perché la promessa fatta alla comunità venisse portata a compimento.“L’acquisizione dell’immobile – si legge nella pagina Facebook del Comune di Palombara Sabina – rappresenta non solo un’azione strategica per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e identitario locale, ma anche un’operazione di rilevanza patrimoniale e alla memoria di un grande uomo che ha dato tanto alla nostra città. Questo post non è solo la celebrazione di una vittoria della città ma anche di tanti amici che ci hanno aiutato. Da Carlo Verdone, che per primo ha creduto a questa rinascita del festival e del cinema, a sua sorella Silvia a Christian De Sica che hanno scoperto la targa dedicata a Mario Verdone. E ancora Pupi Avati e Giovanni Veronesi, Vinicio Marchioni e Milena Mancini, Barbara Ronchi e Paolo Virzì, Felice Laudadio e Malcom Pagani, Alessandro De Simone e Marco D’Amore, Pilar Fogliati e Benedetta Porcaroli, Enzo d’ Alò, Selene Caramazza alcuni dei premiati che si sono spesi perché tutto questo si realizzasse. Ora il cinema è nostro, di ognuno di noi. Lavoreremo perché diventi una delle sale d’eccellenza di questa regione. Al servizio della comunità. Oggi Palombara Sabina è più ricca. In tutti i sensi. E il merito è di una comunità di cittadini e artisti che ha saputo camminare insieme. Ovunque chiudono sale cinematografiche, noi ne riapriamo una!”A questo post sui social la minoranza consigliare del Partito Democratico e della lista civica Progetto Palombara, che nella seduta consiliare del 31 luglio si era astenuta, ha risposto con altrettante comunicazioni.Il pensiero di “Progetto Palombara” è racchiuso in un argomentato post che si conclude così: “Avremmo votato certamente a favore se la nostra situazione economico-finanziaria non fosse stata così disastrosa, perché siamo convinti della bontà dell’operazione, ma, come peraltro detto in Consiglio Comunale, riteniamo che non sia questo il momento per fare altri debiti, e, per questo, ci siamo astenuti.I Consiglieri Comunali: Rino Postiglioni, Viviana Rosati, Rosella Paluzzi, Serena Rosati”.Il Partito Democratico con il suo segretario Massimiliano Di Carlo, che era a favore dell’operazione, si è dissociato dal voto espresso dalla sua rappresentante Serena Rosati, dandone notizia con una lunga lettera che ha inviato al quotidiano on line della Città del Nordest Tiburno.Tv, pubblicata il 2 agosto, di cui si riportano alcuni stralci significativi:“Da ieri il Partito Democratico non ha più rappresentanti nel Consiglio Comunale di Palombara Sabina … La nostra opposizione è da sempre responsabile, vigile, talvolta ferma, ma quando si parla di cultura e di patrimonio pubblico, sappiamo mettere da parte le differenze ideologiche e stare dalla parte della comunità. Valorizzare un bene culturale come il Cinema Nuovo Teatro e destinarlo a sede stabile per eventi come il Festival del Cinema è una scelta che va sostenuta, indipendentemente da chi la propone.Dare uno spazio culturale ai cittadini è un atto positivo sempre, e noi non abbiamo mai avuto timore di riconoscerlo, quando serve, anche dalla minoranza.”Per saperne di più è stato contattato il vice sindaco e assessore alla Cultura e al Turismo, Guido Trugli che ha rilasciato questa intervista a Tiburno.Tv:Il vice sindaco e assessore alla Cultura e al Turismo, Guido TrugliQual è il costo dell’immobile?“Il costo è di 308.000 Euro riportato poi nella delibera di Consiglio Comunale. Il costo sarebbe di 358.000 euro da cui dovranno essere detratti 50.000 euro per un debito pregresso della proprietà verso il Comune di Palombara Sabina”.L’immobile ha bisogno di lavori di ristrutturazione, è stata già fatta una stima di massima?“Nell’imminente non c’è necessità di fare lavori di ristrutturazione per permettere la fruibilità dell’immobile. Lo dimostra il fatto che lo scorso anno vi si è tenuta la 35esima edizione del Festival delle Cerase.Ovviamente c’è un progetto che prevede che non sia soltanto un cinema teatro ma un centro culturale polifunzionale e quindi già ci stiamo attivando per la richiesta di finanziamenti pubblici sia della Regione Lazio che del Ministero della Cultura”.Si è a conoscenza se da parte di questi o altri Enti pubblici sono stati emanati bandi di concorso per ristrutturazione o di riportare in vita vecchie sale cinematografiche nei paesi?“Bella domanda questa, perché è notizia proprio di questi ultimi giorni dell’uscita di un imminente bando da parte del Ministero della Cultura. Infatti in una nota la sottosegretaria al Ministero della Cultura, Borgonzoni, preannuncia che sono stati stanziati 68 milioni per le annualità 2024 e 2025 finalizzati a riattivare le sale chiuse e/o dismesse, con particolare riguardo alle sale cinematografiche presenti nei comuni con popolazione inferiore a 15mila abitanti; e già dal prossimo 19 settembre si potranno presentare le domande. Naturalmente il Comune di Palombara Sabina si attiverà per poter usufruire di queste facilitazioni”.Una volta eseguiti i lavori lo stabile sarà condotto direttamente dal Comune o sarà dato in gestione ad una specifica associazione culturale o unificato al Polo Culturale “Matteo Quaglini”? “La gestione sarà direttamente curata dal Comune, ma ovviamente il ruolo e le attività che svolgono già da adesso le associazioni culturali sul nostro territorio sono fondamentali per aiutare o coadiuvare il Comune. Ci si sta attivando per stringere collaborazioni con attori e registi di fama nazionale e internazionale. Sono pervenute numerose proposte di progetto a significare, questo, il valore e l’interesse che c’è per il nostro Cinema Nuovo Teatro. Ritengo che la soluzione migliore di gestione sia una collaborazione pubblico-privato”.Quali sono i programmi di massima previsti per l’utilizzo del Cinema Nuovo Teatro. Verrà cambiato il nome oppure rimarrà quello storico? “Sicuramente rimarrà la sala superiore che verrà adibita al cinema e ovviamente quella inferiore, più capiente, come teatro. Per quanto riguarda il nome, come orientamento di massima dovrebbe rimanere quello storico. Questa sarà la mia proposta perché il nome è identitario sia come sala cinematografica, che come struttura culturale per tutto il territorio. Ci saranno tantissime attività, verranno coinvolte le associazioni culturali e ci sarà spazio intergenerazionale per tutte le età. Ma soprattutto, si mirerà molto al coinvolgimento delle scuole del territorio, con un utilizzo delle sale, soprattutto la mattina. Insomma un luogo che deve essere vissuto culturalmente per 365 giorni. È prevista anche una scuola di recitazione con attori di livello nazionale”.Il Festival delle Cerase sarà ripreso e con cadenza annuale, oppure ci sono altri progetti?“Il Festival delle Cerase tornerà ad essere a cadenza annuale e così quello che è stato definito “Il più piccolo Festival del Cinema del mondo”, che è un patrimonio immateriale incredibile ed è anche uno dei più longevi d’Italia, tornerà stabilmente a Palombara Sabina, dopo un decennale spostamento, dal 2013 al 2023, a Monterotondo. Ora è tornato a casa e a gestirlo ci sarà l’associazione “Palcoscenico in Sabina” del presidente Luigi Amici, che già e lo scorso anno ha curato la 35esima edizione. Quest’anno ci sarà la 36esima edizione che sarà però una rassegna cinematografica che si terrà nei giorni 10, 11 e 12 ottobre. Dal prossimo anno il Festival delle Cerase, riguadagnata la sua struttura naturale delle origini, tornerà con la vecchia calendarizzazione delle proiezioni, tra la fine di maggio e i primi di giugno, di pari passo con la Sagra delle Cerase, anche in ricordo e per onorare la memoria di Silvio Luttazi.Questa è un po’ l’intelaiatura programmatica di massima”.Esistono oggetti e documentazione cinematografica d’epoca?“Attualmente l’associazione che ha gestito il Festival delle Cerase successivamente a quella de “Il Laboratorio”, una creatura, questa, sempre di Silvio Luttazi, ha un patrimonio di foto, locandine e pellicole imponente, tutte catalogate, dagli anni del 1980 quando Silvio iniziò con Maurizio Costanzo e Benigni. Un patrimonio incredibile”.Il Cinematografo Sabino in una cartolina del 1910Il valore culturale e storico del cinema affonda le sue radici a Palombara Sabina fin dai primi anni del 1900. Ne è testimonianza una vecchia cartolina del 1910 dove si può leggere, su una parete di una vecchia casa, una stinta scritta “Cinematografo Sabino”.Di questo cinematografo non sono pervenute notizie ma un fatto incuriosisce: come avrà potuto funzionare il proiettore visto che la luce elettrica a Palombara è arrivata nel 1911?Un pranzo di matrimonio nella vecchia Sala RomaNotizia certa si ha, invece, di un locale operante negli anni ’20 del secolo scorso in Via dei Martiri 19, dove due noti artigiani erano impegnati a proiettare pellicole: Brancaleone Bernabini, un orologiaio irsuto e ingegnoso, chiamato “Leoncino” perché piccolo di statura, e Antonio Agostini, calzolaio.Da qui il cinematografo si trasferisce in Viale XXIV Maggio, vicino al frantoio del cavaliere Mario Tosi, ma sono sempre loro i pionieri appassionati: il primo indaffarato a far funzionare il proiettore e l’altro al botteghino.Negli anni tra il 1925 e il 1930 il cinematografo si sposta in Viale Regina Elena dove i due, Leone e Antonio, prendono in affitto la Sala Roma, il teatro palestra di proprietà della Cassa di Risparmio di Palombara, un grande locale con una capienza di oltre 200 persone.L’attività cinematografica procede in modo più che soddisfacente, tanto che si unisce ai due anche un terzo socio, Paolo Brandizi.La sala è dotata anche di un palcoscenico per cui vi si tengono pure rappresentazioni teatrali e musicali con la Banda cittadina, ma è possibile farne anche un utilizzo polivalente a disposizione della cittadinanza.Ma i tre non si accontentano e decidono di costruirsi in proprio il cinema con una sala più capiente e modernamente attrezzata. Una volta scelto il luogo, su progetto del geometra Torello Pompili, iniziano i lavori, ma lo sbancamento, per la natura rocciosa del terreno, porta via tempo e molto denaro. Malgrado le difficoltà il cinema apre con la novità della proiezione di film con il sonoro. Ma la vita sarà breve perché ragioni economiche ne impongono la chiusura e nel 1936, la vendita dell’immobile.Intanto la vecchia Sala Roma, preso il nome di Cinema Teatro Italia, riapre i battenti nell’aprile del 1931 sotto la gestione dei fratelli Imperiali: Ercole, Edmondo ed Evaristo. Ercole è un valente violinista ed era appena tornato dagli Stati Uniti dove aveva tenuto una serie di concerti. I fratelli Imperiali che sono persone molto precise e validi organizzatori affrontano l’impegno con grande entusiasmo, tanto che l’attività non viene interrotta nemmeno durante il periodo bellico.I primi film non hanno sonoro, che arriva solo nel 1934, per cui è sempre Ercole a scrivere le musiche e organizzare il sottofondo musicale insieme al fratello Edmondo come secondo violino, Luigi De Paolis al pianoforte, ma anche il bravo Leone Bernabini, e alla batteria Arturo Vissani.Nel settembre del 1946, con l’apertura del Cinema Nuovo Teatro del cav. Mario Tosi, il vecchio Cinema Teatro Italia chiude definitivamente i battenti. Ma chi scrive ha avuto il piacere di divertirsi, seduto nei banchi di prima fila per i ragazzini, con le comiche delle ultime proiezioni domenicali.Nell’aprile del 1958 il vecchio cinema, con il nome “Il Cavallino Bianco”, diventa una frequentatissima sala da ballo ed ora è la sede del Centro anziani. (Queste scarne notizie sono state ricavate da un libricino del 1994 edito da “Il Laboratorio – audiovisivi, musica e arte” dal titolo”: Palombara Sabina. Novant’anni di cinematografi. Il libricino è ora introvabile ma per chi volesse conoscere più a fondo la storia è possibile farlo consultando l’Archivio storico del sito La Palombella.org alla voce “Cinema” dell’elenco argomenti.)Nel 1946 dunque inizia la vita del Cinema Nuovo Teatro che si protrae per oltre un trentennio prima della chiusura.Con il passaggio di proprietà ai signori Silvio Luttazi e Luigi Amici, il Cinema Nuovo Teatro è diventato una multisala, con la vecchia galleria trasformata in una seconda piccola sala cinematograficaCon l’avvento della televisione anche il Cinema Nuovo Teatro ha risentito della crisi delle sale cinematografiche, tanto che l’attività ha subito un forte rallentamento fino ad esaurirsi definitivamente verso la fine degli anni del 1980. Ma Silvio Luttazi non si è arreso e, caparbio come era, ha dato vita a “Il Laboratorio, per audiovisivi, musica e arte” e a partire dal 1983 ha “inventato” Premi speciali.Una manifestazione che Maurizio Costanzo ha condotto fino al 1986, nel corso della quale venivano assegnati riconoscimenti ai concittadini distintisi per l’impegno culturale in ogni settore e che avevano contribuito al prestigio di Palombara.In quegli anni non è stata infrequente la partecipazione di Roberto Benigni. Simpaticissima la serata nel gennaio del 1986 con il comico toscano che ha presentato in anteprima il film “Daunbailò”, di cui era protagonista insieme a Nicoletta Braschi; in quell’occasione erano presenti anche alcuni noti poeti a braccio, compreso il palombarese Settimio Trugli e Benigni ha iniziato a declamare una poesia su Palombara: “Bellissimo paese cui la natura ha dato tanto arredo. Quassù sembrano tutti cortesi e pazzi a cominciare dal nemico, impresario Luttazzi”.In quello stesso anno è iniziata la prima edizione della Rassegna Cinematografica che a partire dal 1991 si chiamerà “Festival delle Cerase”, definito, non in senso riduttivo, come il più piccolo festival cinematografico del mondo, un evento che in tutti questi anni ha visto sfilare sul palcoscenico del “Cinema Nuovo Teatro” i volti più noti e prestigiosi del cinema italiano.E tutto questo è stato possibile grazie all’impegno del compianto Silvio Luttazi, venuto a mancare lo scorso anno e al cognato Luigi Amici.Per questioni organizzative, dal 2013 al 2023, il Festival delle Cerase è stato spostato a Monterotondo, ma lo scorso anno in occasione della 35esima edizione è stato riportato a Palombara, in una edizione che si è snodata per una quattro giorni, dal 19 al 21 aprile2024, ricca di contenuti, proiezioni dei migliori film italiani, tanti ospiti illustri e premi per le interpretazioni e produzioni cinematografiche più recenti. Tutti uniti nel ricordo di Mario Verdone, al quale è stata dedicata una targa commemorativa.L'articolo PALOMBARA SABINA – Il glorioso “Cinema Nuovo Teatro” acquistato dal Comune proviene da Tiburno Tv.