Volantini misteriosi comparsi a Londra, Madrid, Copenaghen e Berlino. Una pagina interna di Wasteheadquarters, portale ufficiale legato ai Radiohead, apparsa e subito rimossa. Bologna indicata come una delle tappe. Dopo sette anni di assenza, la band di Oxford è pronta a tornare dal vivo con un residence tour europeo: poche città selezionate, più date consecutive tra novembre e dicembre 2025. Un formato inedito, un ritorno atteso e un alone di mistero che accompagna ogni loro mossa. Nei consueti nove punti di questo blog voglio raccontare cosa significa – davvero – un nuovo tour dei Radiohead. Cominciamo!1. L’ombra dei volantiniLa notizia non è nata da un comunicato stampa, ma da una serie di volantini comparsi in luoghi strategici e subito fotografati dai fan. Quelle immagini hanno fatto il giro del web, trasformando un dettaglio in attesa collettiva. A rafforzare il tutto c’era stata una pagina del sito ufficiale Wasteheadquarters, online per poche ore e poi rimossa. Oggi sappiamo che non era un errore, ma un’anticipazione calcolata. I Radiohead hanno sempre amato alimentare la narrazione con indizi, sparizioni e conferme a sorpresa.2. Bologna come WoodstockTra le città confermate c’è Bologna, con quattro date consecutive all’Unipol Arena: 14, 15, 17 e 18 novembre. Non si tratta di un passaggio rapido, ma di una permanenza significativa che colloca l’Italia al centro di una mappa europea selezionata e prestigiosa. A sette anni dall’ultima apparizione, il ritorno non avviene a Roma o Milano, ma in una città che diventa improvvisamente simbolica. La scelta di Bologna non è solo logistica: quattro concerti nello stesso luogo trasformano la tappa in un epicentro, paragonabile a Woodstock per l’aura di attesa e irripetibilità che già la circonda.3. La formula residenceIl tour non seguirà la consueta logica itinerante, ma quella della residenza: più concerti consecutivi nella stessa città. Madrid, Bologna, Londra, Copenaghen e Berlino diventeranno poli di una permanenza studiata. Questo modello consente alla band di ridurre lo stress organizzativo e di dare respiro alle performance, trasformandole in esperienze uniche e irripetibili. Ogni sera sarà diversa, ma parte di un ciclo coerente, come capitoli di un’unica narrazione musicale. Una modalità che sottolinea la volontà di scolpire la memoria più che accumulare date, favorendo l’ascolto e la ritualità rispetto alla velocità del consumo.4. Sette anni di silenzioL’ultima tournée risale al triennio 2016–2018, legata a A Moon Shaped Pool. Da allora i membri del gruppo hanno intrapreso percorsi paralleli, tra dischi solisti, side project e collaborazioni. Sette anni di assenza dal palco sono un’era geologica per qualsiasi band, ma non per i Radiohead, che hanno sempre costruito la propria mitologia anche attraverso le pause e il silenzio. In questo tempo sospeso l’attesa non si è affievolita, anzi: si è caricata di aspettative, teorie e domande. Per i Radiohead, il silenzio è parte della loro estetica, un atto artistico al pari della musica stessa.5. L’effetto sorpresaNella carriera dei Radiohead, la sorpresa è stata spesso più eloquente di un comunicato. In Rainbows nel 2007 fu pubblicato con l’innovativa formula “pay what you want”. The King of Limbs nel 2011 venne annunciato con una settimana di anticipo e poi rilasciato addirittura un giorno prima. A Moon Shaped Pool nel 2016 apparve improvvisamente, dopo la cancellazione totale della loro presenza online. La band ha fatto della gestione del tempo un’arte: anche questa volta, la conferma del tour è arrivata con la stessa rapidità con cui sono soliti ribaltare la scena.6. L’ipotesi The BendsNel marzo 1995 usciva The Bends, il secondo album dei Radiohead, quello che li consacrò a livello mondiale grazie a brani come High and Dry e Street Spirit (Fade Out). Il 2025 segna il trentennale di quella pubblicazione: un anniversario che, per molte band, sarebbe occasione perfetta per un tour celebrativo. I Radiohead, però, non hanno mai mostrato particolare interesse per operazioni commemorative, preferendo sempre guardare avanti. In assenza di un nuovo album annunciato — a meno di ulteriori sorprese — resta allora una domanda: è possibile leggere in queste date un omaggio implicito a quell’album cardine?7. Un ritorno che pesaNon si tratta di un semplice annuncio di concerti, ma di un evento che porta con sé implicazioni culturali e mediatiche. I Radiohead non sono solo una band, ma un riferimento estetico, politico e sociale che influenza da trent’anni il modo di intendere la musica. Ogni loro ritorno diventa un prisma attraverso cui leggere il presente: dai temi trattati nei testi alla modalità con cui comunicano, fino alle scelte organizzative. Questo tour si inserisce in una storia in cui la dimensione artistica e quella simbolica si sovrappongono continuamente.8. Attesa e ambiguitàI Radiohead hanno fatto dell’attesa una parte integrante della loro identità. Ogni silenzio, ogni rinvio, ogni segnale ambiguo diventa parte di una drammaturgia che prepara il pubblico al ritorno. Le conferme e le smentite, le pagine online e subito rimosse, non sono incidenti ma modalità consolidate. Oggi quell’attesa si è tradotta in certezza: il tour è reale, ma conserva lo spirito della loro comunicazione enigmatica. Prima il mistero, poi la verità: un copione che amplifica il mito e rende l’annuncio ancora più potente.9. Il prezzo del ritornoC’è da giurare che i biglietti andranno esauriti in pochissimo tempo. Ogni ritorno dei Radiohead si trasforma in un fenomeno collettivo e la corsa ai tagliandi sarà inevitabile. L’auspicio è che Yorke e compagni, da sempre sensibili a tematiche etiche ed ecologiche, estendano la loro attenzione anche all’aspetto economico. Sarebbe infatti svilente scoprire che persino loro hanno ceduto alle logiche inflessibili del mercato, rendendo i concerti un privilegio per pochi. La vera sfida, più che sul palco, si giocherà sul terreno del rapporto con il pubblico: dimostrare che è ancora possibile opporsi non soltanto alle logiche conformi dell’arte ma anche, e soprattutto, alle regole dittatoriali del sistema.Come sempre, questo spazio si chiude con una connessione musicale: una playlist dedicata disponibile gratuitamente sul mio canale Spotify. La trovi qui sotto. E se ti va di continuare la conversazione puoi farlo nei commenti o sulla mia pagina pubblica Facebook, collegata a questo blog. È lì che i post diventano dialogo, tra opinioni, scambi e nuove suggestioni. Fidati: di spunti, provocazioni e sorprese non ne mancano mai.Buon ascolto!9 Canzoni 9 … dei RadioheadL'articolo Radiohead, il ritorno comincia da Bologna proviene da Il Fatto Quotidiano.