La Commissione europea ha dato il via libera alla sua proposta di accordo di partenariato con i Paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay), approvato assieme all’aggiornamento dell’intesa tra Ue e Messico. E il governo Meloni, la cui posizione sull’accordo è stata sempre ambigua, si trova nella condizione di camminare sui carboni ardenti. Se l’Unione europea esporterà più auto, macchinari e alcolici nei Paesi del Mercosur, sarà però spianata la strada all’ingresso di carne, riso, soia, zucchero e miele sudamericani. Il settore agricolo (europeo e italiano) è sul piede di guerra e il governo non può permettersi una pericolosa rottura con Coldiretti, che influenza pesantemente gli esecutivi fin dai tempi della Democrazia cristiana.Tra gli elementi chiave c’è l’abbattimento delle barriere tariffarie e la liberalizzazione degli scambi commerciali, con la progressiva eliminazione di oltre il 90% delle tariffe doganali sui prodotti Mercosur destinati all’Ue e di quelle sui beni europei destinati ai mercati sudamericani. Alla Confederazione degli agricoltori non bastano le clausole di salvaguardia introdotte considerate “non sufficienti a sostenere le imprese agricole e agroalimentari rispetto ai possibili contraccolpi dell’accordo”. Per la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, “gli accordi rappresentano una pietra miliare”. Che però preoccupa da sempre i settori interessati e alcuni Paesi – come Francia e Polonia – che hanno chiesto (e ottenuto) clausole di salvaguardia. La prima, insieme all’Italia, approva l’accordo con riserva, per la Polonia l’accordo così com’è non basta. La Germania, così come la Spagna , è favorevole perché, ancora di più dopo l’introduzione dei dazi da parte di Donald Trump, ha bisogno di nuovi mercati come sbocco per le sue industrie. Proprio il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a luglio scorso, aveva ricordato le preoccupazioni di Francia, Irlanda, Polonia e Belgio: “Gli agricoltori europei sono preoccupati per la concorrenza sleale di prodotti sudamericani a basso costo”.La proposta e le stime di Bruxelles – Dopo 25 anni di negoziati, l’intesa mira a creare un’area di libero scambio tra le due regioni coprendo un mercato di oltre 700 milioni di consumatori. Secondo le stime di Bruxelles l’accordo porterà ad un aumento del 39% (49 miliardi di euro) dell’export Ue verso i Paesi Mercosur e sosterrà “440mila posti di lavoro in tutta Europa”. La riduzione dei dazi riguarderà anche quelli sui prodotti industriali chiave, come le automobili (attualmente al 35%), i macchinari (14-20%) e i prodotti farmaceutici (fino al 14%). Bruxelles prevede che le esportazioni agroalimentari dell’UE verso il Mercosur cresceranno di quasi il 50%, poiché l’accordo riduce le elevate tariffe doganali sui principali prodotti europei, in particolare vino e liquori (fino al 35%), cioccolato (20%) e olio d’oliva (10%). Secondo la Commissione cresceranno le esportazioni “di prodotti agroalimentari tradizionali e di alta qualità dell’Ue”, ponendo fine “alla concorrenza sleale dei prodotti del Mercosur che imitano i prodotti originali europei, proteggendo 344 indicazioni geografiche dell’Ue”.Le clausole di salvaguardia – L’accordo Ue-Mercosur sarà accompagnato da un atto giuridico dedicato alle clausole di salvaguardia, per renderle “più trasparenti, rapide e prevedibili”. Le importazioni preferenziali di prodotti agroalimentari dal Mercosur sono limitate a una frazione della produzione dell’Ue (ad esempio, l’1,5% per le carni bovine, circa 99mila tonnellate e l’1,3% per il pollame). In secondo luogo, l’intesa istituisce misure di salvaguardia che dovrebbero proteggere i prodotti europei sensibili da qualsiasi aumento dannoso delle importazioni dal Mercosur. “Sappiamo che ci sono preoccupazioni, soprattutto da parte dei nostri agricoltori e voglio assicurare a tutti che le abbiamo ascoltate” ha detto il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic (nella foto). La Commissione introduce una nuova Rete di sicurezza unitaria (Unity Safety Net) per le misure di crisi, con una capacità totale di 6,3 miliardi di euro. L’accordo non modifica alcun requisito sanitario e fitosanitario dell’Ue in materia di importazione: gli standard di salute e sicurezza alimentare continueranno ad applicarsi a tutti i prodotti sul mercato dell’Ue, anche a quelli importati. E, a questo riguardo, la Commissione Ue garantisce che sta intensificando i controlli sulle importazioni aumentando il numero di audit e controlli nei paesi terzi e rafforzando i controlli sul campo.Da Coldiretti e Confagricoltura – E le associazioni di categoria non si smuovono. “L’accordo con il Mercosur deve essere vincolato a precise garanzie sul rispetto del principio di reciprocità degli standard produttivi e su controlli puntuali su tutti i prodotti agroalimentari che entrano in Europa, se non vogliamo mettere a rischio la salute dei consumatori e il futuro delle filiere agroalimentari” spiegano Coldiretti e Filiera Italia. E sottolineano che non si prevede l’attivazione automatica che renderebbe realmente efficaci le clausole di salvaguardia. “Le stesse generiche rassicurazioni della Commissione sull’avvio di iniziative complementari, comprese valutazioni d’impatto sull’allineamento degli standard di produzione (fitofarmaci, benessere animale) per i prodotti importati – aggiungono – devono trovare inoltre adeguata collocazione all’interno dell’accordo stesso”. Nei primi nove mesi del 2025 sono scoppiati 130 allarmi alimentari nei Paesi Ue legati all’importazione di prodotti alimentari dal Mercosur, di cui oltre un terzo legati alla carne, secondo un’analisi Coldiretti su dati Rasff. “È fuorviante l’idea che questo accordo possa incoraggiare i paesi del Mercosur a orientarsi verso una produzione più sostenibile – commenta Luigi Scordamaglia, presidente di Eat Europe e amministratore delegato di Filiera Italia – non contiene impegni vincolanti, clausole di sostenibilità applicabili e meccanismi credibili di responsabilità”. Per il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti “la necessità di un principio di reciprocità che richieda ai produttori del Mercosur di rispettare gli stessi parametri ambientali, sanitari e sociali previsti per gli agricoltori europei è un elemento imprescindibile per le nostre imprese e il sistema agroalimentare, che non potrebbero competere con produttori esteri sottoposti a regole meno restrittive”. “Confeuro intende ribadire ancora una volta la sua totale contrarietà al recente accordo Ue-Mercosur perché, così com’è strutturato, rischia di danneggiare le produzioni europee e le economia di migliaia di piccoli e medi agricoltori, spiega Andrea Tiso, presidente nazionale della Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.Il Governo Meloni tra l’incudine e il martello – La nota diffusa da Palazzo Chigi fa comprendere quanto la partita sia delicata, anche politicamente. Dopo le parole del vicepresidente della Commissione europea, Raffaele Fitto, secondo cui l’accordo Ue-Mercosur “non rappresenta soltanto un capitolo di politica commerciale: è una scelta strategica, politica ed economica per rafforzare il ruolo dell’Europa nel mondo”, il governo Meloni cerca la strada della diplomazia. Spiega che accoglie “con favore” l’inserimento di un pacchetto di salvaguardie aggiuntive a tutela degli agricoltori europei, sottolineando che queste prevedono “un meccanismo di monitoraggio e intervento rapido in caso di perturbazioni nei prezzi, anche a livello di singolo Stato membro, il rafforzamento dei controlli fito-sanitari sulle merci in ingresso per assicurarne il pieno rispetto di standard e regolamentazioni Ue e l’impegno a prevedere compensazioni adeguate per le filiere agricole eventualmente danneggiate. Ma, scrive nella nota “in vista dei prossimi passaggi di approvazione formale dell’Accordo a Bruxelles, l’Italia valuterà, anche attraverso il coinvolgimento delle rilevanti associazioni di categoria, l’efficacia delle garanzie aggiuntive previste e la conseguente possibilità di sostenere o meno l’approvazione finale dell’Accordo Ue-Mercosur”. Le perplessità, a riguardo, restano anche all’interno dei partiti. “La ratifica dell’accordo Ue-Mercosur, se avverrà senza il principio di reciprocità produttiva in agricoltura e allevamento, rappresenterà un gravissimo danno per gli agricoltori italiani ed europei, per la nostra economia e la salute dei consumatori” dichiara il senatore Giorgio Maria Bergesio, responsabile dipartimento Agricoltura della Lega.La Francia approva con riserva, la Polonia dice no – Per la portavoce del governo francese, Sophie Primas, l’Ue ha “ascoltato” le “forti riserve” espresse dalla Francia e dai suoi alleati contrari all’accordo con il Mercosur, accettato di attivare le clausole di salvaguardia che, però, ha aggiunto “ora dovranno essere analizzate”. Il primo ministro polacco Donald Tusk ha annunciato che la Polonia si opporrà all’accordo lavorando alla formazione di una minoranza di blocco al Consiglio Ue ma, a questo punto senza neppure la Francia, il fronte contrario all’intesa potrebbe non essere in grado di impedire l’adozione. E Bruxelles ha fretta e vuole concludere e i due accordi che richiedono l’approvazione separata del Parlamento europeo e degli Stati membri prima di poter entrare in vigore. Dopo la trasmissione da parte della Commissione europea al Consiglio Ue delle proposte per la firma e la conclusione dell’accordo Ue-Mercosur e di quello modernizzato con il Messico, l’attesa è che entro fine anno possa entrare in vigore il primo e all’inizio del 2026 il secondo.L'articolo Accordo Ue-Mercosur: sull’ok a Bruxelles il governo Meloni si gioca il rapporto simbiotico con Coldiretti proviene da Il Fatto Quotidiano.