Recenti articoli pubblicati su The Independent, Mirror, RTBF Actus e altri giornali on line affrontano un tema che ciclicamente torna nei trend: ogni quanto vanno cambiate le lenzuola? Certo più spesso d’estate che in inverno, ma in sostanza ogni quanti giorni? Considerando che alla fine a letto ci trascorriamo varie ore tutte le notti, la domanda non è poi tanto peregrina, soprattutto considerando le possibili sudate notturne. Qualcuno penserà magari che sia opportuno farlo tutti i giorni, ma così si finisce per impattare sull’ambiente e per sfibrare la biancheria; del resto, aspettando troppo si rischiano allergie e irritazioni cutanee.Allergie in agguatoCellule cutanee morte, fluidi corporei secreti dalle ghiandole sebacee, capelli, residui di creme e di cosmetici e magari anche peli di animali: sono questi gli invisibili materiali che si accumulano ogni notte tra le lenzuola e sulle federe – che da parte loro accolgono anche i nostri “baci” notturni. Il tutto viene poi opportunamente condito da sudorazione più o meno abbondante, il top per creare un ambiente umido dove nascono cattivi odori e prosperano funghi e muffe. “Si tratta principalmente di un problema di allergie”, spiega il prof. Duccio Cavalieri, Professore Ordinario di Microbiologia presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze. Purtroppo, gli acari della polvere hanno una vera e propria passione per noi, e noi non sempre ci rendiamo conto delle possibili conseguenze. “Molte reazioni potenzialmente allergiche, per esempio di tipo respiratorio, dipendono da acari e funghi”. La colpa non è delle lenzuola in sé che, se di lino o di cotone, non favoriscono la sudorazione eccessiva. “Noi perdiamo di continuo cellule epidermiche e capelli che si depositano in grandi quantità su cuscino e lenzuola. Queste cellule morte danno l’energia per crescere a batteri, funghi e muffe”, prosegue il docente. Deve fare attenzione sopratutto chi soffre di dermatiti o allergie, ma anche chi ne è esente non deve abbassare la guardia, perché comunque stando sdraiati si resta a contatto con i microbi, che vengono inalati: così può capitare di avere per esempio la pelle o la gola irritate al mattino.Attenzione all’umidità“In un clima caldo e asciutto si potrebbero cambiare le lenzuola una volta ogni 15 giorni o più, a patto di sbatterle regolarmente e di stenderle al sole: si tratta di un’ ottima forma di pulizia”. I raggi UV e gli infrarossi hanno infatti proprietà antimicrobiche, antibatteriche e antisettiche: non a caso quando non esistevano le lavatrici e lavare le lenzuola a mano era molto faticoso, si effettuava regolarmente l’esposizione al sole della biancheria da letto. “Ma, soprattutto in condizioni di alta umidità ambientale, gli acari si sviluppano meglio rispetto a quanto avviene negli ambienti secchi. Perciò nelle nostre case il lavaggio va fatto ogni 10 giorni in inverno e una volta alla settimana in estate, quando c’è un maggior rischio di contaminazioni indesiderate da parte di microorganismi”.Il rischio aumenta quando si tende a sudare molto, magari perché si usano lenzuola di materiali sintetici o perché si ha un materasso memory foam, che è indubbiamente comodo ma che per sua natura tende a trattenere il calore. In linea generale, ci sono delle accortezze per evitare la sudorazione eccessiva: Cavalieri raccomanda di vivere il più possibile vicino alla temperatura ambiente, considerando uno scarto di circa 8° tra la temperatura del condizionatore e quella esterna (lo stesso vale in inverno con il riscaldamento). “Il corpo ha ottime capacità di termoregolazione, che viene però meno se gli sbalzi sono eccessivi”. Dato che più si suda e più si “nutrono” i microorganismi tra le lenzuola, è importante anche fare attenzione all’alimentazione. Da evitare i cibi ricchi di sale, come gli affettati, i formaggi stagionati o il pesce in scatola, ma anche gli alimenti fritti o speziati; da preferire invece ortaggi crudi o cotti al vapore, frutta e in genere piatti semplici. Va anche curata l’idratazione, dando la preferenza all’acqua.Sole e lavatrice“Ogni due giorni togliere le lenzuola, sbatterle ed esporle al sole; questa vecchia abitudine offre una buona garanzia di riduzione degli allergeni”. Così si può evitare di cadere nella trappola del lavaggio quotidiano che, sottolinea l’esperto, “ha un impatto notevolissimo sull’ambiente, rappresenta uno spreco di acqua e corrente elettrica, che sono risorse preziose”. Perciò meglio evitare pure l’asciugatrice, visto che anch’essa consuma energia elettrica, e la luce solare è invece gratuita ed ecologica; il prof. Cavalieri raccomanda di asciugare al sole la biancheria da letto. È anche un ottimo modo per avere le lenzuola che “sanno di pulito”, come conferma uno studio del 2020 pubblicato su Environmental Chemistry, secondo cui questo profumo “è dovuto alla combinazione unica di tracce di idrocarburi atmosferici, luce solare e superficie umida del tessuto”.L'articolo “C’è un mix di cellule morte, fluidi corporei, capelli, cosmetici e perfino peli di animali”: ogni quanto bisogna cambiare le lenzuola? I consigli degli esperti per evitare problemi di salute proviene da Il Fatto Quotidiano.