Lun, 17 Nov 2025Lo scopo è «garantire trasparenza nella proprietà e nella gestione delle società calcistiche operanti in Italia, al fine di prevenire situazioni opache, conflitti di interesse e illeciti».DiRedazioneCondividi l'articoloClaudio Lotito (Foto: Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)Il senatore e patron della Lazio Claudio Lotito prova ad accelerare sulla norma che punta ad aumentare la trasparenza nella gestione da parte dei fondi dei club calcistici italiani. Oltre al disegno di legge, presentato lo scorso 5 agosto insieme al senatore di Fratelli d’Italia Matteo Gelmetti e assegnato alla 7ª Commissione permanente (Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica) l’8 ottobre 2025, Lotito ha infatti presentato anche un emendamento alla manovra contenente la stessa identica norma.In particolare, secondo il testo, i soggetti esteri che acquistano almeno il 5% di una squadra di calcio devono costituire entro 90 giorni una società di diritto italiano con sede legale nel territorio nazionale, e i club devono comunicare i nominativi di persone fisiche e giuridiche che detengono, direttamente o indirettamente, almeno il 5%, nonché la provenienza dei fondi utilizzati per l’acquisizione. Lo scopo del disegno di legge è «garantire la massima trasparenza nella proprietà e nella gestione delle società calcistiche professionistiche operanti in Italia, al fine di prevenire situazioni opache, conflitti di interesse e possibili atti illeciti». L’emendamento si applica quindi a fondi di investimento, fiduciarie o veicoli societari esteri che acquisiscono o hanno acquisito, direttamente o indirettamente, partecipazioni di almeno il 5% di una squadra di calcio: oltre a costituire una società italiana, devono nominare un legale rappresentante residente in Italia. La proposta contempla poi l’obbligo per ogni società di comunicare annualmente alla FIGC, alla lega di appartenenza e all’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) l’elenco nominativo di persone fisiche o giuridiche che detengono, direttamente o indirettamente, almeno il 5% del capitale sociale o dei diritti di voto della società. Queste informazioni, insieme a quelle relative alla provenienza dei soldi usati per l’acquisizione, devono essere pubblicate sui siti ufficiali della FIGC e delle leghe professionistiche, e in caso di inottemperanza reiterata o volontaria ci sono sanzioni amministrative da 1 a 5 milioni di euro, irrogate dalla Federcalcio previo parere vincolante dell’Autorità nazionale anticorruzione. Chi vende le proprie quote societarie a terzi, inoltre, deve comunicare alla federazione sportiva competente la reale identità dell’acquirente, e il club deve comunicare entro sette giorni dalla conclusione dell’acquisizione o dalla data di entrata in vigore della legge, l’identità del soggetto acquirente alla FIGC, alla lega di appartenenza e all’Anac l’avvenuta costituzione della società di diritto italiano e la nomina del relativo legale rappresentante. Altrimenti si prevedono una sanzione a carico della società sportiva di 1 milione di euro per ogni settimana di inadempienza, o l’impossibilità per il fondo o veicolo estero di esercitare i diritti di voto connessi alla partecipazione o la responsabilità penale del legale rappresentante della società sportiva in caso di omissione volontaria o consapevole della comunicazione, punita con la reclusione fino a un anno. L’Anac, prevede la proposta, deve vigilare sull’adempimento di questi obblighi, trasmettendo eventuali segnalazioni all’autorità giudiziaria competente e alla FIGC per l’adozione dei provvedimenti conseguenti. Developed by 3x1010