Bertolucci: "Sinner-Alcaraz? È una sfida tra pari"

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AGI - "Mi aspetto una grande finale tra Sinner e Alcaraz come al solito. Speriamo solo che uno dei due non sia sotto tono, altrimenti non c'è partita. Sulla carta è un match alla pari". In un'intervista all'AGI, Paolo Bertolucci, ex campione italiano di tennis e vincitore della Coppa Davis del 1976 in coppia con Adriano Panatta in doppio, oggi commentatore per Sky alle Atp Finals di Torino, analizza la finale di oggi in programma alle ore 18.Ieri sera Carlos Alcaraz ha detto che Sinner parte favorito, considerando anche che sulla superficie indoor ha vinto trenta partite di fila. "Alcaraz dice così perché Jannik gioca in casa, ma il pubblico conta fino a un certo punto", spiega Bertolucci avvertendo che "favorito o meno, per la legge dei grandi numeri prima o poi Sinner perderà. Speriamo non accada oggi".Il duopolio Sinner-Alcaraz: supremazia e miglioramento continuoIl 2025 ha sancito la supremazia assoluta dei due tennisti nel circuito. Oggi si incontrano per la sesta volta (4-1 per lo spagnolo il bilancio delle sfide). È un duopolio assoluto. "Non ci sono dubbi - conferma l'ex campione - è evidente e non ce n'è per nessuno in questo momento. Inoltre sono giovani e migliorano continuamente - aggiunge - non si è mai visto un giocatore di 22-23-24 anni che non migliori andando avanti con gli anni. Sinner è migliorato nel servizio, Alcaraz nel rovescio. Entrambi migliorano nella gestione del match. Insomma, di fame ne hanno tanta - aggiunge - se il fisico regge e non sono costretti a rallentare continueranno a dominare e sarà sempre più difficile per gli altri stargli dietro".L'affezione del pubblico e il ruolo di SinnerNon c'è il rischio che il pubblico si annoi a vedere sempre gli stessi vincere? "Non credo - risponde Bertolucci - anche perché laddove non c'è una leadership netta come in campo femminile oggi, vediamo sempre un vincitore diverso e il pubblico non si affeziona". Poi una considerazione personale: "Noi italiani siamo sempre stati a vedere gli altri vincere. Stavolta siamo noi i protagonisti con Sinner, per cui ce lo godiamo".Coppa Davis: la formula è assurda, meglio biennale o triennaleUn'ultima considerazione sulla Coppa Davis. Bertolucci fu protagonista della storica prima vittoria azzurra in Cile nel 1976. Adesso questa competizione, che l'Italia di Sinner ha vinto negli ultimi due anni, viene criticata da molti tennisti. Non è un caso che l'Italia giocherà senza Jannik e Musetti che hanno rinunciato alla convocazione. Alcaraz e lo stesso Sinner hanno parlato di cambiarla e renderla biennale, mentre Zverev ha detto che così com'è, è solo "un'esibizione". Secondo Bertolucci, per cui "la Coppa Davis è morta 30 anni fa", "hanno assolutamente ragione i tennisti, bisognerebbe renderla biennale o triennale, come i mondiali di calcio. Non puoi farla ogni anno perché è una formula assurda e i giocatori preferiscono non andarci".