Il Gran Biscotto cambia proprietà? Rigamonti mette nel mirino Rovagnati

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Lun, 17 Nov 2025La multinazionale brasiliana Jbs starebbe per consolidare la propria presenza nelle specialità italiane acquisendo, tramite Rigamonti, lo storico produttore del Gran Biscotto.DiRedazioneCondividi l'articolo(Foto Rovagnati.it)Possibile riassetto in vista nel mondo del food italiano. Secondo quanto riportato da Il Giornale, il gruppo Rigamonti – controllato dal colosso brasiliano JBS – sarebbe vicino all’acquisizione di Rovagnati, uno dei marchi storici dell’alimentare italiano e produttore del celebre prosciutto cotto Gran Biscotto. L’operazione, ancora coperta dal massimo riserbo, darebbe vita a un polo da circa 600 milioni di euro di ricavi complessivi, segnando un nuovo passo dell’industria italiana dei salumi verso una crescente presenza di capitali internazionali.Rigamonti, specializzata nella bresaola e parte di JBS dal 2011, ha chiuso il 2024 con oltre 256 milioni di euro di fatturato consolidato (+3,9% in valore e +5,1% in volume), circa 17 mila tonnellate di produzione e un utile vicino ai 3 milioni di euro. Per JBS – già proprietaria, dal 2021, di King’s e quindi anche dei marchi certificati Prosciutto di San Daniele DOP e Prosciutto di Parma DOP – l’acquisizione di Rovagnati significherebbe una posizione dominante nelle specialità italiane a denominazione di origine.Secondo Il Giornale, il dialogo tra le parti si sarebbe intensificato negli ultimi mesi, dopo la scomparsa a febbraio dell’amministratore delegato Lorenzo Rovagnati, figura centrale nella governance del gruppo familiare. La struttura societaria vede oggi l’86% del capitale in mano ai fratelli Rovagnati e il restante 14% alla madre, Claudia Antonia Maria Limonta, presidente della società.Fondata negli anni Cinquanta in Brianza come realtà lattiero-casearia, Rovagnati si è affermata nella lavorazione dei salumi e in particolare del prosciutto cotto, elevato grazie al Gran Biscotto a prodotto premium nel panorama italiano. La notorietà del marchio è esplosa negli anni ’90 con le campagne televisive e la collaborazione con Mike Bongiorno. Oggi l’azienda conta stabilimenti a Biassono, Arcore e nel Parmense, opera in oltre 20 Paesi e ha allargato il proprio perimetro acquisendo marchi come Berkel, Omas, Del Ben e Pineider.Dopo un 2022 positivo, Rovagnati ha chiuso il 2023 con una perdita di circa 9 milioni di euro legata principalmente agli oneri finanziari. Il bilancio 2024 – con oltre 320 milioni di ricavi, crescita del 7% nella GDO e +39% sui mercati esteri – viene definito solido, anche se l’utile non è stato reso noto, un elemento che potrebbe pesare nella fase finale della trattativa.Developed by 3x1010