“Ci riserviamo il diritto di non servire chi indossa tute da maranza“. È bastata una frase, piazzata su uno sfondo blu istituzionale, per trasformare la consueta e pungente ironia social di Ryanair in una polemica. Quella che doveva essere l’ennesima “card” divertente, in linea con lo stile irriverente della compagnia irlandese, si è trasformata infatti in un boomerang d’immagine. Accompagnata dalla didascalia perentoria “Facciamo noi le regole”, l’ultima trovata social della compagnia ha scatenato un’accesa discussione nei commenti, dividendo il web tra chi applaude e chi grida al razzismo.Fino a oggi, il social media management di Ryanair Italia aveva abituato i follower a battute taglienti sui disagi dei viaggiatori, dal “passaporto scaduto in aeroporto” alle dimensioni microscopiche dei bagagli a mano, fino a meme su chi “indossa 7 strati di vestiti per risparmiare”. Ma questa volta il bersaglio non è una situazione, bensì una categoria di persone. Il termine “maranza”, nato negli anni Ottanta a Milano per indicare i “paninari” di periferia, ha assunto negli ultimi anni una connotazione sociologica ben precisa, spesso utilizzata per etichettare gruppi di adolescenti, frequentemente di origine nordafricana o di seconda generazione, caratterizzati da un abbigliamento sportivo vistoso (le famose tute griffate) e da atteggiamenti talvolta considerati molesti. Utilizzare questo termine in una comunicazione ufficiale, secondo molti osservatori e utenti, significa strizzare l’occhio a stereotipi razzisti e classisti, sdoganando l’idea di una selezione della clientela basata non sul comportamento, ma sull’apparenza e sull’origine.La sezione commenti sotto i post di Instagram e X (ex Twitter) è diventata immediatamente un campo di battaglia, confermando la natura polarizzante del messaggio. Da un lato, c’è chi ha colto la palla al balzo per sfogare intolleranza: “Fuori i maranza dall’Italia”, scrive un utente, mentre un altro esulta prevedendo una “radicale impennata di prenotazioni” se la regola fosse applicata davvero. Dall’altro, la condanna è netta. Molti utenti hanno sottolineato la pericolosità del messaggio: “Guardando quanti contenuti razzisti o di estrema destra avete scatenato nei commenti, pare chiaro a chi strizzate l’occhio”, nota un follower, mentre altri auspicano che l’account venga chiuso per incitamento all’odio. Non manca chi, con la stessa ironia usata dall’azienda, ne sottolinea l’ipocrisia. Ryanair è pur sempre la compagnia aerea più economica d’Europa, non un club esclusivo. “Preparatevi al fallimento“, avverte qualcuno, mentre un altro utente sferra l’attacco finale: “Grande strategia per la regina delle low cost, dove notoriamente salgono quelli con le giacche di tweed”.Nonostante la bufera e le accuse di aver promosso un messaggio discriminatorio, da Dublino (e dagli uffici italiani della comunicazione) tutto tace. Il post non è stato rimosso, non ci sono state scuse né chiarimenti.View this post on InstagramA post shared by Ryanair Italia ???????? (@ryanair_it)L'articolo “Non serviamo chi mette tute da maranza, facciamo noi le regole”: il post social di Ryanair scatena le polemiche. Gli utenti: “Siete la regina delle low cost, non un club per gente in tweed” proviene da Il Fatto Quotidiano.