«De Laurentiis deve pagarsi i vigili», la stangata dai giudici sullo stadio Maradona: gli arretrati e il costo più caro per ogni partita

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Per giocare in casa allo Stadio Maradona, il Napoli dovrà scucire qualche migliaio di euro in più ogni partita. È la decisione presa dal Tar della Campania, che ha respinto il ricorso della società campana contro le fatture che il Comune aveva inviato per i costi del servizio di polizia. Non trattandosi a rigor di legge di «eventi pubblici», sarà Aurelio De Laurentiis a dover pagare di tasca propria la sicurezza da garantire in occasione degli eventi sportivi del Napoli. Non solo. Gli azzurri dovranno rimborsare il Comune di tutti gli arretrati, in totale 27 partite. Gli arretrati mai saldati e il nodo della proprietà del MaradonaLa cifra per partita non dovrebbe creare grossi patemi alle finanze del club, dato che si parla di circa 9.500 euro. Il totale che però pende sul collo della società, e che non tiene conto del big match di Champions League contro il Barcellona, recita un conto da saldare di 255mila euro. Il tribunale amministrativo campano ha nel concreto dato ragione al Comune, confermando al Napoli calcio di dover pagare quanto dovuto per il servizio d’ordine garantito durante il 2023 e il 2024. Lo Stadio Maradona, da contratto, è infatti di proprietà comunale e viene concesso ai partenopei. Le ingiunzioni e la pronuncia del Tar: «Partite hanno carattere privato»La querelle tra società e amministrazione era iniziata con un avviso di accertamento esecutivo di pagamento da 12mila euro, da saldare entro 60 giorni, il 2 ottobre 2023 dopo un Napoli-Fiorentina. Poi nei mesi si sono susseguite fatture, diffide e ingiunzioni di pagamento senza che il Napoli si decidesse a pagare. Anzi, in tutta risposta, ha presentato ricorso al Tar. Un tentativo, in cui si ipotizzava persino l’eccesso di potere del Comune, che è stato però respinto al mittente dai giudici amministrativi. Secondo il Tar, «non ogni manifestazione che richiami un notevole numero di persone, per un evento che abbia una generalizzata diffusione, possa per ciò stesso ritenersi di interesse pubblico. Non può essere revocato in dubbio il carattere privato della manifestazione sportiva costituita dagli incontri di calcio».La soddisfazione del Comune: «Vale anche per i concerti»La sentenza è stata accolta con grande soddisfazione dal Comune di Napoli, che ora pensa di estendere la validità della pronuncia dei giudici anche a tutti gli eventi – soprattutto musicali – che vengono organizzati in Piazza del Plebiscito: «Ciò vale ancor di più, a mio giudizio, anche per i concerti a pagamento in Piazza del Plebiscito che hanno reso la vita impossibile ai residenti. Da quanto si legge nella sentenza del Tar Campania di oggi sulle partite al Maradona, emerge che la definizione di interesse pubblico è sottratta all’amministrazione essendo riservata alla legge, quindi, occorre che il Comune con urgenza predisponga una nuova delibera con la quale chiede il pagamento di ciò che era dovuto». L'articolo «De Laurentiis deve pagarsi i vigili», la stangata dai giudici sullo stadio Maradona: gli arretrati e il costo più caro per ogni partita proviene da Open.