Non solo il Venezuela, davanti alle cui coste staziona una portaerei nucleare statunitense. Donald Trump, con l’alibi della lotta al traffico di droga, apre alla possibilità di colpire anche il Messico e la Colombia. Dallo Studio Ovale, parlando con i giornalisti, il presidente ha moltiplicato le minacce di intervento, lasciando intendere che ogni opzione è sul tavolo pur di mostrare fermezza sul fronte della sicurezza. Interpellato sull’ipotesi di raid oltreconfine per fermare i cartelli, ha risposto senza esitazioni: “Per me va bene. Qualunque cosa sia necessaria per fermare il traffico di droga. Non sono affatto contento con il Messico”. E sulla Colombia ha aggiunto che sarebbe “orgoglioso di distruggere le fabbriche dove viene prodotta la cocaina“, anche se, ha precisato, nulla è ancora deciso.Quanto al Venezuela, alla domanda se escludesse un intervento militare di terra il tycoon ha replicato: “Non escludo nulla. Dobbiamo solo occuparci del Venezuela: hanno riversato nel nostro paese centinaia di migliaia di persone provenienti dalle prigioni”. Ogni scenario è aperto, insomma. Ha poi accennato alla possibilità di un colloquio con Nicolás Maduro: “Ad certo momento parlerò con lui”, ha detto, aggiungendo però che Maduro “non è stato buono con gli Stati Uniti”.Sul fronte mediorientale, il presidente ha confermato la volontà di vendere gli F-35 all’Arabia Saudita, nonostante la contrarietà di Israele, che vorrebbe subordinare l’accordo all’adesione di Riad agli Accordi di Abramo.Infine, Trump ha rivendicato le prospettive economiche dei Mondiali di calcio del 2026 negli Stati Uniti. Ricevendo Gianni Infantino e la task force della Fifa, ha affermato che la competizione “dovrebbe generare 30 miliardi di dollari”. Infantino ha riferito che sono già stati venduti 6-7 milioni di biglietti e sono attesi tra i 5 e i 10 milioni di spettatori. Nel mondo, i telespettatori potrebbero raggiungere quota sei miliardi. Il segretario di Stato Marco Rubio ha invitato i tifosi a fare domanda per il visto “il prima possibile”.Poco sul fronte interno. Il presidente ha confermato la sua nuova posizione sulla pubblicazione dei file ancora secretati riguardanti l’ex finanziere pedofilo Jeffrey Epstein: “Possono fare quello che vogliono, che li guardino tutti”, ha detto. La vicenda è una “bufala” e un “problema dei Democratici”. Quindi “non deve distrarre dai grandi successi del Partito repubblicano” e dal fatto che “i Democratici sono responsabili dello shutdown”.L'articolo Trump: “Raid sul Messico per fermare il narcotraffico? Per me va bene”. E sul Venezuela: “Parlerò con Maduro” proviene da Il Fatto Quotidiano.