“Come è in atto una strategia politico-mediatica di rimozione del genocidio a Gaza come se tutto fosse dimenticato, è in atto da parte del governo soprattutto da parte di Giorgia Meloni, un tentativo di rimuovere le sue stesse responsabilità anche dal disastro ucraino”. Così Alessandro Di Battista, ospite di Accordi&Disaccordi, il talk condotto da Luca Sommi con la partecipazione di Marco Travaglio e Andrea Scanzi, in onda il sabato su Nove. “Perché a scommettere sulla vittoria ucraina non era soltanto Ursula Von der Leyen. Credo che Giorgia Meloni abbia ripetuto la frase ‘scommetto sulla vittoria dell’Ucraina’ dieci volte, almeno dieci volte, quando si accontentava del bacino sulla fronte di Biden, quando obbediva alla Casa Bianca durante tutto quel periodo, sia lei che tutto il governo. – ha proseguito l’ex deputato M5S – Dunque lei è politicamente corresponsabile del disastro europeo in Ucraina. In un Paese normale la Meloni dovrebbe innanzitutto parlare, quando invece sta zitta, s’inabissa. No, questo è il tentativo mediatico. Non c’è un numero sufficiente di giornalisti capaci di ricordare alla Meloni quel che ha detto, anche di farle le giuste domande. Poi lei evita il confronto. Un po’ come la storia dei gasdotti russi che sappiamo essere stati sabotati con un atto terroristico dagli ucraini. Quando la Von der Leyen diceva ‘risponderemo con la forza’, c’è mai stato un un giornalista capace di andare sotto e dire: ‘Scusi ma ora che sappiamo che sono stati gli ucraini, che cosa fate?’, ‘scusi Giorgia Meloni ma lei che ha scommesso sulla vittoria Ucraina, adesso che fa? Sceglie la strada del silenzio? Fa l’equilibrista tra l’Unione europea e Trump quando ha già scelto Trump e per questo resta in silenzio?”, ha detto ancora il reporter.“Però il ministro Crosetto ha detto che alcuni punti di questo patto sono inaccettabili”, ha ribattuto il conduttore. “Secondo me questa è la solita strategia di mandare avanti uno mentre lei nel frattempo sta zitta, prova un po’ a proteggersi perché il fallimento è colossale. Giorgia Meloni è in totale continuità rispetto al governo Draghi perché è stato Draghi il primo a far approvare, durante il suo governo, da tutti i partiti, tutti quanti, il primo decreto di invio di armi in Ucraina, accettando anche la politica delle sanzioni. – ha spiegato Di Battista – Ci dissero che le sanzioni avrebbero buttato giù Mosca in pochi giorni. Questo lo disse Enrico Letta da segretario del Partito democratico. Quando io sono andato a Mosca a raccontare quello che succedeva e leggevo che secondo i giornali italiani mancavano le patatine fritte, non c’era la benzina: io leggevo questa roba e dicevo: ‘guardate che non è vero’. Scrivevano che non c’erano più armi e io andavo nella zona di Ekaterinburg dove le fabbriche ex sovietiche, spostate durante la Seconda guerra mondiale nella zona degli Urali per mettere in sicurezza dei nazisti, facevano turni h24. Io raccontavo un’altra storia”.“Quindi le armi non dovevano essere mandate dall’inizio in Ucraina?”, ha domandato ancora Sommi. “Intanto mandare armi all’interno di un teatro di guerra è una violazione della Costituzione perché fino a prova contraria per la Repubblica italiana la guerra non è mai un modo di risolvere i conflitti, le questioni internazionali. – ha risposto il fondatore di Schierarsi – Poi ho sempre detto, dal primo giorno, che l’Unione europea si doveva sbrigare ad individuare in Angela Merkel, che era la persona più autorevole – conosce Putin, parla il russo, aveva fatto accordi su accordi sul gas, era andata da XI Jinping non so quante volte – l’inviato speciale dell’Unione, dando questo messaggio a Putin: siamo favorevoli al riconoscimento della Crimea russa in cambio di un cessate il fuoco e di un percorso negoziale sul Donbass. Questo era quello che l’Unione Europea avrebbe dovuto fare. – ha continuato l’attivista – Invece l’Unione Europea non ha ancora nominato un inviato speciale per la negoziazione con la Russia e mai lo nominerà. L’hanno fatto gli americani che stanno al di là dell’Atlantico e ci stanno guadagnando grazie a questa guerra e non l’ha fatto l’Europa, che si è auto sanzionata. Ricordate quando Draghi, l’Altissimo il Messia diceva: ‘volete la pace o il condizionatore acceso?’ Ricordate Draghi dire: ‘in quattro e quattr’otto le sanzioni, con quella spocchia, le sanzioni alla Russia hanno distrutto la macchina bellica di Mosca’. Ma ve lo ricordate? Lo disse davanti alla all’Assemblea generale delle Nazioni unite da Presidente Consiglio dei Ministri, quello spocchioso, tenuto in vita politicamente da un sistema mediatico altamente corrotto. Adesso i nodi vengono al pettine. Per questo Giorgia Meloni, che è corresponsabile del fallimento, ha scelto la via del silenzio. Ma dobbiamo ricordare le sue responsabilità”, ha concluso Di Battista.L'articolo Di Battista (Nove): “Meloni cerca di far dimenticare le sue responsabilità su Gaza e Ucraina: per questo non prende una posizione netta sul piano Trump” proviene da Il Fatto Quotidiano.