L’albergo di Ravenna che rispetta la disabilità dei clienti e dei dipendenti

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Una delle tante espressioni inglesi adottate dalla nostra lingua è “Melting pot“, il suo significato è: l’incontro tra persone di origine, religione e cultura diverse, finalizzato alla costruzione di un’identità condivisa. È piuttosto difficile pensare che ciò possa accadere in un albergo, dove, pur essendoci  la presenza di molte persone diverse fra loro, non c’è una vera e propria relazione, uno scambio in un’ottica di condivisione. Invece, l’“Albergo del Cuore” di Ravenna ha proprio lo scopo di creare  un “Melting pot”, in grado di generare un dialogo tra persone con e senza disabilità.L’hotel è gestito dalla cooperativa San Vitale, realtà che opera in città da diversi  anni, a favore delle persone più deboli; è stato inaugurato l’anno scorso, definito dalla Ministra Alessandra Locatelli “un modello virtuoso e un punto di valore per il territorio”.  Grazie a darredi in stile francese con carta da parati e elementi del country inglese, la sua estetica è diventata un tratto distintivo, eliminando il binomio tra spazi dedicate alle persone con disabilità e mobilio parco e spartano. La struttura ricettiva ha al suo interno uno shop gastronomico e un ristorante, recentemente citato dal Gambero Rosso; oltre che il Heart  bristot  dove vengono serviti pranzi, cene, brunch, colazioni e organizzati eventi a tema.“Questo progetto fa dell’inclusività il suo fiore all’occhiello – afferma Romina Maresi, presidente della cooperativa San Vitale . Siamo partiti con il recupero di un vecchio albergo in disuso, passando poi alla progettazione di spazi a misura di tutti fino alla creazione di percorsi formativi e lavorativi. L’avvio di bistrot,  gastronomia e bar, che si vanno ad aggiungere all’offerta ricettiva darà la possibilità all’intero progetto di sostenersi e di stare sul  mercato”.In particolare, per i clienti con disabilità, delle dieci camere che ha a disposizione, tre matrimoniali sono dotate di servizio igienico privato abbastanza ampio e di supporti specifici per poter  ospitare persone in carrozzina;  e una stanza “sensoriale”, pensata e progettata per la stimolazione e l’autoregolazione dei propri sensi. Ispirandosi alla terapia olandese Snoezelen, la stessa camera  dà la possibilità di fare un’esperienza multisensoriale personalizzabile, grazie a effetti di luce, colori, suoni e materiali concepiti per un maggiore riposo e relax. Un ambiente famigliare che permette a tutti gli ospiti, in particolare a quelli con disturbi del neurosviluppo e autismo di ricreare il senso di benessere durante tutto il soggiorno. Inoltre, l’albergo dispone di una sharing room (stanza da condividere) a sei posti letti e munita di due bagni che richiama i  moderni ostelli europei, con uno spazio per il co – working.Tutti i locali all’interno dell’hotel sono stati resi accessibili per i clienti con disabilità visiva, muniti, cioè di blind tag, strumenti che facilitano le persone cieche e ipovedenti negli spostamenti, scaricando  un’applicazione e avvicinando lo smathpone a delle piastrine affisse sulle pareti (dette appunto “blind tag”) si attiva sul telefono un messaggio audio che fornisce informazioni sullo spazio circostante utili per orientarsi in sicurezza e autonomia nell’ambiente. In particolare, per i clienti sordomuti viene messo a disposizione un servizio gratuito vide interpretato nella Lingua dei Segni per facilitare la comunicazione con lo staff dell’albergo. Anche in questo caso,  si attiva dal cellulare, scaricando un QR code.L’”Albergo del Cuore” non ha un’attenzione particolare nei confronti delle persone con disabilità solo a livello di ricezione e ospitalità, ma è anche una realtà dove le stesse persone vengono inserite lavorativamente. A occuparsi dell’accoglienza degli ospiti sono Elia, Daniela, Paula e Sharon, quattro giovani con disabilità che rappresentano il “cuore” della progettualità. Questi ragazzi hanno già un’esperienza professionale nel settore alberghiero maturata in altre realtà sempre gestite dalla cooperativa San Vitale. Il loro percorso di inserimento lavorativo, nella fase di start up è stato sostenuto da un progetto regionale realizzato in collaborazione con la FISH; all’interno del medesimo hotel è stata, pertanto, costituita una vera e propria Academy, dove si stanno formando una decina di giovani selezionati dagli istituti scolastici del settore alberghiero. I ragazzi sono supportati da tre job coach, esperti nella formazione nel settore dell’accoglienza turistica.Lo scopo ultimo è promuovere le potenzialità inclusiva della rete alberghiera del territorio, prendendo esempio  dall’Albergo del Cuore.“L’albergo del Cuore – conclude la Maresi – testimonia l’impegno e la volontà dei soci della cooperativa, che si sono susseguiti nel corso degli anni, col comune intento di incrementare le opportunità di inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità e fragilità del territorio attraverso servizi e progetti innovativi e realmente partecipativi”.