AGI - La casa d'asta Christie's ha deciso di sospendere la vendita della calcolatrice di Blaise Pascal, dopo uno stop arrivato in extremis dal tribunale amministrativo di Parigi. La decisione di giustizia ha bloccato per ora la licenza di esportazione della strumentazione nota come 'Pascaline', macchina calcolatrice costruita nel 1642 da Blaise Pascal."In attesa della sentenza definitiva del tribunale amministrativo, data la natura provvisoria di questa decisione e in conformità con le istruzioni del suo cliente, Christie's sospende la vendita della 'Pascaline', prevista per il 19 novembre alle 16", ha spiegato la casa d'asta. La battaglia legale per il patrimonio nazionaleScienziati e ricercatori hanno presentato d'urgenza una causa al tribunale amministrativo per vietare la potenziale esportazione di questo strumento storico, di proprietà di un privato e valutato tra due e tre milioni di euro. Ieri, il tribunale amministrativo di Parigi ne ha "vietato l'esportazione" in attesa di una sentenza nel merito. I ricorrenti chiedono che lo strumento venga riclassificato come patrimonio nazionale per impedirne la dispersione all'estero.Il certificato di esportazione e i tempi della decisioneIl ministero della Cultura ha affermato che un certificato di esportazione era stato rilasciato dai suoi servizi lo scorso maggio, come stabilito dalle procedure standard. Due esperti, uno del Conservatorio Nazionale delle Arti e dei Mestieri (Cnam) e l'altro del Museo del Louvre, avevano approvato il rilascio del certificato. La decisione finale sulla 'Pascaline' potrebbe richiedere diversi mesi.Il valore unico della calcolatrice di PascalDurante l'udienza, i detrattori della sua vendita hanno sottolineato il valore unico della calcolatrice di Pascal, matematico, fisico, filosofo e teologo francese ampiamente riconosciuto come uno dei più geniali e poliedrici uomini del suo tempo. "Questa macchina deve essere stata commissionata appositamente a Pascal", ha spiegato Laurence Plazenet, presidente della Società degli Amici di Port-Royal, citando Vauban, Artus de Roannez e i fratelli Perrault, tutti vicini al Re Luigi XIV.