C’è un dato che ha spiazzato tutti in Commissione d’inchiesta Covid. O forse no. Matteo Bassetti, noto virologo e direttore della Clinica di Malattie Infettive del San Martino di Genova, ha ammesso in audizione davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid che almeno il 50% dei morti catalogati come “per Covid” probabilmente non sono deceduti direttamente a causa del virus. Secondo Bassetti, la prassi e le indicazioni internazionali imponevano di considerare come morti da Covid anche i pazienti risultati positivi al tampone, anche se la causa principale del decesso poteva essere un’altra.Questa modalità di classificazione, spiegata dallo stesso esperto, ha inevitabilmente gonfiato i numeri ufficiali dei decessi, creando una sovrastima rispetto ad altri paesi e alimentando confusione e polemiche. Bassetti ha sottolineato anche la mancanza di autopsie come grave limite scientifico che ha complicato ulteriormente la comprensione reale delle cause di morte durante la pandemia. Secondo lui, un’analisi più accurata delle cartelle cliniche sarebbe fondamentale per distinguere realmente quali decessi siano attribuibili al Covid e quali no.Questa testimonianza diretta apre un importante dibattito sulle metodologie adottate e invita a una riflessione critica su dati e comunicazioni ufficiali, puntando a una maggiore trasparenza e rigore scientifico nelle emergenze sanitarie future. “Vi ricorderete che all’epoca il governo diceva ‘ce lo dice la scienza’”, commenta il deputato della Lega Alberto Bagnai: “Il punto fondamentale è che, che siano opinion leader o uomini di scienza, adesso cercano di dire ‘ma noi davamo solo dei consigli'”.Nel Video l’intervista da Stefano Molinari.The post Bagnai commenta l’audizione di Bassetti: “Costretti a scrivere ‘morti per covid’? E la scienza?” appeared first on Radio Radio.