“A me piace far divertire il pubblico, lavoro con umiltà ogni giorno, come Sinner”: l’esordio da sogno nei Pro di Abbes Mouhiidine

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Dopo solo quindici secondi dall’inizio del match d’esordio da professionista, Abbes Mouhiidine con un montante aveva già atterrato il suo avversario, l’argentino Franco Catena. Poi ha gestito bene i sei round, vincendoli tutti e portando a casa la vittoria ai punti. Non è il debutto di un pugile qualsiasi: il campano Mouhiidine da dilettante ha vinto due argenti ai mondiali e un oro agli europei. Arrivato da favorito ai Giochi Olimpici di Parigi è uscito con un verdetto discutibile al primo turno con l’uzbeko Lazizbek Mullojonov, che avrebbe poi vinto la competizione. Quest’estate ha deciso di passare Pro. Saltato a causa dell’avversario il match a Catania, dove invece ha esordito il suo collega Salvatore Cavallaro, pochi giorni più tardi è capitata l’occasione di disputare questo match a Osimo, nella serata in cui Charlemagne Metonyekpon ha conquistato il titolo IBF International dei Super Leggeri.Mouhiidine, è soddisfatto?Mi sento come un bambino, sto a tremila! Ero rilassato e pronto. Ho continuato ad allenarmi anche dopo che era saltato il match, sapendo che avrei avuto di fronte un avversario vero.Dopo l’atterramento dell’avversario la vittoria è arrivata nettamente ai punti.A me piace fare divertire il pubblico e la preparazione era stata fatta per i 6 round.Ha riscontrato differenze tra professionismo e dilettantismo?Non troppe, mi sono spostato sulle gambe ma come provato in allenamento e negli sparring sono stato più con i piedi per terra per portare i colpi più incisivi. Ero molto tranquillo come lo sono sempre stato tra i dilettanti. Ovviamente vanno gestite meglio le risorse e i colpi in tutte le riprese, che qui erano il doppio di quante sono tra i dilettanti.Combatte per la Polizia di Stato, con Davide Bianchi come procuratore. Avete già tracciato un piano per il futuro prossimo?A febbraio farò un altro match, sarà sempre un incontro vero in modo da scalare presto la classifica. Facendo tanta attività vogliamo arrivare al titolo italiano dei cruiser già a metà del 2026.Ha sperato in una chiamata di qualche organizzazione importante estera?In America e in Inghilterra spesso puntano sui loro pugili. Probabilmente anche con la medaglia d’oro olimpica al collo non avrebbe avuto senso andarci. Sì, i Giochi sono stati una grande delusione, ma i grandi campioni si rialzano.Quale è il suo sogno?Di unificare tutte le cinture dei cruiser, anche Usyk è partito da questa categoria di peso. Sto seguendo i vari Opetaia e Gilberto Ramirez, sia da appassionato che da diretto interessato. Li punterò tra qualche anno.La sua carriera sta correndo parallela a quella di Salvatore Cavallaro.Sono il suo primo tifoso oltre che amico. Da dilettanti abbiamo girato il mondo insieme, siamo stati uniti nella sofferenza e nei trionfi. Fare sparring con un peso medio come lui è sempre utile.A settembre non è stato convocato per i mondiali dilettanti di Liverpool da Giovanni De Carolis.La linea guida della nuova gestione va rispettata. Io da casa ho tifato tutti i ragazzi impegnati a Liverpool. Ora però sono concentrato su questa nuova avventura.Prima delle Olimpiadi di Parigi lei era la speranza del pugilato italiano, considerato il Sinner della boxe che avrebbe trascinato tutto il movimento ai fasti del passato. È ancora in tempo per farlo?Il tempo c’è, fatemi lavorare. Già altri stanno facendo un buon lavoro, io voglio dare quel tocco in più. Ma con l’umiltà di uno che lavora ogni giorno proprio come Sinner. Voglio essere un esempio per i giovani che mi seguono e quelli che non mi seguono ma presto lo faranno.L'articolo “A me piace far divertire il pubblico, lavoro con umiltà ogni giorno, come Sinner”: l’esordio da sogno nei Pro di Abbes Mouhiidine proviene da Il Fatto Quotidiano.