Un problema di sicurezza che accomuna l’ufficio e lo stadio, i giovanissimi e gli over 80: l’uso di password incredibilmente deboli e prevedibili. A confermarlo è la ricerca annuale “Top 200 Most Common Passwords” di NordPass, che svela un quadro allarmante sulle abitudini digitali degli italiani. In Italia, la password più utilizzata nel 2025 è “admin“, un termine tecnico che spesso è la chiave di accesso preimpostata per router, videocamere connesse e pannelli di gestione. L’abitudine di lasciare inalterata questa chiave di fabbrica, avvertono gli esperti, equivale a spalancare le porte ai criminali informatici.Ma non è solo la pigrizia a guidare le scelte. La classifica è un ritratto fedele degli stereotipi italiani, includendo:Le bestemmie, che rientrano, seppur con un tono ironico, nel “calderone dei grandi successi” annuali.Le squadre di calcio, con “Napoli1926” all’ottavo posto e “juventus” al diciassettesimo.Nomi propri come Veronica, Lorena, Maria e Rodolfo.Sequenze semplici come “password” e la stringa “123456“, che scivola al secondo posto dopo essere stata la più usata l’anno precedente.La mancanza di consapevolezza sui rischi è un dato trasversale, che non fa distinzione di età: “Tendiamo a dare per scontato che le generazioni più giovani, nativi digitali, abbiano una comprensione più elevata della sicurezza informatica e dei suoi rischi”, spiegano i ricercatori di NordPass. “Tuttavia, le abitudini di un diciottenne in materia di password sono molto simili a quelle di un ottantenne”. Insomma, passano gli anni ma sia tra gli utenti senior che tra i giovani della Gen Z le sequenze numeriche elementari come “123456” e “1234567890” continuano a dominare incontrastate. A nulla sono valsi i continui avvertimenti degli esperti: per essere considerata “forte”, una password dovrebbe contenere almeno otto caratteri, con una combinazione di maiuscole, minuscole, numeri e simboli speciali. La semplicità delle chiavi d’accesso rimane il principale tallone d’Achille della sicurezza online.Come arginare il problema? Gli esperti sottolineano che per proteggersi dalla compromissione di un singolo account (che può estendersi “a macchia d’olio” a tutti gli altri), la soluzione è duplice:Doppia autenticazione: utilizzare sistemi che associano alla password un codice monouso ricevuto via SMS o app.Passkey: adottare il futuro della sicurezza digitale, ovvero le passkey basate sui dati biometrici (impronte digitali o riconoscimento facciale), che permettono di accedere ai servizi sfruttando la stessa autenticazione utilizzata per sbloccare lo smartphone, garantendo un’esperienza più sicura e fluida.L'articolo “La Gen Z è come gli ottantenni per le password. Usa ‘admin’, le bestemmie e le squadre di calcio”: la classifica 2025 delle parole più usate proviene da Il Fatto Quotidiano.