Enrica Tesio non ha paura di scrivere di quei sentimenti di cui perlopiù si ha pudore, e il pudore è una chiave di lettura per il suo ultimo libro, Cose che ti dico mentre dormi. E’ un libro che combatte programmaticamente la vergogna, o timidezza, che ci impedisce di essere realmente vicini all’altro, quasi compenetrati. “Cose che dico mentre dormi” anche perché sono così tante e così forti, così specifiche del mio amore che ho bisogno di quiete e silenzio per dirtele davvero, sembra intendere l’autrice. Queste pagine traboccano infatti di vita: vita della narratrice ma anche delle persone a cui si rivolge. Quella della madre prima che fosse madre, o la vita della madre oltre al suo ruolo. Colpiscono dettagli di sensibilità, come la casa a Nizza, comprata in età avanzata, brutta, poco pratica, pessimo investimento, eppure amata dalla figlia come uno di quei fidanzati improbabili delle amiche a cui vuoi bene. Il desiderio di incontrare, al funerale della madre, un suo segreto amante, che “un signore brizzolato con un petto spazioso (questi erano i tuoi tipi di commenti sul genere maschile, che ti piacevano quelli con il busto lungo) mi si avvicinasse e si presentasse come tuo amante segreto, ma non è successo”. Il titolo Cose che ti dico mentre dormi ricorda un vecchio detto un po’ arcigno dei tempi in cui “i figli si baciano solo mentre dormono”, ma in realtà questo libro è l’opposto, il figlio sicuramente si bacia anche da sveglio, ma è mentre dorme, quieto, che si possono comporre poesie sul suo perpetuo moto adolescente: “E ogni sera mi trovo, nel buio, a implorare / Figlio, ora dormi, che ti devo parlare”. La questione del sonno con il figlio è legata anche alle ore che l’autrice, da neomadre, poteva ritagliarsi per sé: “Quando eri bambino aspettavo che tu dormissi per ritrovarmi. Al tuo sonno corrispondeva il mio vivere, lo scrivere”. Ma anche il ricordo di aver resistito, nonostante la crudele moda, al metodo “Fate la nanna”, in voga nei primi anni Dieci, che prevedeva di lasciar piangere i bambini fino al sonno per abituarli (si potrebbe dire ora brutalmente, ma forse sono solo cambiate le mode) al ritmo veglia-sonno. Sono pagine che investigano la maternità, la vicinanza o la distanza dai figli – naturalmente ci sono le parti anche dedicate alla figlia: “Ninna nanna della figlia che cresce / Della madre che insegna quel che non le riesce”. Lo stesso fanno con l’amicizia, con l’amore. Enrica Tesio esplora, con grazia e sincerità radicale, i rapporti e le persone che ci rendono quello che siamo. Enrica Tesio Cose che ti dico mentre dormi Bompiani, 208 pp., 18 euro