Rotta la trattativa governo - sindacati sull'ex Ilva: da domani 24 ore di sciopero

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AGI - "Abbiamo chiesto alla presidenza del Consiglio di sospendere, di ritirare il piano e di far intervenire direttamente la presidente del Consiglio, Meloni. Ci hanno risposto di no e noi abbiamo deciso di dichiarare sciopero a partire dalla giornata di domani". Lo dice Michele De Palma, segretario Fiom Cgil, all'uscita di Palazzo Chigi dopo il confronto con il Governo sull'ex Ilva. "Con il Governo abbiamo rotto". Lo dice ad AGI Davide Sperti, segretario nazionale Uilm e provinciale Taranto, alla fine del confronto."L'incontro è stato sospeso a fronte delle nostre richieste di ritiro del piano presentato l'11, definito da noi piano di chiusura - dice Sperti -. Al rientro, c'era solo il ministro Urso, il sottosegretario Mantovano non c'era, e il ministro ha detto che per i lavoratori c'era solo la formazione professionale. A quel punto la discussione per noi è finita".Nel pomeriggio l'incontro era stato connotato da uno stop&go, lasciando intendere che la trattativa che procedeva a singhiozzo. La cassa integrazione straordinaria nell'ex Ilva resta per 4.450 dipendenti del gruppo così come annunciato prima dell'11 novembre, quando nel precedente vertice venne prospettato un aumento da 4.450 a 5.700 da subito a fine anno per poi toccare quota 6.000 dipendenti a gennaio. La cassa per 4.450 è già autorizzata dal ministero del Lavoro anche se non c'è stato l'accordo con i sindacati. Lo puntualizzano fonti sindacali a margine dei lavori del tavolo ex Ilva a Palazzo Chigi. L'avvio di un piano di lavori e di manutenzioni in fabbrica a Taranto porta comunque ad avere 1.550 persone in eccesso temporaneo e per questi, anziché far partire la cassa dalla settimana prossima, come si pensava di fare in un primo momento, ci sarà adesso un piano di formazione professionale tenendoli in servizio.