Tutto era stato deciso. Con una meticolosità quasi militare e una razionalità disarmante. Le gemelle Ellen e Alice Kessler, morte insieme a 89 anni tramite suicidio assistito, non hanno lasciato nulla al caso nel loro ultimo atto. A svelare i dettagli di questo addio pianificato è l’Abendzeitung, il quotidiano bavarese a cui le due artiste erano profondamente legate, che ha ricevuto l’ultima, straziante missiva proprio la mattina del loro decesso.Lunedì 17 novembre, il postino ha consegnato alla redazione del giornale una busta firmata da Alice. Dentro c’era la disdetta del loro storico abbonamento. Un dettaglio, però, colpisce più di tutti: “Inizialmente aveva digitato al computer la data del 30 novembre, poi aveva corretto la data a mano con una penna a sfera: 17.11.2025“. Sotto, la firma, “lunga e decisa, vibrante come le vite delle gemelle”, forse l’ultimo autografo della sua vita. Un gesto burocratico che diventa il sigillo definitivo sulla loro volontà di andarsene quel giorno esatto, senza lasciare conti in sospeso.Ma la pianificazione ha riguardato anche gli affetti. Negli ultimi giorni, le gemelle hanno spedito doni alle persone più care. Un pacchetto è arrivato alla vicina di casa e amica del cuore, la presentatrice tv Carolin Reiber: conteneva una collana di giada che l’amica aveva sempre ammirato, accompagnata da un biglietto con l’istruzione precisa: “Aprire dopo il 18 novembre”. Un congedo meticoloso, in cui tutto, dall’eredità (destinata in beneficenza) alle “scocciature burocratiche”, doveva essere risolto da loro stesse. L’Abendzeitung ricorda che il tema dell’invecchiamento non è mai stato un tabù per loro. Nonostante la disciplina che le aveva portate a fare la “spaccata” sul palco a 81 anni, gli ultimi tempi erano stati segnati dal dolore fisico. “A Ellen fa male il ginocchio sinistro, a me quello destro. Quando lavoriamo in giardino, l’artrosi arriva alla schiena”, aveva detto Alice. Ma a pesare di più era la paura di perdere l’autonomia. Ellen, che aveva subito un ictus e l’impianto di un pacemaker, aveva confessato ad agosto 2024: “Le pillole mi rendono quasi depressa, mi buttano davvero giù”. Per le Kessler, l’idea di finire “impotenti”, costrette in una casa di cura o isolate con una flebo, era “una prospettiva orribile da evitare a tutti i costi“. Autodeterminazione fino alla fine: era questo il loro credo. E lo hanno rispettato, scegliendo di uscire di scena insieme, con eleganza e precisione, proprio come in uno dei loro celebri balletti a specchio.L'articolo “Aprire dopo il 17 novembre”. La lettera, i regali, la data corretta a penna: l’addio pianificato delle gemelle Kessler proviene da Il Fatto Quotidiano.