Contatti inesistenti, post falsi e legami con Israele: cosa si sa di Al-Majd, la “ong”che trasferisce i palestinesi da Gaza

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La fuga in autobus da Gaza, attraverso il valico di Kerem Shalom, poi l’arrivo all’aeroporto israeliano Ramon dopo il via libera delle Forze di Sicurezza israeliane (Idf) e infine la partenza per una destinazione ignota che si è poi rivelata essere il Sudafrica. Il viaggio di un gruppo di 153 palestinesi, il 13 novembre, è però solo l’ultimo, secondo quanto ricostruito da organi di stampa internazionale, tra cui l’israeliano Haaretz, di una serie di trasferimenti segreti dalla Striscia verso Paesi disposti ad accoglierli. Movimenti avvenuti sotto il controllo di Tel Aviv.Niente di concordato formalmente, nessun piano di evacuazione: nemmeno i diretti interessati, che hanno pagato tra i 1.500 e i 2.000 dollari, sanno in anticipo la propria destinazione. Tutto ruota intorno all’organizzazione denominata Al-Majd Europe che sul proprio sito dichiara di essere stata fondata in Germania nel 2010 e impegnata “nel fornire aiuti e operazioni di soccorso alle comunità musulmane in zone di conflitto e di guerra”. E qui emergono le prime crepe nel racconto della ong: da un rapido controllo emerge che il sito è attivo solo dal febbraio 2025 e non risultano né indirizzi né contatti telefonici ai quali potersi rivolgere. Viene indicato un indirizzo email, info@almajdeurope.org, che se contattato risulta però inesistente. La sede dell’organizzazione viene generalmente collocata a Sheikh Jarrah, nella Gerusalemme Est occupata, ma secondo Al Jazeera non se ne ha traccia. Sempre l’emittente panaraba spiega che “Namecheap, che ha registrato il dominio, è stata citata in diversi report sulla sicurezza informatica in merito alle frodi online per via del suo processo di registrazione semplice e a basso costo”.A dare un nome ai vertici della presunta ong è Haaretz. Secondo il giornale israeliano, a guidarla è un cittadino israeliano-estone di nome Tomer Janar Lind che ha collaborato con un’unita delle Forze di Difesa Israeliane (Idf): l’Ufficio per l’emigrazione volontaria creato all’inizio del 2025 sotto il Ministero della Difesa israeliano specializzato nel trasferimento di palestinesi da Gaza. Lind, sentito dal quotidiano israeliano, non ha negato il proprio coinvolgimento nel trasferimento di palestinesi su voli in partenza dallo ‘Stato ebraico’, ma non ha voluto aggiungere altro.Anche spulciando i contenuti e le storie pubblicate sul portale emergono falsità. Un esempio è il racconto di Mona, 29enne siriana di Aleppo che sul sito racconta di essere riuscita a fuggire dal Libano insieme alla madre grazie ad Al-Majd. Basta però fare una ricerca su internet con la foto postata dalla ong per scoprire che la ragazza raffigurata si chiama in realtà Abeer Khayat, 33enne immortalata dalla giornalista Madeline Edwards nel dicembre 2024 a Tripoli, in Libano, per Middle East Eye. Il ruolo di Al-Majd è emerso dopo l’ultimo trasferimento, avvenuto giovedì scorso. Alle famiglie palestinesi è stata offerta la possibilità, dietro pagamento di migliaia di dollari, di essere trasferite fuori dalla Striscia, martoriata da oltre due anni di guerra. Alcune delle persone coinvolte hanno dichiarato ad Al Jazeera di essere venute a conoscenza di questa offerta dai social, ma che tutta l’organizzazione del viaggio è stata molto fumosa. Hanno dovuto pagare le somme all’organizzazione, ma in alcuni casi anche a soggetti privati, e fino al giorno prima della partenza non sono state allertate né informate della destinazione finale, rimasta ignota fino allo sbarco a Johannesburg.Autobus fatti entrare dal valico di Rafah hanno caricato i 153 palestinesi, hanno varcato Kerem Shalom con l’ok delle guardie di confine israeliane che non hanno timbrato i loro documenti di viaggio. Poi si sono diretti verso l’aeroporto Ramon, poco sopra Eilat, nel sud di Israele, e da lì sono stati fatti salire su un volo di una compagnia rumena che, dopo uno scalo a Nairobi, in Kenya, li ha portati a Johannesburg. Lì sono stati accolti dall’organizzazione Gift of the Givers, con il suo fondatore, Imtiaz Sooliman, che ha definito Al-Majd una delle “organizzazioni di facciata di Israele” che avrebbe già fatto arrivare due aerei di questo tipo nel Paese africano. Il 28 ottobre, spiega, è arrivato un altro aereo con a bordo più di 170 palestinesi.Anche secondo Haaretz e lo stesso sito di Al-Majd non si tratta dell’unico volo organizzato in questi mesi. Il quotidiano israeliano parla di un viaggio avvenuto il 27 maggio con 57 palestinesi provenienti da Gaza che sono stati fatti partire dallo stesso aeroporto con un volo charter rumeno della compagnia Fly Lili che ha volato prima su Budapest per poi proseguire per l’Indonesia e la Malesia. Al-Majd sostiene, in un post retrodatato aprile 2024, di aver facilitato un viaggio per “un gruppo di medici che lavorano negli ospedali della Striscia di Gaza”, trasportati in Indonesia “per ulteriori studi e una formazione medica avanzata”. L'articolo Contatti inesistenti, post falsi e legami con Israele: cosa si sa di Al-Majd, la “ong”che trasferisce i palestinesi da Gaza proviene da Il Fatto Quotidiano.