AGI - È il numero 1 al mondo, ma è appena reduce dalla cocente sconfitta alle Atp Finals con Jannik Sinner che ha avuto come conseguenza anche il forfait alla Final Eight di Coppa Davis di Bologna. Un problema muscolare lo ha costretto alla rinuncia e per Carlos Alcaraz è stato un dolore perché avrebbe voluto andare all'assalto di uno dei pochi grandi trofei che ancora gli mancano, anche perché ha ancora il ricordo del triste ko del suo idolo, Rafael Nadal, a Malaga nel giorno del suo addio."È stato un giorno molto difficile e triste. In quella Davis ho fatto la mia parte nel singolare, ma ho giocato anche in doppio e mi sento responsabile per non essere riuscito a vincere. È stato un momento molto difficile. Ma perdere il match di doppio alle Olimpiadi di Parigi con Nadal è stato ancora più duro rispetto alla Coppa Davis, senza dubbio la sconfitta olimpica è stata uno dei miei momenti più tristi nel tennis, ero molto giù dopo la partita". Il rapporto con Jannik SinnerDal suo idolo Nadal, al suo rivale numero 1, Jannik Sinner. L'italiano, secondo il francese Nicolas Mahut, sarebbe ossessionato da Alcaraz. "Penso che lo siamo entrambi l'uno dell'altro - ammette Alcaraz nell'intervista rilasciata al sito del quotidiano Marca - ha perso poche partite negli ultimi due anni e la stragrande maggioranza di queste sono state contro di me. Jannik deve pensare a cosa deve migliorare per battere più spesso il giocatore con cui ha più difficoltà, è logico e normale che sia così. Vale lo stesso per me - aggiunge - io ho perso contro più giocatori, ma il mio obiettivo è cercare di migliorare in modo che la prossima volta che io e Sinner ci affronteremo sarò un giocatore molto migliore".Djokovic e il tavolo dei 'Big Three'Secondo Alcaraz non è un testa a testa solo tra lui e l'altoatesino. "Djokovic sta ancora giocando. Gli anni passano, ma Novak è ancora lì; è numero quattro al mondo e ha raggiunto le semifinali di ogni Grande Slam. È ancora a un livello molto alto, ha grandi motivazioni perché il suo corpo glielo permette, può ancora competere ai massimi livelli. È vero che, negli ultimi anni, io e Jannik siamo stati quelli ad arrivare fino in fondo in più tornei". Alcaraz ha vinto sei titoli del Grande Slam a soli 22 anni, ma non ritiene di potersi sedere al tavolo dei 'Big Three' del tennis. "Non ci sono ancora nemmeno vicino, proprio nemmeno vicino", ripete lo spagnolo riferendosi a, in ordine alfabetico, Djokovic, Federer e Nadal.Carriera e longevità: non come Nadal e DjokovicAlcaraz ha iniziato molto presto, è il più giovane numero uno al mondo, ma non pensa che riuscirà a essere un mostro di longevità come Nadal e Djokovic. "No, al momento non mi vedo in campo a 38 anni. Preferisco procedere stagione dopo stagione per vedere fin dove può arrivare il mio corpo. E, soprattutto, se avrò la motivazione e la voglia così a lungo. Non penso oggi se porterò avanti la mia carriera fino a 33 o a 38 anni, ma cercherò di prendermi cura di me stesso per una carriera che sia la più lunga possibile".