Per come l’hanno ricostruita i magistrati, è la drammatica storia di una ragazzina in balìa del padre, un uomo malato di controllo e possesso che sfogava sulla figlia la rabbia per il matrimonio fallito. Umiliazioni, botte e sputi in faccia.Il Tribunale di TivoliPer questo ieri, lunedì 17 novembre, il Tribunale di Tivoli ha condannato in primo grado un 53enne italiano a 3 anni e 6 mesi di reclusione per maltrattamenti nei confronti della figlia minorenne.Il Collegio presieduto da Cristina Mazzuoccolo – a latere i giudici Camilla Amedoro ed Eugenio Gagliano – ha condiviso la ricostruzione della Procura di Tivoli condannando il 53enne anche al risarcimento del danno subito dalla figlia da liquidarsi in separata sede e al pagamento di una provvisionale pari a 10 mila euro.Secondo la ricostruzione dei magistrati, la vicenda si è consumata a Rignano Flaminio, borgo a circa 15 chilometri da Capena, nel periodo compreso tra agosto 2022 e i primi mesi del 2023.All’epoca la ragazzina aveva 12 anni e viveva insieme al padre, mentre la madre aveva abbandonato il tetto coniugale.La Procura ha accertato che per l’uomo maltrattare la figlia minorenne usandole violenza fisica e verbale era una condotta pressoché abituale.D’altronde, l’adolescente – costituitasi parte civile nel processo sotto la tutela della madre – ha raccontato di reiterate aggressioni verbali e fisiche abituali che avevano un solo obiettivo: ledere l’integrità psicologica e morale della adolescente rendendo del tutto impossibile la convivenza col genitore.La figlia ha descritto il padre come un uomo che la sottoponeva ad un costante controllo, visionando il suo cellulare e pedinandola.Stando sempre ai racconti della minorenne, il 53enne in più occasioni l’avrebbe ingiuriata non condividendo la volontà della figlia di riallacciare i rapporti con la madre.“Sei uno schifo di figlia, io non ti voglio più come figlia, sei una puttana come tua madre, sei una zoccola come tua madre, sei una morta di fame come tua madre, se vuoi morire di fame torna da tua madre”, tanto per citare alcune delle frasi rivolte alla ragazzina alla quale l’uomo arrivò in un’occasione anche a sputarle in faccia.Continui litigi per futili motivi innescati dall’uomo per aggredirla con schiaffi e pugni su ogni parte del corpo afferrandola per i capelli.La figlia ha raccontato che in un’occasione il padre l’avrebbe colpita anche col manico di un scopa.E durante il periodo estivo, dopo averle sottratto il telefono cellulare, la schiaffeggiò perché non condivideva il suo fidanzamento con un ragazzo.Il 21 dicembre 2022, invece, riservò alla figlia uno schiaffo al volto e dei calci sulla schiena perché l’adolescente era stata riaccompagnata a casa dalla madre contro la sua volontà.Dai riscontri degli inquirenti è emerso inoltre che in un’altra occasione l’uomo, non gradendo quanto la figlia aveva riferito agli assistenti sociali in merito ai suoi nonni paterni, colpì la figlia con quattro schiaffi al volto facendole uscire del sangue dal labbro.Non è finita. Il 24 febbraio 2023 il genitore prima insultò la figlia dicendole che da quando frequentava l’abitazione della madre era diventata una “zoccola” come lei, dopodiché la colpì al volto facendole uscire del sangue dal labbro per poi sputarle sul viso.Stesso copione 48 ore dopo: il 26 febbraio 2023 il padre innescò il solito litigio per futili motivi, così prima insultò la figlia e poi la spintonò strattonandola per il bavero della felpa, causandole un arrossamento all’altezza del petto.Non è un caso se la ragazzina fosse seguita da un neuropsichiatra infantile del Servizio Specialistico.Non resistendo ad esercitare il controllo anche in questo caso, in un’occasione l’uomo avrebbe obbligato la figlia a registrare integralmente il contenuto del colloquio con il neuropsichiatra per impedirle di raccontare le violenze di cui era vittima.Inoltre il 53enne installò delle telecamere all’interno della sua abitazione per riprendere i colloqui tra la figlia e l’educatore all’insaputo di quest’ultimo.L’imputato è stato infine condannato alla rifusione di 2.719 euro a titolo di spese processuali sostenute dalla figlia.Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni.L'articolo TIVOLI - Schiaffi e sputi in faccia alla figlia 12enne: “Sei come tua madre”. Condannato proviene da Tiburno Tv.